Impegnato anima e corpo nella riconversione dei propri stabilimenti per produrre ventilatori polmonari da destinare agli ospedali travolti dall’emergenza coronavirus, Elon Musk non ha comunque abbandonato i propri progetti di business. Entro fine anno, infatti, il CEO di Tesla ha intenzione di inaugurare un nuovo servizio per chi possiede una delle sue quattro ruote elettriche. Il robotaxi è una funzione che si attiverebbe su tutti i veicoli prodotti dal 2016 in poi, dotati di un sistema di guida autonoma avanzata che permetterebbe di noleggiare la propria auto quando si è al lavoro o affaccendati. Guadagnando sulla corsa, naturalmente.
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Robotaxi: lo sharing della propria auto

In origine il robotaxi di Tesla era stato presentato come una sorta di atterraggio della multinazionale nel mondo dello sharing: ogni elettrica noleggiata avrebbe garantito un profitto annuo di oltre 25mila euro l’anno. Ora, con cifre magari più contenute, il guadagno potrebbe interessare anche ciascun proprietario che volesse mettere a disposizione la propria auto quando non la usa. Tutti questi ragionamenti dovranno però fare i conti con il post emergenza, quelle Fase 2 e Fase 3 durante le quali il distanziamento sociale obbligatorio e l’utilizzo di mezzi in sharing come le auto (utilizzate da tante persone) rischiano di subire un calo.
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L’altro tema caldo per Tesla riguarda la sostenibilità. Elon Musk non ha soltanto parlato di robotaxi in arrivo, ma anche di una evoluzione delle batterie con riduzione dei costi e performance migliorate. L’emergenza coronavirus sta mettendo e metterà alla prova il mondo delle auto e ancora non si sa come sarà il mondo dei trasporti nei prossimi mesi e anni. Una cosa sembra sempre più confermata: gli investimenti sulla sostenibilità (dunque anche sulla salute) potrebbero essere decisivi.