<div class="at-above-post addthis_tool" data-url="https://startupitalia.eu/163529-20211008-basta-negare-i-cambiamenti-climatici-il-nuovo-corso-di-google-e-youtube"></div><p>Dopo il giro di vite contro chi nega l&#8217;utilità storica dei vaccini e incita gli altri a non vaccinarsi, <strong>YouTube</strong> aggiorna le sue politiche anche per quanto riguarda il mondo della <strong>sostenibilità</strong>. Come si legge su <a href="https://techcrunch.com/2021/10/07/google-youtube-climate-change-denial-ban/">TechCrunch</a> il motore di ricerca e la sua piattaforma controllata &#8211; il secondo sito con più utenti al mondo dopo <strong>Facebook</strong> &#8211; non inseriranno più pubblicità e non consentiranno la monetizzazione sui <strong>video nei quali si negano i cambiamenti climatici in atto</strong>. Nel mirino ci sono tutti quei contenuti che contraddicono &#8220;il consenso scientifico consolidato sull&#8217;esistenza e le cause del cambiamento climatico&#8221;. Da anni il dibattito sul ruolo attivo dei social e delle piattaforme nella <strong>formazione</strong> <strong>dell&#8217;opinione</strong> <strong>pubblica</strong> registra numerose proteste da parte di chi &#8211; tra politici e cittadini &#8211; richiede maggiore attivismo da parte delle Big Tech nel contrastare le fake news.</p>
<h3 style="text-align: center;">Leggi anche: <a href="https://admin.startupitalia.eu/163090-20210930-youtube-e-i-video-no-vax-le-nuove-regole-della-piattaforma">YouTube e i video no vax: le nuove regole della piattaforma</a></h3>
<h2>Cambiamenti climatici: YouTube è affidabile?</h2>
<p>In un anno movimentato, partito con il clamoroso ban di <strong>Trump</strong> da <strong>Twitter</strong> (e a cascata da tutte le altre piattaforme), le multinazionali tech stanno operando con scelte di maggior moderazione e controllo sui contenuti. Al momento è ancora presto per capire se simili operazioni contribuiranno o meno a creare un ambiente social più sicuro e salubre. Finora abbiamo invece assistito a un proliferare di <strong>fake</strong> <strong>news</strong>, <strong>video</strong> <strong>virali</strong> e <strong>contenuti</strong> <strong>manipolati</strong> che hanno fatto le fortune di queste aziende sulla quali le persone passano sempre più tempo (cedendo dati).</p>
<h3 style="text-align: center;">Leggi anche: <a href="https://admin.startupitalia.eu/163381-20211006-facebook-cosa-dice-zuckerberg-sul-down-e-sulle-accuse-di-frances-haugen">Facebook: cosa dice Zuckerberg sul down e sulle accuse di Frances Haugen</a></h3>
<p>Il fatto che anche le <strong>Big Tech</strong> come Google e YouTube vogliano prendere sul serio l&#8217;informazione in merito ai <strong>cambiamenti</strong> <strong>climatici</strong> è una buona notizia. Anche se, potrebbero avanzare alcuni, tardiva. In un&#8217;epoca in cui la sostenibilità interessa la maggior parte degli italiani (oltre il 75% secondo <a href="https://startupitalia.eu/162719-20210922-italiani-e-transizione-ecologica-a-che-punto-siamo-tutti-i-dati"><strong>recenti dati</strong></a>), il web non è sempre un luogo ideale per informarsi in maniera affidabile.</p>
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Basta negare i cambiamenti climatici: il nuovo corso di Google e YouTube

Basta negare i cambiamenti climatici: il nuovo corso di Google e YouTube