Più che una vendita, un’operazione di consolidamento tra due partner storici. Abbiamo sentito il founder di Lanieri, Simone Maggi, che ci ha raccontato cosa bolle in pentola
Lanieri ha annunciato oggi di aver completato un’operazione di exit che prevede l’acquisizione del marchio e della infrastruttura da parte di Gruppo Reda. Si tratta di un percorso, destinato a completarsi nel 2021, che vedrà il marchio Lanieri diventare uno dei brand del portfolio Reda e che comprende anche il passaggio del team di Lanieri nella nuova divisione Reda Consumer che sta nascendo: l’obiettivo dell’azienda del biellese, con oltre 150 anni di storia alle spalle, è quello di posizionarsi in modo deciso nel contesto digitale come player di riferimento nel settore moda. I dettagli economici dell’operazione non sono stati resi noti.
Cosa fa Lanieri e cosa fa il Gruppo Reda
Una startup 100% made in Italy: la potremmo raccontare anche soltanto così Lanieri, fondata nel 2011 da Simone Maggi e Riccardo Schiavotto, che ha messo al centro della propria offerta la moda italiana realizzata con tessuti italiani e da artigiani italiani. Il modello di business di Lanieri è sempre stato improntato all’omnicanalità: acquistare capi di qualità sartoriale, realizzati con materiali di prima scelta, facendo leva su un processo snello e digitale che sia – fa sorridere scriverlo – tagliato su misura dell’esigenze del cliente, e che prevede sempre di più anche la possibilità di entrare in contatto con i prodotti del marchio tramite gli atelier che anno dopo anno Lanieri ha aperto in Italia (Milano, Roma, Bologna, Torino e ovviamente Biella: lì dove l’azienda è nata) e all’estero (tra le altre città citiamo Parigi, Zurigo e Bruxelles).
L’approccio di Lanieri è sempre andato oltre il “semplice” e-commerce: l’idea è sempre stata quella di cercare di offrire un’esperienza di acquisto che fosse complementare, equivalente e se possibile superiore a quella del classico negozio fisico. Così nel tempo sono nati strumenti digitali per configurare un capo su misura attraverso il browser, ma funzionale alla crescita è stata anche la possibilità per i clienti di toccare con mano il prodotto visitando i punti vendita. Naturalmente la chiave resta il marketing digitale: è in Rete che Lanieri raggiunge il proprio target, è grazie alla Rete che può offrire un grado di personalizzazione del prodotto che nel punto vendita sarebbe impossibile, è attraverso lo strumento digitale che è possibile rendere sostenibile e vincente un modello che spesso finisce anche per disintermediare o ridisegnare la catena che fin qui ha caratterizzato il business del fashion.
Da parte sua, il Gruppo Reda ha creduto da subito nelle potenzialità di Lanieri: forte di una storia iniziata nel 1865, con le radici in quello stesso distretto d’eccellenza per il tessile italiano che ha ospitato fin qui Lanieri a Biella, da tempo era socio di minoranza e sedeva con i propri rappresentanti nel CdA della startup. La scelta di acquisire il 100 per cento di Lanieri è frutto proprio della crescita ottenuta in questi anni: “Stavamo lavorando a un prodotto B2B e l’abbiamo presentato al board di Reda, nostro socio – racconta a StartupItalia Simone Maggi, CEO e founder di Lanieri – Lì è scattata la scintilla: abbiamo deciso di proseguire assieme a costruire, in sinergia, questo nuovo percorso di business”.
Il futuro di Lanieri
A capo della nuova divisione digital di Reda, denominata Reda Consumer, è stato posto poi un manager con notevole esperienza nel settore: è Luca Martines, già CEO del marchio Rewoolution e con una lunga militanza nell’unicorno fashion italiano Yoox. “Un direttore d’orchestra” lo definisce Maggi, che proprio nella scelta dei nomi giusti per costruire la squadra individua una delle forze del nuovo progetto del Gruppo.
“Lanieri, il brand Lanieri, continuerà ad esistere”: Maggi ci tiene a mettere in chiaro che il suo impegno, e quello dei suoi colleghi, per la crescita del progetto proseguirà. “Per Lanieri la strategia rimane la stessa, continueremo a puntare sui nostri punti di forza e sull’internazionalizzazione – conclude Maggi – L’idea di aprire nuovi punti vendita, Covid19 permettendo, non è tramontata. Questa operazione ci permetterà anche di lavorare al meglio all’interno della nuova Reda in cui il nostro team avrà un ruolo importante. In Gruppo sta lavorando su moltissimi fronti, sta costruendo una vera piattaforma digitale per il tessile, e ha visto nell’investimento in Lanieri l’opportunità di accelerare”.
“La nuova divisione Reda Consumer sarà costituita da tre pilastri fondamentali – conferma Luca Martines, sentito da StartupItalia – Lanieri e Rewoolution sono due marchi retail con alle spalle due team molto forti, che hanno molte qualità in comune per esempio nel digitale e per i quali puntiamo a creare anche nuove sinergie, accanto ai quali svilupperemo una piattaforma di servizi: che sarà a disposizione dei retailer e dell’intero settore tessile, offrendo strumenti per la digitalizzazione che sono sempre più centrali anche in chiave post-Covid. In questo senso Lanieri ha sviluppato una piattaforma tecnologica molto valida, testata e presente da anni sul mercato, che da tempo pensavamo di astrarre per dare vita a qualcosa di nuovo e fruibile per tutti gli operatori del comparto”.