Sono ancora troppo poche le donne che scelgono di creare un’impresa ma il contributo femminile all’economia è fondamentale per la futura ripresa economica post pandemia, si legge nel disegno di legge di Bilancio. Il Fondo Impresa Femminile ha una dotazione di 20 milioni di euro da elargire tra il 2021 e il 2022
Viene istituito iI “Fondo a sostegno dell’impresa femminile“, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile. Il Fondo prevede il finanziamento di iniziative imprenditoriali e di azioni di promozione dei valori dell’imprenditoria tra la popolazione femminile. Viene inoltre istituito, presso il MISE, il Comitato Impresa Donna con il compito di attualizzare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo formulare raccomandazioni sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia. Contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero o agevolato sono tra gli strumenti messi a disposizione. Si legge all’art. 17 della bozza della legge di Bilancio 2021.
Criteri e modalità di accesso al fondo
Il Ministero dello sviluppo economico, il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministero per le pari opportunità e la famiglia, hanno il compito di stabilire i criteri e le modalità di accesso al fondo da parte degli enti privati, tramite un decreto, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge. Inoltre, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2021, è stato istituito il “Comitato Impresa Donna”, presso il Ministero dello sviluppo economico, per garantire il corretto utilizzo delle risorse del fondo d’investimento.
Obiettivo prioritario tutto al femminile è quello di definire un insieme di strumenti capaci di intervenire su profili quali la nascita di imprese, l’assistenza all’attività imprenditoriale, uno specifico supporto alle startup ad elevato contenuto tecnologico e una promozione delle azioni condotte a livello regionale. E cosa ancor più importante, il Fondo non risulta esclusivamente finalizzato a sostenere l’avvio di attività o a rafforzare finanziariamente quelle esistenti, ma anche e soprattutto a diffondere la cultura imprenditoriale tra le donne, anche finanziando e sostenendo la loro formazione.
I valori dell’imprenditoria tra la popolazione femminile
Al fine di favorire la diffusione dell’imprenditoria femminile, il Governo, nel corpo del disegno di Legge di Bilancio 2021, ha previsto l’istituzione di un nuovo Fondo a sostegno dell’impresa femminile presso il Ministero dello Sviluppo Economico, prevedendo contributi a fondo perduto ma anche finanziamenti a tasso zero o agevolato.
Lo scopo è quello di sostenere l’avvio e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale di imprese e startup a vocazione femminile, diffondere i valori di imprenditoria e lavoro tra la popolazione femminile, promuovere programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza delle donne va adeguata alle indicazioni comunitarie e nazionali e quindi massimizzare il contributo qualitativo e quantitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.
La scelta del Governo si è resa necessaria perché, dati alla mano, sia a livello nazionale ed internazionale segnalano, sono ancora troppo poche le donne che scelgono di creare un’impresa, di avviare una startup, di intraprendere studi e carriere in STEM. L’obiettivo prioritario è, dunque, quello di definire un insieme di strumenti capaci di intervenire su profili quali la nascita di imprese, l’assistenza all’attività imprenditoriale, uno specifico supporto alle startup ad elevato contenuto tecnologico e una promozione delle azioni condotte a livello regionale.
Fondo Impresa Femminile: tipologie di interventi
Il fondo d’investimento della nuova legge di Bilancio, destinato alle imprese femminili, consiste in una dotazione di 20 milioni di euro all’anno da elargire tra il 2021 ed il 2022. Nello specifico, l’art. 17 della bozza della Legge di Bilancio 2021, al comma 3, elenca in maniera dettagliata con quali tipologie di interventi il fondo istituito intendere perseguire gli obiettivi prefissati. Tali interventi sono:
– Contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili, con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali in generale e con specifica attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età;
– Finanziamenti a tasso zero, finanziamenti agevolati, combinazioni di contributi a fondo perduto e finanziamenti per avviare e sostenere le attività di imprese femminili;
– Incentivi per rafforzare le imprese femminili, costituite da almeno 36 mesi, sotto la forma di contributo a fondo perduto del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’ottanta percento della media del circolante degli ultimi 3 esercizi;
– Percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;
– Investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start up innovative di cui all’art. 25 del D.L. n. 179 del 2012 e delle PMI innovative di cui all’articolo 4 del D.L. n. 3/2015, nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali;
– Azioni di comunicazione per la promozione del sistema imprenditoriale femminile italiano e degli interventi finanziati attraverso le norme del presente articolo.
Sostenere l’imprenditoria femminile
L’articolo 17 della bozza della Legge di Bilancio 2021 istituisce, presso il Ministero dello Sviluppo economico, il “Fondo a sostegno dell’impresa femminile” i cui scopi dichiarati sono: promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile; promuovere e sostenere la diffusione dei valori di imprenditorialità e lavoro femminile; massimizzare il contributo, quantitativo e qualitativo, delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese. In quanto, come si legge nella relazione illustrativa della norma della bozza “i dati – a livello nazionale ed internazionale – segnalano, infatti, che sono ancora troppo poche le donne che scelgono di creare un’impresa, di avviare una startup, di intraprendere studi scientifici”.
Nello specifico, come indicato nel comma 2 dell’art. 17 citato, il Fondo sostiene:
a) interventi per supportare l’avvio dell’attività, gli investimenti e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell’alta tecnologia;
b) programmi ed iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile;
c) programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello comunitario e nazionale.
I programmi e le iniziative per la promozione e formazione dell’imprenditoria femminile può svolgersi attraverso:
a) iniziative per promuovere il valore dell’impresa femminile nelle scuole e nelle Università;
b) iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne;
c) iniziative di orientamento e formazione verso percorsi di studio STEM;
d) iniziative di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale;
e) azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati di cui al presente articolo.
Il Decreto Attuativo del MiSE
Occorrerà attendere il Decreto attuativo del Ministro dello Sviluppo Economico, da adottarsi di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio 2021, il quale individuerà la ripartizione della dotazione finanziaria tra i diversi interventi, le modalità di attuazione, i criteri e i termini delle agevolazioni previste, ivi incluse le azioni di controllo e monitoraggio.
Istituito il Comitato Impresa Donna (organo di controllo)
L’art. 17 della bozza della Legge di Bilancio istituisce anche, al comma 9, il Comitato Impresa Donna presso il Ministro dello sviluppo economico la cui composizione sarà decisa con un successivo decreto del Mise in concerto con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia.
Il Comitato Impresa Donna ha il compito di controllare il corretto utilizzo delle risorse del fondo d’investimento della Legge di Bilancio 2021 e, cooperando con il Ministero dello sviluppo economico, deve:
a) contribuire ad indicare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo;
b) condurre analisi economiche, statistiche e giuridiche relative alla questione di genere nell’impresa;
c) formulare raccomandazioni relative allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile e più in generale sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia;
d) contribuire alla redazione della Relazione annuale sulle attività svolte da presentare al parlamento.
Il Comitato dovrà anche condurre analisi economiche e/o giuridiche relative all’imprenditoria femminile; fornire indicazioni relative alla presenza femminile nelle imprese e nell’economia italiana a livello nazionale e regionale; e suggerire indicazioni relative allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile.
La partecipazione al Comitato è a titolo gratuito, non sono previsti compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese e altri emolumenti comunque denominati ai suoi partecipanti.