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Roboze e Inxpect sono due tra le 20 finaliste della Eit Digital Challenge a contendersi il percorso di accelerazione e il primo premio da 100.000 euro
Cinque percorsi di accelerazione del valore di 50.000 euro l’uno e un premio, in denaro, di 100.000 euro, per il primo classificato. Sono venti le startup deep-tech europee in gara alla settima edizione della Eit Digital Challenge 2020 ( https://www.eitdigital.eu/challenge/ ), di cui due italiane, Roboze e Inxpect. Provenienti da 11 Paesi diversi, le 20 finaliste sono attive nei campi digitali di: Finanza, Tecnologia, Salute, Città e Industria. L’obiettivo comune a tutte è quello di crescere rapidamente ed espandersi sul mercato, al fine di contribuire a creare un’Europa digitale forte, inclusiva, equa e sostenibile. “Questa competizione riuscirà a identificare la prossima generazione di campioni digitali europei e a supportarli nella creazione di aziende disruptive che affronteranno le principali sfide del mondo”, ha affermato Chahab Nastar, Chief Innovation Officer della EIT Digital Challenge.
Chahab Nastar
Eit Digital Challenge 2020, la finale
Il 12 novembre, in via telematica, si terrà la finale della EIT DIGITAL CHALLENGE, che vedrà sfidarsi a colpi di pitch le 20 startup scelte su 403 candidate provenienti da 32 Paesi. Richieste che sono quasi raddoppiate rispetto allo scorso anno, segnando un +44%. “Siamo assolutamente soddisfatti dell’elevato numero di candidature ricevute quest’anno. E’ un segnale incoraggiante per la crescita dell’ecosistema della deep technology. Molti candidati hanno sviluppato soluzioni di deep tech davvero straordinarie: non vediamo l’ora di selezionare le migliori”, ha dichiarato Giuseppe Oppedisano, head della EIT Digital Challenge
Le finaliste, che in media registrano un fatturato di 1,5 milioni di euro e team composti da 20/30 persone, provengono da 11 diversi Paesi europei. In particolar modo, le nazioni risultate più attive nel settore sono: Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Svizzera.
Una giuria di esperti, formata da corporates e investitori di alto profilo, il 12 novembre sceglierà 5 aziende che si aggiudicheranno percorsi di accelerazione di un anno del valore di 50.000 euro l’uno e la migliore che, inoltre, riceverà un premio in denaro di 100.000 euro.
L’EIT Digital Accelerator supporterà i vincitori di questa edizione con un team di 30 sviluppatori aziendali ed esperti di fundraising per aiutarli nella definizione del target e nella raccolta di capitali, operando da 17 città in tutta Europa e da un hub nella Silicon Valley. Dal 2012, l’acceleratore digitale di EIT ha contribuito allo sviluppo di oltre 300 startup che hanno raccolto un totale di 900 milioni di euro in venture capital.
Roboze e Inxpect, chi sono le due italiane in gara
Nate, rispettivamente, nel 2013 e nel 2014, Roboze e Inxpect sono le due finaliste italiane della Eit Digital Challenge.
Con sedi operative a Brescia e Firenze e ad Haifa, in Israele, Inxpect ha messo a punto un avanzato sistema di tecnologia radar per la sicurezza industriale. “L’idea arrivò grazie a una gazza ladra. Nel 2014, il volatile era solito posarsi all’alba sui davanzali esterni dei nostri laboratori in provincia di Brescia, interrompendo i raggi infrarossi del sistema di sicurezza e facendo scattare l’allarme – racconta il CEO di Inxpect, Luca Salgarelli – Pensai che nel 21esimo secolo ci dovesse essere una tecnologia migliore per monitorare il movimento di persone, animali e altro, con precisione e in maniera sicura anche all’esterno e al buio. Il radar si rivelò essere un’antica tecnologia che avrebbe potuto risolvere questo problema. Dopo qualche mese dall’intuizione, grazie al brillante lavoro di Andrea Tartaro, Marco Garatti e Alessio Degani, ottenemmo i primi proof of concept. A quel punto, uno dei miei soci mi chiese se avessimo mai pensato di usare la stessa tecnologia per governare l’interfaccia tra persone e macchine, in particolare robot. Così nacque Inxpect”. Da quell’intuizione geniale alla nomina in finale alla Eit Digital Challenge. “È già un grande onore essere stati selezionati tra le migliori startup digitali di quest’anno. Penso che la possibilità di fare networking e interagire con i più importanti stakeholder europei nell’ambito dell’industria 4.0 e del digitale sia un’opportunità da non perdere”, conclude il CEO.
Luca Salgarelli, Inxpect
Roboze è una PMI con sede a Bari già nota nel mercato italo-americano di stampanti 3D industriali per super polimeri che trovano applicazione in settori quali quello dell’oil&gas, dell’automotive, della meccanica e dell’aerospazio, della manifattura e della difesa (tra cui anche l’Esercito americano). Già vincitrice del premio EY 2018, Roboze ha lavorato giorno e notte, durante la prima ondata di Covid, alla stampa 3D di valvole per la creazione di ventilatori polmonari destinati agli ospedali italiani.
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“In questo momento siamo alla ricerca di giovani talenti, ingegneri informatici e meccanici, fisici e chimici – afferma il founder, Alessio Lorusso – Abbiamo bisogno di attrarre i migliori talenti per scalare i mercati e in Italia vantiamo professionisti esperti in questo settore. Non ci aspettavamo di essere nominati tra i finalisti della Eit Digital Challenge anche perché il nostro è un team composto già da 80 figure, ma abbiamo lavorato bene e affinato la nostra strategia ed execution. Qualora risultassimo vincitori della challenge vorremmo ampliarci a livello internazionale e, in particolar modo, nel mercato tedesco, dove abbiamo aperto una sede a Monaco”.
Le startup finaliste
Dal suo lancio, nel 2014, l’Eit Digital Challenge ha ricevuto, in totale, 2.500 candidature da 35 Paesi. Tra le finaliste di questa settima edizione, oltre a Roboze e Inxpect, ci sono:
– Building Radar (Germania) : si occupa di raccolta di dati multisource e piattaforme basate sull’intelligenza artificiale per consentire la trasparenza nel settore dell’industria edile;
– CitySwift (Irlanda) : sviluppa tecnologie di data driven per le aziende di trasporto pubblico;
– Deepomatic (Francia) : una piattaforma di automazione visiva senza codice per supportare le operazioni sul campo con l’applicazione della visione artificiale;
– FNA (Regno Unito): azienda di deep tech specializzata in analisi avanzate, simulazioni di rete e tecnologia di regolamentazione e supervisione (Regtech e Suptech);
– Icometrix (Belgio): aiuta a quantificare in maniera efficace le anomalie cerebrali attraverso una soluzione di imaging basata sull’intelligenza artificiale;
– PXL Vision (Svizzera): è una piattaforma tecnologica per la verifica dell’identità sicura e automatizzata e la creazione di identità digitali affidabili;
– Runecast Solutions (Regno Unito): fornisce insights su cloud ibrido automatizzato nel campo della sicurezza;
– Scantrust (Svizzera): una piattaforma di prodotti connessi che lega beni fisici alle identità online per la protezione attiva del marchio, la consapevolezza della catena di fornitura e il coinvolgimento dei consumatori;
– SentiOne (Polonia): piattaforma di social listening e automazione del servizio clienti omnicanale;
– Squirro (Svizzera): consente alle organizzazioni di trasformare i dati aziendali in informazioni basate su I.A.;
– SwipeGuide (Paesi Bassi): app potenziate che forniscono istruzioni e procedure di lavoro intelligenti per migliorare la produttività in fabbrica;
– TakeTask (Polonia): applicazione mobile utilizzata dalle organizzazioni per assegnare, eseguire e verificare attività su larga scala in molte località contemporaneamente, per più settori industriali;
– Targomo (Germania): soluzione di rilevamento della posizione per ottimizzare le reti di vendita al dettaglio, fornire servizi pubblici e migliorare le ricerche immobiliari;
– TRIBVN Healthcare (Francia): soluzione di A.I. che consente al patologo di gestire e analizzare meglio le immagini di cellule e tessuti per migliorare la diagnosi del cancro;
– Ultimate.ai (Finlandia): piattaforma di automazione del servizio clienti che aiuta i marchi a offrire esperienze di supporto a ogni cliente in modo istantaneo;
– Unmanned Life (Regno Unito): piattaforma machine-to-machine per l’abilitazione di autonomy-as-a-service al fine di distribuire e gestire dispositivi robotici autonomi per Smart Cities e Industria 4.0;
– Vårdinnovation (Svezia): software per dispositivi medici che, per mezzo della raccolta di dati multisensore e l’automazione delle attività, aiuta a ottimizzare l’efficienza del sistema sanitario;
– Wishibam (Francia): consente la creazione di mercati scalabili basati sull’inventario del negozio in tempo reale.