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Non solo moda e news, sport e showbiz, i social hanno dato spazio anche a chi, anziché proporre nuove tendenze o brand di lusso, promuove stili di vita improntati a una quotidianità più consapevole, equilibrata e, per quanto possibile, serena. Giorno dopo giorno ecco pensieri e riflessioni che mirano a migliorare il rapporto con se stessi e con gli altri, spesso partendo anche da momenti di difficoltà, dalla malattia alla disabilità, passando per storie d’amore finite in maniera burrascosa. E ovviamente i social, da Facebook a Tik Tok fino a Instagram, sono attualmente il mezzo migliore per la diffusione del proprio messaggio, soprattutto – ma non esclusivamente – tra i giovani.

Le storie possono essere le più disparate, ma sono tutte accomunate dalla voglia di riscatto, dal desiderio di dare una svolta alla propria vita. Il più delle volte questi influencer della positività, come ormai vengono chiamati, aiutano a capire che non solo non è impossibile, ma nemmeno così difficile cambiare anche radicalmente la propria vita. Ma attenzione, nessuna formula magica o scorciatoia miracolosa. Almeno i più seri e seguiti danno solamente degli spunti, più meno concreti, per far scattare quella famosa scintilla per attivare il cambiamento. Qualunque esso sia.

Come trovare le “coordinate della felicità”

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Gianluca Gotto

“Ho trovato felicità e realizzazione personale seguendo percorsi di vita alternativi, che mi hanno permesso di vivere e lavorare da qualsiasi parte del mondo”, racconta Gianluca Gotto sul suo blog “Mangia, vivi, viaggia”, dove scrive “di viaggi, sogni, crescita personale e storie di vita”. Leggere quello che scrive Gianluca è sempre incoraggiante e mai banale. Sul suo profilo Ig da 154mila follower e nei suoi tre libri (“Le coordinate della felicità”, “Come una notte a Bali” e “Succede sempre qualcosa di meraviglioso”) si impara a conoscere un ragazzo che ha cambiato diversi lavori e tanti paesi del mondo prima di trovare il proprio equilibrio nel presente. Senza cancellare il passato, “perché gli errori di ieri ci hanno donato la saggezza di oggi”. Ed è giusto, come fa Gotto, condividere la propria esperienza positiva.

Tenacia e voglia di libertà per affrontare la disabilità

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Giulia Lamarca

Chi ha bisogno di farsi forza non può che seguire la storia di Giulia Lamarca, 146mila follower su Instagram, su una sedia a rotelle dopo un banale incidente. Vita stravolta, senza appello. Ma poi “ho ribaltato la prospettiva – scrive lei stessa – e mi sono detta: finora hai pensato a tutto ciò che non potevi fare. Ma tutto il resto? Tutto il resto è la vita”. E così nel suo libro “Prometto che ti darò il mondo” racconta di come, passo dopo passo, dall’ospedale all’incontro con Andrea, un giovane tirocinante fisioterapista, è arrivata a scalare le rovine di Machu Picchu in Perù, passando per l’Australia e il Giappone. Sfidando la disabilità con la sua tenacia e voglia di libertà.

Dalla sofferenza si può e si deve rinascere

Valeria Vedovatti

Valeria Vedovatti

Spesso per arrivare alla svolta si deve toccare il fondo. Lo racconta Valeria Vedovatti in “Per rinascere”, un libro in cui la giovane influencer da due milioni di fans su Tik Tok e un milione e duecentomila followers su Instagram si mette a nudo e parla di quando era arrivata a pesare 36 chili. Fuori una vita apparentemente più che normale, anzi perfetta: una bella ragazza con tanti amici e bei voti a scuola. Dentro un malessere difficile da fronteggiare e analizzare chiamato anoressia. Una parola che da sola spaventa e così, insieme alla sofferenza, la vergogna. Ma, come racconta Valeria, si può e si deve rinascere. Una volta usciti dalla palude indicare la strada da seguire è importante per noi e per gli altri.

Non innamorarsi del dolore e uscire dalla routine

Il viaggio nella positività finisce con Enzo De Somma. Giornalista, e brand strategist, nel 2018 ha aperto la pagina Instagram @shuttle_river_official e in breve ha superato i centomila follower: nel tempo è riuscito a costruire una narrazione, un universo di senso per orientarsi nel caos della contemporaneità. Amore, desiderio, relazioni, motivazioni, questi i punti focali. “Oggi abbiamo bisogno di chiavi di lettura che ci aiutino ad affrontare un paesaggio mediatico affollato di messaggi. Le persone chiedono riconoscimento, cura, energie positive”, racconta De Somma a Startupitalia.

Nei suoi libri “Dimmi chi sei” e “Next” spiega come “i cambiamenti richiedono energia e capacità di assumersi dei rischi, così spesso preferiamo non muoverci dalla cosiddetta comfort zone, per poi accorgerci che essa sta diventando un vero e proprio limite. Restiamo ancorati al passato quando non riusciamo a superare degli eventi che lo hanno segnato. È possibile sviluppare un senso di colpa e di inadeguatezza, che ci induce a guardarci sempre indietro, impedendoci di immaginare un possibile futuro. Tuttavia, del dolore non bisogna né innamorarsi né sprecarlo. Perché poche cose ci infondono vigore e consapevolezza di noi stessi come l’aver sofferto. Il segreto è imparare a smarrirsi per cambiare il proprio punto di vista. È in questo modo che usciamo dalla routine per guardarci finalmente sotto una nuova luce”.

L’autostima alla base di ogni cambiamento

Enzo De Somma

Enzo De Somma

Purtroppo però spesso a mancare è l’autostima in se stessi. “In questi casi gli errori li hanno commessi in precedenza i genitori, la scuola, la società dei consumi. Le nostre comunità si dovrebbero preoccupare di formare degli uomini e delle donne, prima che dei consumatori e dei professionisti specializzati, che non sanno nulla del loro vero sé. Per fortuna nella vita si possono fare incontri positivi capaci di invertirne la rotta. Incontri sono i maestri, gli amici, gli amori, ma anche i libri, i film, le canzoni. Quante volte sentiamo dire: quel libro mi ha cambiato la vita! In questo senso, un buon incontro spero possa essere anche la pagina Instagram di Shuttle River”.

E ancora, conclude Somma: “I cambiamenti più duraturi sono quelli che avvengono a piccoli passi, per non rischiare di tornare improvvisamente al punto di partenza. Si ricomincia lavando con cura i piatti, mettendosi qualche goccia di profumo, facendosi un bel nodo alla cravatta. La nostra identità è un progetto in continuo divenire, anche in rapporto con gli altri. Per scoprire chi siamo bisogna avere il coraggio di affrontare le sfide della vita. E poi avere un profondo ed equilibrato senso critico e fare un accurato esame di realtà. Insomma, bisogna preferire la verità alle illusioni e agli anestetici che la società dei consumi costantemente ci offre”.