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Il problema lo conosciamo tutti: avere sempre a portata di mano tutte le carte fedeltà che ci rifilano i negozi e sguainarle al momento giusto senza dimenticarsi della loro esistenza, rischiando in questo modo di perdere preziosi sconti. I tre fondatori di ePunti candidano la loro piattaforma come soluzione.

Nata in seno al programma TreataBit dell’incubatore I3P del Politecnico di Torino, la startup ha iniziato in questi giorni a testare la sua piattaforma in 20 negozi di diverse categorie merceologiche nella città di Torino.

L’obiettivo, chiarisce subito a SmartMoney Lorenzo Pregliasco, non è la grande distribuzione ma i piccoli negozi: “La gdo ha già i suoi sistemi informatizzati. Noi ci rivogliamo a chi non ha questi strumenti, dal kebabbaro alla gastronomia vicino all’università al parrucchiere”. Come funziona? L’esercente può gestire i punti da assegnare al cliente tramite il sito web o l’applicazione per iPhone e Android. I modi sono due: sfruttando il Qr code o con il numero di telefono di chi ha appena effettuato un acquisto e si vede recapitare sulla sua carta fedeltà virtuale, gestibile allo stesso modo con un’app, i punti previsti. All’interno dell’iconcina, stiamo sempre parlando del cliente, si possono custodire più schede fedeltà, visualizzare il saldo punti e sapere quanto bisogna spendere per aggiudicarsi l’uno o l’altro premio a disposizione. L’idea, una volta conclusa la fase di test che dovrebbe durare un mese, è quella di proporre agli esercenti un abbonamento.

f4b6b102f4935b35b583197e3182017dLorenzo Pregliasco, co-fondatore di ePunti

Pregliasco, classe 1987, non si sbilancia sull’entità di queste sottoscrizioni ma assicura che si tratterà di una spesa “inferiore a quanto oggi costa mantenere una piattaforma di gestione di tessere fisiche”. Interessante la risposta che dà quando lo pungoliamo sulla solidità di un’offerta che, per quanto utile, rischia di essere assorbita all’interno di più ampie soluzioni con cui i negozi controllano tutti i rapporti con la clientela, compreso l’atto finale del pagamento: “In realtà la carta fedeltà è solo la punta dell’iceberg. I negozianti avranno a disposizione delle informazioni sugli utenti, quanti punti hanno raccolto o da quanto non acquistano, per poter inviare offerte mirate”. La strada è ancora lunga, ma le idee di Pregliasco e di Aurelian Vacariuc e Marco Iacuaniello, gli altri soci, sembrano abbastanza chiare.

Per le startup fin-tech italiane c’è la possibilità fino al 21 maggio di iscriversi al GrandPrix. Qui tutte le informazioni.