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“Una pizzeria dedicata al sociale”, che, grazie alla cosiddetta arte bianca, offre un’opportunità di lavoro e di vita a ragazze e ragazzi che ne hanno bisogno. Definisce così l’esperienza di Bonobo, Roberto Pizzabiocca, consigliere e uno dei tre soci della cooperativa civitanovese all’insegna della ricetta della pinsa romana.

Bonobo, un progetto in continua evoluzione

Bonobo nasce nel 2016, dall’idea dell’imprenditore Andrea Cherchi, scomparso lo scorso anno. A raccogliere l’eredità e l’impegno dell’iniziativa sono il fratello Enrico Cherchi, attuale presidente della cooperativa, insieme alla cuoca Marianna Crucianelli, vicepresidente e responsabile della produzione, e il consigliere Roberto Pizzabiocca. Lo scopo, sottolinea il consigliere della cooperativa a StartupItalia, è quello di “utilizzare lo strumento dell’arte bianca e della pizzeria, per inserire i giovani nel mondo del lavoro”.

Tra i giovani che compiono i primi passi nella cucina e nella ristorazione all’interno di Bonobo, “molti soffrono di disturbi lievi cognitivi. Spesso”, dice Pizzabiocca, “questi ragazze e ragazzi conoscono a malapena la propria famiglia e il contesto scolastico, che molte volte non è stata per loro un’esperienza positiva”.

Motivi per i quali lavorare nella pinseria civitanovese, dalla cucina al servizio con i clienti, diventa per i tirocinanti un’occasione importante, tanto a livello professionale, quanto di crescita personale. Quello che ogni giorno facciamo, racconta Marianna Crucianelli, “è mettere a loro disposizione quello che sappiamo, in modo tale che i ragazzi possano acquistare sicurezza e ogni giorno si sentano più forti e capaci”.

Sono sette i dipendenti e cinque i tirocini attivi in questo momento nella pinseria di Civitanova Marche. Tuttavia, sono in arrivo diverse novità: il prossimo 16 settembre aprirà anche un secondo locale nella città marchigiana di Porto Sant’Elpidio, a qualche chilometro di distanza, nella quale saranno accolti tre nuovi dipendenti e tre tirocinanti. In aggiunta, conferma Roberto Pizzabiocca, “è confermata l’apertura di tre ulteriori sedi di Bonobo, entro il 2023. La nostra intenzione è di includere cinque tirocinanti per ogni locale”.

Dall’inserimento al contratto di lavoro, come si svolgono i tirocini di inclusione sociale

Il percorso lavorativo dei Tis, i tirocini di inclusione sociale, si struttura in quattro momenti. “La prima fase è quella dell’inserimento”, spiega Enrico Cherchi, presidente della cooperativa. “Qui l’obiettivo è far vedere a un ragazzo o una ragazza, qual è un ambiente di lavoro”. Successivamente, un periodo di osservazione di circa tre mesi permette quindi ai gestori della pinseria di valutare le capacità lavorative del tirocinante.

bonobo

“Dialogando con gli psicologi e gli enti appositi”, prosegue Cherchi, “valutiamo la possibilità, per i ragazzi in prova, di diventare professionisti di questo ambito”. Se ci sono le condizioni, l’ultimo passo è quello dell’assunzione in Bonobo. “Di recente abbiamo assunto una delle ragazze tirocinanti, che oggi è diventata una nostra dipendente”.