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Perché l’Italia ha paura dell’e-commerce? Perché la grande distribuzione teme la progressiva eliminazione dei punti vendita fisici. Ha le idee chiare Barbara Labate, co-fondatrice e Ceo della startup di comparazione prezzi Risparmio Super: sia sull’approccio degli esercenti nostrani al digitale sia su come intervenire per spingere il settore.

“La soluzione è il click and collect, che in Inghilterra rappresenta già il 20% degli acquisti effettuati online”, spiega. Si tratta della possibilità di ordinare in Rete i prodotti da ritirare poco tempo dopo, non più di un’ora, nel negozio. Risparmio Super ha già siglato un accordo con Carrefour per coprire tutti i 16 punti vendita di Milano. L’idea è quello di estendere il servizio all’intera Penisola. Da computer e tablet, “la versione per smartphone arriverà nelle prossime settimane”, si può sfogliare il catalogo del supermercato, valutare le offerte, effettuare l’acquisto e, una volta scelta l’orario della consegna e ricevuto l’sms di conferma, ritirare il tutto pagando in loco.

La prima domanda, pensando anche al servizio di spesa online dell’Esselunga, sorge spontanea: perché non prevedere anche la consegna? Labate risponde confermando la volontà di dare alla grande distribuzione un sorta di e-commerce ibrido che porti (ancora) gli utenti nei tradizionali punti vendita. Anche lato consumatore, secondo la fondatrice di Risparmio Super, è “altrettanto, se non più, comodo poter ordinare e ritirare in giornata quello di cui si ha bisogno e non doversi preoccupare di essere in casa al momento della consegna. E in questo modo si può anche controllare che non ci siano errori nei prodotti presenti nei sacchetti”.

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Barbara Labate, co-fondatrice di Risparmio Super

Con Kimberly-Clark, invece, l’accordo è di vendita diretta attraverso Risparmio Super. “Proprio perché i produttori si stanno muovendo abbastanza rapidamente la gdo sta facendo altrettanto”, spiega Labate. L’aspetto interessante, in questo secondo caso, è l’integrazione con il servizio originario della startup con sede a Milano e uffici a Roma e Catania: oltre a proporre l’acquisto digitale dei prodotti del marchio la piattaforma presenta all’utente le eventuali offerte più convenienti nei punti vendita fisici.

La fondatrice dell’azienda nata nel 2011 spiega come l’originaria comparazione prezzi, effettuabile anche scansionando il codice a barre dei prodotti che si ha in casa, e le entrate pubblicitarie collegate erano già sufficiente per tenere in piedi la baracca. Il tassello dell’e-commerce, su cui ha intenzione di spingere maggiormente nei prossimi mesi, è arrivato per ampliare il raggio d’azione e cavalcare il boom atteso  nei “prossimi tre anni”. Come tramite per la vendita totalmente digitale o da finalizzarsi in negozio Risparmio Super trattiene una percentuale “inferiore al 5%”. Il punto di forza con cui il servizio si presenta ai grandi marchi sono i 400mila utenti registrati, “che trascorrono più di dieci minuti sulla piattaforma”, la 100mila foto e 250mila codici a barre presenti nel database. Uno scrigno che non fa temere anche l’arrivo di concorrenti del calibro di Amazon: “Se ho paura che portino il servizio Fresh (consegna di prodotti alimentari, nda) in Italia? Assolutamente no, anzi me lo auguro: magari ci comprano”.

Risparmio Super ha già ottenuto finanziamenti per un milione e 300mila euro e si accinge a riceverne ulteriori entro luglio. Oltre all’intesa con Carrefour, sono state  lanciate recentemente le versioni dell’app per Android e Windows Phone.

Per le startup fin-tech italiane c’è la possibilità fino al 21 maggio di iscriversi al GrandPrix. Qui tutte le informazioni.