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Sappiamo quanto il linguaggio e le parole possano essere delle armi potentissime, per questo da dicembre 2021 abbiamo deciso di dare vita ad un Osservatorio su Valore Responsabile sulle tematiche legate alla Diversity & Inclusion e i trend online e sui social.

Come e quanto se ne parla? In che modo si utilizzano alcune parole e come queste vengono percepite dal pubblico? 

La prima puntata dell’Osservatorio sul tema del linguaggio dell’inclusione è stata presentata il 13 dicembre durante SIOS21 nel panel di Valore Responsabile e qualche settimana fa qui: Mediobanca ECHO: un osservatorio sulle tematiche di Diversity &Inclusion online: parliamo di linguaggio inclusivo.

In questo secondo appuntamento tratteremo un tema che ha acceso numerose discussioni in merito alla necessità di rendere la lingua italiana più inclusiva, stiamo parlando dello Schwa (scevà), la “e” rovesciata (ə) che è un carattere dell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA) utilizzato per indicare una “vocale neutra” e proposta per sostituire le desinenze del maschile plurale esteso in uso in italiano e per rappresentare le soggettività che non si riconoscono in un genere binario.

Come viene utilizzata la vocale e in che modo se ne parla online?

Il tema della mancanza di una forma neutra in alternativa al maschile sovra esteso nella lingua italiana ha stimolato molto il dibattito linguistico e la progressiva introduzione di alcune ipotesi alternative, quali l’uso dell’asterisco oppure dello schwa, promosso in particolare dalla sociolinguista Vera Gheno al TedX di Firenze 

Nell’ultimo anno abbiamo assistito a numerosi dibattiti sull’argomento e la questione si ètrasformata prima in un tema sociale e successivamente linguistico. 

Alcuni sostenitori della necessità di un linguaggio maggiormente inclusivo hanno iniziato a adottare lo schwa, non senza “scivoloni” e errori grossolani, mantenendo vivo il dibattito culturale e linguistico con una progressiva polarizzazione e politicizzazione dei discorsi attorno all’uso dello schwa. 

Pensiamo agli attacchi a Michela Murgia per aver utilizzato lo schwa in un suo articolo, oppure la promozione di una petizione online per chiedere alla pubblica amministrazione di impedire l’adozione di asterischi, neutri e ‘schwa’. 

Quali sono stati i temi più commentati nel corso dell’anno e come si è sviluppato il dibattito?

The Fool ha analizzato le conversazioni sul tema nel corso dell’ultimo anno, da inizio marzo 2021 a fine febbraio 2022. 

ll trend del volume di contenuti online è stato quasi sempre in crescita: sono state individuate e analizzate oltre 48mila conversazioni sul tema, con un andamento che mostra alcuni picchi in cui, spesso in seguito a polemiche e scontri ideologici, il dibattito pubblico è aumentato repentinamente, non tornando quasi mai ai livelli precedenti e stabilizzandosi invece su un nuovo livello. 

Inoltre, considerando il picco considerevole ottenuto nel mese di febbraio con oltre 9mila conversazioni nelle settimane dopo Sanremo 2022, è verosimile attendersi che il tema, ormai entrato nel dibattito quotidiano, possa crescere ulteriormente in futuro, nonostante nel breve periodo possa anche uscire temporaneamente dall’attenzione mediatica superato da forti tematiche di attualità.

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Il dibattito linguistico ha visto numerose riprese soprattutto tra le news, in cui le testate giornalistiche più importanti (qui alcuni esempi come Il Post e Repubblica) riportano e raccontano i cambiamenti in atto nella società. Per fare qualche esempio, l’iniziativa del Comune di Castelfranco Emilia di adottare lo schwa o la decisione di Apple di inserire il simbolo sulla tastiera dell’iPhone.

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Sul tema arriva poi ad esprimersi anche direttamente l’Accademia della Crusca spostando giustamente l’attenzione su una tema grammaticale oltre che inclusivo, e sull’inclusività pone anche un altro interrogativo: lo schwa, infatti, potrebbe portare ulteriori difficoltà di lettura nei casi di dislessia.  Questa presa di posizione, se da un lato alimenta la polarizzazione in atto del dibattito, dall’altro lo stimola ulteriormente in senso positivo. Segnaliamo ad esempio il numero di interventi su Reddit (678 commenti solo nello specifico di questa notizia) che complessivamente rappresenta il 6% di tutti i contenuti sul tema.

Allo stesso tempo si osservano anche le prese di posizione, soprattutto da parte di alcuni giornalisti, contrari alle proposte di schwa o asterisco e in «difesa della lingua italiana».

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Tra i numerosi post critici e le prese di posizione polarizzanti sul tema osserviamo innanzitutto attacchi a Michela Murgia, «rea» di aver utilizzato lo schwa in un suo articolo sulla questione femminile.

Sono stati identificati anche una serie di post, diventati virali sui social, contro l’ipotesi di introdurre un genere «neutro» nella lingua italiana e con varie accuse di ideologia gender, fino alla promozione di una petizione online per chiedere ai Ministri dell’Istruzione, della Pubblica Amministrazione e dell’Interno impedire che scuole, uffici pubblici e amministrazioni locali adottino asterischi, neutri e ‘schwa’ nei loro documenti ufficiali.

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Sul fronte opposto, soprattutto su Twitter e Instagram, si risponde spesso con l’ironia indicando e additando quella che pare essere una battaglia di retroguardia rispetto ad un problema reale della società.

La polarizzazione online ha innalzato, e continua a farlo, il livello dello scontro verbale e spesso porta a a costruire barriere e scissioni sulle tematiche dell’incusione. 

L’ironia diventa così un mezzo per far riflettere: tra i numerosi esempi, uno dei tweet più condivisi riporta come lo schwa risolva la questione arancinə (la polemica che anima ogni siciliano: arancina o arancine), oppure la presa di posizione in favore dello schwa del fumettista Sio (Scottecs), con vari contenuti sul tema e un video-cartoon condiviso sui suoi profili.

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 Il dibattito pubblico sui temi del linguaggio inclusivo e dello schwa raggiunge il suo picco massimo con la settimana di Sanremo, ma continua su alti volumi anche nelle settimane successive.

In particolare, il monologo molto apprezzato di Sabrina Ferilli sul palco dell’Ariston (scritto da Selvaggia Lucarelli) che citava alcuni temi dell’inclusione come Femminismo, Body Positivity, Mansplaining e Schwa in prima serata Rai e all’interno di uno dei contenitori più di massa della televisione porta un enorme conversato online con oltre 1.200 contenuti.

Allo stesso tempo il tema dell’inclusione più in generale o di appartenenze di genere fluide o non binarie viene testimoniato sul palco da molti altri artisti e ospiti, alimentando un clima generale al cui interno rientra anche l’uso dello schwa. 

Solo come esempio, durante un’intervista al tg1, Tananai cita lo schwa e non passa inosservato generando 695 retweet.

Nota Metodologica:
Indagine di Web Listening condotta con Brandwatch Consumer Research. Fonti: News, Blogs, Forum, Reddit, Facebook, Instagram e Twitter. 

Timeframe: 01 marzo 2021 – 28 febbraio 2022.

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