<div class="at-above-post addthis_tool" data-url="https://impact.startupitalia.eu/2020/05/18/asia-lagritech-davvero-la-soluzione"></div><p>La produzione agricola nel <strong>Sud-Est Asiatico</strong> sembra andare a gonfie vele. Lungo le colline e le distese verdeggianti vengono coltivate melanzane, fagioli, cetrioli ed ogni tipo di ortaggio. Ma a rendere speciali questi terreni non è solamente il duro lavoro dei coltivatori. Anche qui, di mezzo c&#8217;è la tecnologia, anzi, l&#8217;<em><strong>agritech</strong></em>. Sono sempre più numerose, infatti, le startup asiatiche che stanno lanciando prodotti innovativi e su misura per le esigenze specifiche degli agricoltori in tutta la regione.</p>
<h3 style="text-align: center;">Leggi anche: <a href="https://impact.startupitalia.eu/2020/04/24/idaho-droni-amici-della-agricoltura/" target="_blank" rel="noopener">Nell’Idaho arrivano i droni</a> <a href="https://impact.startupitalia.eu/2020/04/24/idaho-droni-amici-della-agricoltura/" target="_blank" rel="noopener">amici dell’agricoltura</a></h3>
<p>Le aspirazioni nelle menti dei coltivatori spaziano dalle mietitrici robotiche fino ad ogni altro macchinario capace di ridurre i costi della manodopera. Le implementazioni su cui si sta lavorando sono però molte altre: tra queste, si parla di <strong>dispositivi di stazione meteorologica</strong> in grado di prevedere il momento migliore per piantare, concimare e irrigare, di <strong>sensori</strong> intelligenti che raccolgono dati sulla crescita del suolo e delle colture, di <a href="https://impact.startupitalia.eu/2020/01/16/a-dubai-i-droni-pianteranno-un-milione-di-alberi/" target="_blank" rel="noopener"><strong>droni</strong></a> che forniscono immagini delle condizioni del campo e di <strong>macchinari dotati di intelligenza artificiale</strong> volti a ridurre l&#8217;uso di pesticidi attraverso un&#8217;allocazione più efficiente.</p>
<p>Insomma l’impiego di queste nuove tecnologie promette di aumentare la produttività delle aziende, ridurre l&#8217;impatto ambientale dell’agricoltura e gli sprechi, migliorare la sicurezza, la tracciabilità e il valore nutrizionale degli alimenti e abbreviare la catena di approvvigionamento.</p>
<p>Ma c’è il solito vecchio problema.</p>
<h2>Tutto quello che ci siamo raccontati finora è semplicemente troppo costoso</h2>
<p>Tra <strong>Malesia</strong>, <strong>Tailandia</strong> e <strong>Indonesia</strong> gli agricoltori stanno aspettando fondi per potersi permettere quella cara e tanto desiderata tecnologia ancora inaccessibile -ahimè- a troppi di loro.</p>
<p>Eh già, perché droni e macchinari super tech saranno anche fantastici ma hanno tutti dei <strong>prezzi altissimi</strong>; basti pensare che i droni meno costosi partono da più di <strong>1.000 </strong>dollari. Il tutto sembra ancora più grave se si correla il fatto che le aziende agricole nella regione non sono affatto grandi quanto le loro controparti occidentali e hanno budget significativamente più piccoli.</p>
<h3 style="text-align: center;">Leggi anche: <a href="https://impact.startupitalia.eu/2020/01/16/a-dubai-i-droni-pianteranno-un-milione-di-alberi/" target="_blank" rel="noopener">A Dubai arrivano i droni a</a> <a href="https://impact.startupitalia.eu/2020/01/16/a-dubai-i-droni-pianteranno-un-milione-di-alberi/" target="_blank" rel="noopener">piantare un milione di alberi</a></h3>
<p><a href="https://www.growasia.org" target="_blank" rel="noopener"><em><strong>Grow Asia</strong></em></a>, una piattaforma di partnership istituita dal <em>World Economic Forum</em> e dall&#8217;<em>Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico</em> che consente la collaborazione e agevola azioni a sostegno dell&#8217;agricoltura nazionale e regionale, ha scoperto che le sue 60 soluzioni di <strong>tecnologia</strong> digitale proposte sono utilizzate da solo il<strong> 2,5% dei 71 milioni </strong>di piccoli<strong> agricoltori</strong> del Sud-Est asiatico.</p>
<p>La percentuale dice tutto ed è un bel problema specie in relazione ad un fatto.</p>
<p>Gli esperti affermano che è più che urgente che la regione adotti l’agritech. L’Asia, infatti, si sta urbanizzando più velocemente di qualsiasi altra regione e si prevede che entro il 2030 sarà la terra di circa il <strong>65% della popolazione della classe media mondiale</strong>, secondo un <a href="https://www.asiafoodchallenge.com/?utm_source=t" target="_blank" rel="noopener">rapporto</a> di <a href="https://www.pwc.com/gx/en/about/pwc-asia-pacific.html" target="_blank" rel="noopener"><strong>PwC</strong></a>, <a href="https://www.rabobank.com/en/locate-us/asia-pacific/index.html" target="_blank" rel="noopener"><strong>Rabobank</strong></a> e <a href="https://www.temasek.com.sg/en/news-and-views/stories/future/harvesting-the-future-asia-food-challenge" target="_blank" rel="noopener"><strong>Temasek</strong></a> rilasciata a Novembre. In tutto questo quadro il <strong>rischio</strong> è che <strong>l&#8217;industria agricola non sia in grado di tenere il passo</strong>. Il rapporto afferma che i cambiamenti climatici e il degrado ambientale aggraveranno le attuali sfide della produzione alimentare riducendo i terreni coltivabili disponibili, i raccolti e la produzione agricola.</p>
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<h2>Le startup agritech sono sul pezzo</h2>
<p>Le attività spaziano da modelli incentrati sull&#8217;hardware a quelli che riguardano la tecnologia finanziaria.</p>
<p>Tra le prime spicca <a href="https://tunyat.com" target="_blank" rel="noopener"><strong>Tun Yat</strong></a> in <strong>Myanmar</strong>, una piattaforma che consente agli agricoltori di noleggiare attrezzature direttamente dai fornitori di macchinari offrendo un servizio standardizzato conveniente e affidabile. Funziona così: i coltivatori pagano una tariffa di mercato per acro per noleggiare ciò di cui hanno bisogno e possono pagare direttamente tramite l&#8217;app di prenotazione. Questi dati di transazione, inoltre, sono condivisi con le banche per i prestiti a fronte di crediti.</p>
<h3 style="text-align: center;">Leggi anche: <a href="https://impact.startupitalia.eu/2019/06/18/il-latte-e-andato-a-male-ve-lo-dice-un-sensore/" target="_blank" rel="noopener">Caldo estivo, va a male il latte?</a> <a href="https://impact.startupitalia.eu/2019/06/18/il-latte-e-andato-a-male-ve-lo-dice-un-sensore/" target="_blank" rel="noopener">Ci pensa il sensore anti-sprechi</a></h3>
<p>Tun Yat è già al servizio di oltre <strong>5.000</strong> <strong>agricoltori</strong> e ha contribuito alla coltivazione di <strong>9.000 acri</strong>. Si è calcolato un <strong>risparmio</strong> per agricoltore di <strong>120 dollari</strong> a stagione. Il prossimo passo sarà replicare il modello di business sia localmente che in tutta la regione mediante una strategia di adattamento localizzata.</p>
<p>Tra le altre startup ci sono quelle che si occupano di <strong>commercio elettronico</strong>: tra queste l’indonesiana <a href="https://openspace.vc/portfolio/tanigroup/" target="_blank" rel="noopener"><strong>TaniGroup</strong></a> che gestisce una piattaforma di e-commerce e crowdfunding chiamata <strong>TaniHub</strong> la quale consente agli agricoltori di connettersi direttamente a supermercati, imprese, consumatori e istituti di credito tramite la gemella piattaforma di prestito <strong>TaniFund</strong>. Un interessante modello che elimina lungaggini e intermediari lungo la catena di approvvigionamento. Prezzo equo e servizi di pagamento rapidi e affidabili, affrontando al contempo il problema fondamentale per gli agricoltori: la mancanza di capitale per iniziare o portare avanti le attività agricole.</p>
<p>Finora l&#8217;azienda ha supportato fino a <strong>17.000 agricoltori</strong> che hanno visto un <strong>aumento del 20% delle entrate</strong> e un aumento del reddito fino al <strong>100%</strong> <strong>rispetto alle normali attività</strong> che coinvolgono intermediari.</p>
<h2>Agritech e agri-finance: l&#8217;area più preziosa per le startup</h2>
<p>A dichiararlo è <a href="https://www.growasia.org/paul-voutier" target="_blank" rel="noopener"><strong>Paul Voutier</strong></a>, direttore di Grow Asia. &#8220;Gli agricoltori, in genere, pagano alti tassi di interesse annualizzati, circa il 40%, quando ottengono credito per articoli come i fertilizzanti perché la loro unica fonte di capitale è il rivenditore che vende loro il prodotto o il commerciante che comprerà i loro raccolti&#8221;.</p>
<p>Le realtà digitali che collegano chi ha bisogno di un prestito per rappresentare un progetto e coloro che, invece, si vogliono assumere il rischio di finanziare (le piattaforme <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Peer-to-peer" target="_blank" rel="noopener"><em>peer-to-peer</em></a>) sarebbero le più necessarie. E di esempi asiatici ce ne sono molti altri: <a href="https://www.cropital.com" target="_blank" rel="noopener"><strong>Cropital</strong></a> nelle Filippine e <a href="https://www.crowde.co" target="_blank" rel="noopener"><strong>CrowdE</strong></a> in Indonesia, ad esempio, &#8220;<em>stanno colmando questo divario rendendo i finanziamenti più convenienti per le aziende agricole</em>&#8220;. &#8220;<em>Una volta che queste hanno accesso a prestiti più sostenibili, possono permettersi droni e altre soluzioni hi-tech</em>&#8220;.</p>
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<h2>La strada è quella giusta ma c’è ancora molto da fare</h2>
<p>Il mercato del sud-est asiatico è ancora in ritardo rispetto all&#8217;<strong>India</strong> e alla <strong>Cina</strong> dove i round di <strong>finanziamenti</strong> arrivano a toccare i <strong>600 milioni di dollari</strong> (in ultimo, l’anno scorso, quello di <a href="https://www.menabytes.com/meicai-china-7-billion/" target="_blank" rel="noopener">Meicai</a>, rivenditore elettronico di telefonia mobile). In confronto, la più grande somma raccolta da una società del sud-est asiatico in un round di finanziamento è di <strong>10 milioni di TaniGroup</strong> all&#8217;inizio di quest&#8217;anno.</p>
<p>E a parte il problema rappresentato dal costo dell&#8217;agritech, ci sono altri ostacoli per un&#8217;adozione diffusa.</p>
<p>Perché l&#8217;agritech del sud-est asiatico sbocci davvero, c’è bisogno di più professionisti in grado di utilizzare la tecnologia avanzata e agronomi esperti per convertire i dati grezzi in informazioni utilizzabili. Ciliegina sulla torta, l&#8217;agritech può essere utile solo per alcuni tipi di colture, ad esempio, per le verdure come le insalate e le erbe aromatiche come il basilico, ma non per altre verdure che non richiedono tecnologie per aumentare la loro produttività.</p>
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