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Tra i vantaggi che offre la piattaforma: migrazione in tempo reale, gestione di tutti i dati aziendali in cloud, sicurezza, scalabilità, e-learning
Nel 2019, secondo Forrester Cloud, il 68% delle realtà aziendali si dicevano pronte alla migrazione online mentre, nello stesso anno, il 75% del lavoro aziendale non era ancora presente sul cloud, come testimoniato da IDC Cloud Pulse. E secondo i dati resi noti da Cloudability, nel 2018 il 90% degli ambienti virtuali risultavano sottoutilizzati.
Anche se oggi non si fa che parlare di cloud, non tutte le aziende, piccole o grandi che siano, hanno presenti i vantaggi che ci sono dietro una scelta tecnologica di questo tipo. Per questo, Google mette a disposizione la propria piattaforma cloud, grazie alla quale le aziende possono migrare online, e offre webinar formativi gratuiti e on-demand dei quali le imprese possono avvalersi al fine di apprendere al meglio gli strumenti che il cloud offre loro. Sulla piattaforma, infatti, si possono seguire percorsi di e-learning affiancati da figure esperte per ottimizzare il lavoro aziendale e avere sempre sotto controllo i dati utili alla gestione del lavoro in team. Su Google Cloud è possibile migrare la propria realtà imprenditoriale in tempo reale in modo semplice e veloce con la massima sicurezza nella protezione dei dati oltre ad avere la possibilità di utilizzare diversi strumenti interoperabili per organizzare il proprio lavoro in sicurezza.
Cosa offre alle aziende Google Cloud
Modernizzazione, gestione dei dati, analisi intelligente, intelligenza artificiale. Con Google Cloud alle aziende si apre un nuovo mondo fruibile in modo semplice e veloce che permette loro di avere sempre sotto controllo tutti i dati aziendali, ottimizzare i servizi offerti e imparare come migliorare la propria realtà con percorsi specifici di formazione.
Grazie alla live migration sul cloud, l’azienda può effettuare la migrazione in tempo reale senza bisogno di spegnere la macchina dalla quale trasferire i dati. In questo modo, si risparmia sia in termini di tempo (in quanto lo spegnimento e la riattivazione della macchina, a seconda della mole di dati che contiene, potrebbe richiedere anche delle ore) che sui costi di manutenzione.
Con Google Cloud si ritrovano sulla piattaforma tutti gli strumenti necessari all’ottimizzazione del proprio lavoro all’interno di un unico spazio, integrato con diversi servizi. Uno spazio che è personalizzabile a seconda delle esigenze imprenditoriali. La logica operativa messa in campo da Google Cloud lavora, infatti, sulle risorse. Ad esempio, se l’utente ha bisogno di uno spazio di 100 gigabyte per gestire il lavoro, acquisterà questa risorsa. Successivamente, sarà lui stesso a decidere come allocare lo spazio a disposizione, suddividendolo secondo le proprie esigenze. Qualora si fosse reso conto di avere acquistato più byte di quanti necessari, può, per esempio, creare nuove macchine virtuali per altri ambienti o ridistribuire l’archivio su altri sistemi, senza perdere l’investimento portato a termine. Può anche decidere di aumentare il proprio impegno comprando più risorse e creando macchine virtuali ancora più grandi.
Tra i clienti che hanno iniziato la migrazione su Google Cloud, c’è Telepass. Già nel 2018 la società aveva iniziato a pianificare la migrazione per integrare i propri sistemi in una nuova piattaforma serverless. Grazie ai componenti AI e all’analisi dei dati di Google Cloud, Telepass sarà in grado di fornire consigli personalizzati per ogni cliente in tempo reale.
I percorsi di e-learning
Google offre la possibilità ai propri clienti di imparare tutto quello che si deve sapere su come migliorare la propria realtà e rendere più efficienti i servizi offerti grazie alla possibilità di confronto con esperti e partner. L’obiettivo è quello di dare tutti gli strumenti alle aziende per potere usufruire della massima potenzialità offerta dal cloud.
Registrandosi su Cloud OnBoard si può partecipare a corsi di formazione gratuiti con istruttori ed esperti del cloud. Tra i temi trattati ci sono, ad esempio, l’analisi e l’elaborazione di dati, l’apprendimento automatico, la BigQuery. Grazie ai lab di gioco si possono, successivamente, mettere in pratica le conoscenze acquisite divertendosi a giocare con altri ingegneri e sviluppatori di tutto il mondo.
Con Google Cloud si guadagnano badge digitali ogni settimana giocando mentre Professional Machine Learning Engineer è lo strumento che guida le realtà aziendali verso la certificazione di machine learning con suggerimenti di esperti certificati. Sono disponibili, inoltre, webinar gratuiti e on-demand per soddisfare le singole esigenze imprenditoriali.
Scalabilità e sicurezza
Google Cloud permette di automatizzare operazioni e gestirle a basso costo in maniera scalabile e sicura. Tramite la consolle di “admin”, l’azienda ha la possibilità di amministrare il sistema di accesso e definirne limiti e modalità impostando i criteri che l’utente deve soddisfare nel momento in cui entra nelle app. Ad esempio, l’impresa può consentire l’accesso solo da un account aziendale e da un determinato device o da un certa locazione. Nel caso in cui le clausole definite non siano rispettate, l’accesso viene negato.
Google garantisce un’ulteriore sicurezza sui dati in quanto il cliente che utilizza il prodotto business ha il controllo esclusivo su questi ed è l’amministratore unico delle risorse. Tutte le comunicazioni nel cloud sono, inoltre, criptate di default.
Un servizio che è scalabile su più regioni, dato che lo stesso motore di ricerca è proprietario di tutta l’infrastruttura dei data center.
Tra i siti e le app che utilizzano già Google Cloud c’è iLMeteo.it, il sito di previsioni più trafficato d’Italia (fonte Audiweb), che si avvale del cloud per potenziare le previsioni meteorologiche in chiave innovativa. La previsione del tempo ha fatto molta strada negli ultimi decenni. Oggi gli scienziati sono in grado di fornire informazioni fino ai 10 giorni successivi rispetto alla data attuale. Questi notevoli miglioramenti, insieme alla crescente consapevolezza dei variabili modelli meteorologici, hanno portato a richieste mutevoli tra gli utenti. Ad esempio, c’è chi vuole sapere cosa indossare la mattina, chi quando andare in vacanza o se portare un ombrello a lavoro. A fronte di questo passo in avanti, iLMeteo.it si è mosso alla ricerca di modi innovativi per offrire esperienze coinvolgenti ai suoi lettori. E, in primis, ha pensato di aggiornare l’infrastruttura per migliorare la stabilità e l’affidabilità della propria piattaforma, supportando al contempo capacità scientifiche avanzate. In questa ottica, iLMeteo.it ha collaborato con il Google Cloud Premier Partner Nohup per la migrazione su Google Cloud. Migrazione utile a migliorare il sito web in termini di: prestazioni, velocità e affidabilità. Con Google Cloud, iLMeteo.it supporta picchi di traffico e la piattaforma è più affidabile e veloce, riportando un uptime medio prossimo al 100%, oltre a tempi di risposta dimezzati, in un processo di miglioramento continuo.
L’impegno per la sostenibilità
In termini di sostenibilità, Google utilizza energie rinnovabili già da diversi anni. I data center di Google hanno una proporzione di energia rinnovabile molto elevata e l’ambizione, entro i prossimi 10 anni, di diventare completamente indipendenti da fonti di energia non rinnovabili. Dal 2017, Google ha coperto il 100% del consumo di elettricità con l’acquisto di energia rinnovabile, inclusa l’elettricità per supportare Google Cloud. L’azienda è, inoltre, impegnata nella decarbonizzazione della fornitura elettrica; processo che, secondo quanto comunicato da Google, sarà interamente portato a termine entro il 2030. Le stesse unità di Google Cloud TPU sono progettate con particolare attenzione all’efficienza energetica, e, per l’archiviazione dati, Google offre uno spazio ad alta efficienza energetica e alte prestazioni alla stessa velocità degli archivi di dati attivi. Google ha ridotto, inoltre, del 30% la quantità di energia elettrica richiesta per il raffreddamento dei server e l’energia infrastrutturale all’11%.
Leggi anche: Google dà lezioni sul green: entro il 2030 addio emissioni di CO2
Attualmente, in molte aree geografiche dove sono presenti i data center di Google l’energia rinnovabile non è regolarmente disponibile 24 ore al giorno. Per risolvere il problema, l’azienda ha acquistato un surplus di rinnovabile in aree geografiche e in orari in cui l’energia solare ed eolica sono più abbondanti. Nel futuro, informa Google, ogni data center sarà alimentato con energia a impatto zero per 24 ore al giorno.
Un impegno, quello per la sostenibilità ambientale, riconosciuto anche da Greenpeace che, nel 2017, ha inserito Google tra i leader del digitale che hanno assunto impegni rinnovabili al 100%.