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Anche Visa e Mastercard stanno partecipando alla rivoluzione dei pagamenti con, rispettivamente, V.me e MasterPass? Sì, anche secondo l’Economist che assegna ai borsellini digitali dei circuiti un posto d’onore tra gli strumenti che accelerano il percorso verso la digitalizzazione del denaro. In effetti si è molto parlato nell’ultimo anno del fatto che il mondo delle carte di credito o meglio dei pagamenti elettronici, sarebbe stato messo a soqquadro da una radicalizzazione dei pagamenti attraverso il sistema V.me o MasterPass. Come?

V.me è un servizio di pagamento digitale promosso da Visa che funziona come un portafoglio digitale nel quale è possibile inserire i dati di tutte le proprie carte di credito e prepagate, non esclusivamente inerenti al circuito. In questo modo, ogni volta che si decide di fare shopping online, non è necessario ripetere codici che rallentano il percorso d’acquisto, ma sarà sufficiente indicare con quale delle carte registrate s’intende pagare l’acquisto. Così sui portali di e-commerce l’esperienza d’acquisto, almeno per quel che riguarda i tempi e la semplicità, diviene molto simile al momento dell’acquisto reale.

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Il servizio V.me è già stato aperto al pubblico in Francia, Polonia, Spagna e Regno Unito dove è già disponibile anche il prodotto della concorrenza MasterPass, il borsellino digitale presentato nel corso del Mobile World Congress di Barcellona dello scorso anno da Mastercard che lo ha ideato per migliorare le esperienze di acquisto sia online sia nei negozi tradizionali.

MasterPass rappresenta l’evoluzione di PayPass Wallet, che era stato presentato nella primavera del 2012, ed è un servizio digitale con uno standard aperto che analogamente a V.me è possibile utilizzare non solo con le carte Mastercard e Maestro, ma anche con carte di credito, debito e prepagate di altri operatori.

Il nuovo servizio di MasterCard nasce quindi per rispondere alle esigenze degli utenti, che potranno effettuare pagamenti da qualsiasi dispositivo, grazie ad uno standard che a livello globale permette agli esercenti di accettare pagamenti elettronici indipendentemente da dove si trovi il consumatore.

Per quanto riguarda gli acquisti in negozio, MasterPass consente di utilizzare la tecnologia NFC, QR code, etichette adesive. Il mondo digitale ha trasformato lo shopping, rendendo ogni dispositivo un dispositivo commerciale e ogni momento un momento adatto per far i propri acquisti: in negozio, da casa, in movimento seguendo il trend della multicanalità.

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Grazie a MasterPass Wallet, inoltre, consumatori possono salvare i dati della loro carta, delle spedizioni e altre informazioni in modalità cloud e in totale sicurezza. Fino a qui nulla di diverso dai borsellini digitali esistenti e più volte descritti. Il vero annuncio rivelatore e destinato a rivoluzionare l’assetto dell’ecosistema dei pagamenti come si era fino a qui delineato (almeno in Italia) è stato quello di Visa prima e Mastercard poi del lancio a breve di un app per i pagamenti in grado di funzionare grazie al cloud senza necessità di conservare il secure element nella sim card del proprio smartphone. Infatti con l’HCE è possibile emulare una carta di pagamento, permettendo ad un’app installata sul cellulare, di parlare direttamente con l’NFC Controller, evitando il passaggio dal Secure Element fisico.

La sigla della tecnologia che presto sarà sulla bocca di tutti essendo già stata “sposata” anche da Google, in particolare con Android Kit Kat, è HCE ovvero Host Card Emulation. Il perché si tratta di vera rivoluzione è chiaro dal suo stesso meccanismo di funzionamento che permette di evitare il coinvolgimento nella catena del valore degli operatori telefonici che tanto avevano fatto per entrarvi predisponendo le loro SIM con tecnologia NFC e “affittandole” dietro pagamento di una fee alle banche perché i clienti di queste potessero conservarvi i dati di pagamento. La speranza è che eliminato questo costo per i circuiti e per le banche ad essere non siano soltanto VISA e MasterCard ma anche i clienti che dovrebbero poter usufruire di prezzi più bassi per i pagamenti mobili. Anche perché grazie  all’HCE  la transazione di pagamento avviene in modalità Card Present e i valori di MSC (Merchant Service Charge, ossia la fee che viene fatta pagare all’esercente dal proprio Acquirer), sono più contenuti rispetto a quelli che, in condizioni normali, si avrebbero per una transazione di tipo CNP (Card Not Present). La vera rivoluzione e i veri vantaggi sembrano dunque essere legati alla tecnologia della “nuvola” che si spera non sia solo una mancata promessa sia da parte di Google sia da parte dei circuiti e dei loro prodotti V.me e MasterPass.