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Un segnale inequivocabile era arrivato un paio di settimane fa, quando Intel aveva ritirato le aste su oltre 8.500 brevetti relativi (anche) alla connettività wireless cellulare di nuova generazione, insomma tutto il suo know how sul 5G e non solo. Si sapeva che era evidentemente impegnata in una serie di colloqui con potenziali acquirenti della divisione divenuta improvvisamente priva di senso dopo il ritiro di Apple a giugno e la scelta (obbligata) di Cupertino, nonostante i turbolenti trascorsi, di affidarsi a Qualcomm per la fornitura di modem per gli iPhone e gli iPad. Visto il ritardo di Intel su quei componenti fondamentali per i telefoni del futuro.

Intel 5G modem XMM 7560

Gli estremi dell’operazione

Adesso pare proprio che le indiscrezioni dei mesi scorsi possano essere confermate. A mangiarsi quell’esperienza, quel portfolio di tecnologie cellulari e i dipendenti, dovrebbe essere proprio Apple. Che dunque ha prima, in qualche modo, messo fuori mercato quell’unità di business di Intel (certo non volontariamente ma per i potenziali ritardi del gruppo) e ora se la mangia per, si dice, un miliardo di dollari. Evidentemente aprendo la strada anche a un futuro di indipendenza sotto quel punto di vista.

Il retroterra

A parlare di “trattativa avanzata” è stato il Wall Street Journal secondo cui l’accordo potrebbe essere siglato a breve dopo anni di negoziazioni interrotte e resuscitate anche a seconda di come procedevano i rapporti di Cupertino sull’altro tavolo, quello ben più intricato con Qualcomm a metà aprile terminato con un patto per la fornitura di chipset di connettività cellulare e un accordo globale di licenza. Nelle settimane seguenti Intel ha deciso di abbandonare lo sviluppo dei modem 5G per smartphone, senza il cliente principale Apple una palla al piede esattamente da un miliardo di dollari di perdite all’anno. Di fatto, Apple la comprerebbe a costo zero sollevando il colosso dei microprocessori da una divisione che, incredibilmente nel periodo di lancio del 5G in molti mercati del mondo, non fa che appesantirne i conti. Il gioco per il 5G è infatti in mano ad altri player sia sotto il profilo delle infrastrutture che dei dispositivi.

 

Obiettivo indipendenza?

Dopo che Huawei ha lanciato il suo modem Balong 5000 sui cui fanno affidamento modelli di punta abilitati alle reti cellulari di nuova generazioni come il Mate 20 X 5G e il prossimo pieghevole Mate X, anche Apple starebbe dunque pensando a un suo chip-modem 5G con un team specifico guidato da Johny Srouji, vice presidente senior hardware, nel quale è stato inserito poco tempo fa anche Umashankar Thyagarajan, già a capo di quella stessa unità di Intel. Le migliaia di brevetti del gruppo di Santa Clara per quanto non sufficienti a rispettare i tempi che Apple avrebbe desiderato tornerebbero comunque estremamente utili per accelerarne lo sviluppo nel giro di un paio di anni, utilizzando nel frattempo i prodotti di Qualcomm come lo Snapdragon 855.

intel apple 1200

Divenuta fornitrice di Apple alla fine del 2016 per i chip-modem, Intel è stata estromessa da Apple dalle forniture quando è diventato chiaro che non sarebbe riuscita a fornire entro il 2020 chipset con modem 5G incorporati. Costringendo il gruppo guidato da Tim Cook alla pace forzata (e costosa, di dice 4,5 miliardi di dollari) con Qualcomm, con cui fino a pochi mesi fa erano in corso spietate battaglie legali dagli esiti potenzialmente miliardari su una quantità di aspetti, anzitutto sulle eccessive royalties da corrispondere per l’uso di una grande quantità di brevetti su chip e componentistica.

intel iphone 5g 1200

Nel portafoglio di Intel Apple troverà 6mila brevetti sugli standard 3, 4 e 5G e circa 1.700 asset legati alle tecnologie wireless. In un altro portafoglio da circa 500 brevetti ci sarebbero invece soluzioni industriali e tecnologiche per semiconduttori e altri ambiti.