La Bocconi for Innovation Startup Call sarà aperta fino al prossimo 6 gennaio 2020. Il 17 febbraio saranno annunciate le 10 startup selezionate, che inizieranno il percorso di accelerazione il 9 marzo per poi concluderlo il 10 luglio.
Bocconi For Innovation (B4i), il nuovo acceleratore dell’Università Bocconi di Milano, ha da poco aperto la sua prima call per selezionare le prime 10 imprese da accelerare.
La Bocconi for Innovation Startup Call sarà aperta fino al prossimo 6 gennaio 2020. Il 17 febbraio saranno annunciate le 10 startup selezionate, che inizieranno il percorso di accelerazione il 9 marzo per poi concluderlo il 10 luglio.
Bocconi For Innovation (B4i) è il nuovo hub per mettere in contatto la ricerca e la competenza dell’ateneo con le esigenze di crescita delle imprese, fornendo servizi qualificati e supporto alle attività imprenditoriali.
La guida del nuovo hub è stata affidata al Prorettore all’Innovazione, Markus Venzin, e all’Operating director Nico Valenti Gatto che abbiamo intervistato per capire meglio come nasce B4i e quali sono i primi obiettivi che l’Ateneo si pone.
“B4i combina un pre-acceleratore, un acceleratore e un promotore di corporate entrepreneurship” ci spiega Nico Valenti Gatto. “L’acceleratore di Bocconi For Innovation vuole essere una vera e propria fabbrica di servizi per le startup, a regime infatti ne ospiterà circa trenta all’anno e si pone come obiettivo anche quello di facilitare la collaborazione tra le aziende e le nuove realtà imprenditoriali. Vorremmo – prosegue Nico Valenti Gatto- riuscire a sostenere, sviluppare e ispirare lo spirito imprenditoriale”.
Stimolare l’occupazione sostenendo la comunità imprenditoriale, non solo con l’istruzione universitaria, ma anche con competenze, capitali e servizi pertinenti. Per contribuire alla creazione di un terreno fertile per l’imprenditorialità e abbinare il talento tecnico con le giuste competenze commerciali, gestionali e legali.
Come acceleratore, B4i accoglie idee imprenditoriali nei settori digital-tech, made in Italy e sostenibilità.
I partner del programma sono: Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Henkel X Ventures (corporate venture capital di Henkel), la Citi Foundation di Citi. L’acceleratore supporterà lo sviluppo di 20 startup all’anno, con un investimento economico di 30 mila euro e un percorso di accelerazione della durata di 4 mesi.
“In questo contesto sappiamo che il nostro valore non è legato esclusivamente alla componente economica, infatti se un imprenditore venisse da noi solo per questo ci sarebbe qualcosa che non funziona all’interno del sistema. Il nostro valore risiede soprattutto nei servizi che possiamo offrire e in quello che possiamo fare come facilitatori.” Valenti Gatto ci racconta infatti come per Bocconi la sfida sia quella di riuscire a creare le giuste connessioni, fornendo non solo una parte economica, ma cercando di dare un sostegno concreto alla crescita dei progetti imprenditoriali.
L’hub di Bocconi in questo senso vuole essere un luogo in cui l’imprenditorialità possa svilupparsi, crescere e confrontarsi con il mercato.
Come pre-acceleratore infatti Bocconi for Innovation accoglierà idee imprenditoriali ancora in fase embrionale, per supportarle fino alla fase cosiddetta prodotto minimo funzionante (mpv, minimum viable product).
30 startup in un anno
In qualità di acceleratore, B4i ospiterà a regime fino a 30 startup all’anno. Per partecipare alla call, le startup devono essere entità legali costituite, caratterizzate da team (di almeno due persone) nei quali sia presente almeno un membro della comunità Bocconi (studente, alumnus, membro dello staff o della faculty) oppure uno studente immatricolato dell’Università degli studi di Milano e del Politecnico o un ricercatore dell’IIT.
Le partnership non sono solo un modo per aprire le porte a studenti ed ex studenti provenienti da altre università, ma come ci spiega Valenti Gatto: “Sarebbe davvero bello riuscire a fornire ai team appena formati i talenti che mancano, in modo da poter riunire professionalità diverse tra loro. Pensate a un team appena formato costituito da una forte presenza business a cui manca la parte ingegneristica, avere la possibilità di attingere da università partner per creare team ben strutturati dal punto di vista delle competenze sarebbe già un bellissimo traguardo. Mi piacerebbe infatti poter raccontare tra un anno di aver reso possibile la creazione di un team anche grazie alle partnership con le altre università.”
Una volta selezionati i progetti in base all’innovatività dell’idea imprenditoriale e alla qualità del business model, l’Università fornirà un sostegno economico di 30 mila euro a ciascuno di essi e li ammetterà a un percorso gratuito di accelerazione della durata di quattro mesi: l’obiettivo è consentire agli imprenditori di competere sul mercato e di relazionarsi con gli investitori in maniera indipendente.
L’acceleratore è organizzato in tre distinte aree di specializzazione, a seconda del core business delle imprese accolte: l’area focalizzata sul digital-tech (si parla delle cosiddette tecnologie abilitanti quindi quelle invenzioni o innovazioni capaci di rivitalizzare il sistema produttivo) sarà coordinata da Massimo Della Ragione, quella dedicata al Made in Italy (manifatturiero, fashion, food e quei settori per cui l’Italia viene riconosciuta nel mondo) da Gabriella Lojacono e quella legata alla sostenibilità (progetti che possono spaziare dalla circular economy al futuro della mobilità passando per le smart cities) da Stefano Pogutz.
Gli ambiti di applicazione sono abbastanza ampi, ma al tempo stesso danno l’opportunità di suddividere le startup in tre diversi cluster e riuscire a dare un supporto mirato per le competenze richieste.
Bocconi for Innovation sarà anche corporate entrepreneurship: aiuterà le imprese a fare innovazione e business development favorendo la contaminazione di competenze e opportunità tra grandi aziende e startup.
“Bocconi ha già ottimi contatti con grandi aziende, il nostro compito sarà anche quello di creare opportunità e giuste connessioni che possano essere di interesse per entrambe le parti in modo da riuscire anche ad aumentare l’interesse verso le nuove realtà imprenditoriali”.
Per il primo anno gli obiettivi di Bocconi appaiono molto concreti, Nico Valenti Gatto ci tiene a sottolineare un aspetto importante:
“Per il primo anno sarebbe una sorpresa se fossimo a regime al primo batch, saremmo invece contenti di poter ospitare anche la metà delle startup, ma quelle che sceglieremo saranno quelle in cui crediamo fortemente per creare un ambiente motivante, positivo e ricco di talento”.