Contrazioni record registrate su tutto il Vecchio continente. Le peggiori Italia e Spagna, le più colpite dal Covid-19
Senza troppe sorprese, la crisi economica che segue come un’ombra la pandemia di Coronavirus stra travolgendo le imprese di tutta Europa. Lo rivela l’indice Markit che fotografa il Purchasing Managers’ Index, cioè l’indice dei direttori degli acquisti, attraverso una serie di interviste inoltrate alle aziende con lo scopo di monitorare lo stato di salute dei settori manifatturieri e servizi (il motore di un Paese). L’analisi permette di comprendere non solo le condizioni attuali ma anche il sentiment: se le realtà produttive sono cioè propense o meno a effettuare nuovi ordinativi o se preferiscono mantenere liquidità in cassa. Il risultato è appunto un indicatore che, per quanto riguarda il mercato europeo, è registrato da Markit, utile a comprendere come vanno le singole aziende e, più in generale, l’intero settore produttivo.
Cosa dice l’indice Markit italiano
In Italia l’indice pmi servizi ha registrato un tracollo mai visto, piombando a 17,4 punti rispetto i 52,1 di febbraio, periodo “ante Coronavirus” e segnalando una contrazione dell’attività terziaria per la prima volta da gennaio 2019. Si tratta della flessione più forte dall’inizio della raccolta dei dati, ormai 22 anni fa.
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Le aziende intervistate hanno collegato questa flessione alle misure di emergenza e al lock down che ha singolarmente annientato tanto la domanda interna quanto quella estera via via che la pandemia si è diffusa nel resto dell’Europa e del mondo. Anche i nuovi ordini e l’occupazione hanno registrato crolli record mentre le aspettative sull’attività sono scese a un nuovo minimo record.
Record negativo anche in Germania
I medesimi timori vengono registrati anche fuori dai confini italiani, come fotografa l’indice Markit. A marzo, in Germania, l’indicatore è sceso a 35 punti dai 50,7 di febbraio, settando così per Berlino un record negativo. Minimo storico anche per i nuovi ordini calati a 31,2 punti da 50,2 del mese prima e per l’indice dei servizi crollato a 31,7 punti da 52,5 di febbraio.
In Spagna crollo di 30 punti
In Spagna l’indice settoriale Pmi è diminuito di quasi 30 punti, passando da 52,1 a 23. La domanda di servizi è caduta sia a livello interno sia dall’estero. Le vendite all’export hanno accusato la maggiore contrazione da quando i dati vengono raccolti nel settembre 2014.
In Francia registrato il valore minimo dal ’98
L’indice Ihs Markit Pmi del settore è crollato a 27,4 dal 52,5 di febbraio, segnando il valore minimo dal 1998, cioè da quando l’indice viene calcolato. Sono diminuite anche le commesse dall’estero, segnala Ihs Markit. L’indice composito è diminuito da 52 a 28,9 e anche in questo caso si tratta di un tasso di contrazione dell’attività che non ha precedenti per il settore privato francese.
© Viminale
Tutta l’eurozona è in affanno. Italia e Spagna le peggiori
Non se la passa meglio il settore servizi dell’eurozona, che è crollato al nuovo minimo record di 26,4 rispetto i 52,6 di febbraio. Anche il flusso dei nuovi ordini è crollato in maniera spaventosa, concludendo più di cinque anni consecutivi di crescita ininterrotta. Le contrazioni più forti sia dei nuovi ordini sia dell’attività all’interno del Vecchio continente si registrano in Italia e Spagna.