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10555217_10152316049772800_1095522880_nIn Cina funziona così: a ogni scontrino è associato un numero seriale con cui si partecipa a una lotteria. In questo modo i consumatori sono incentivati a chiedere la ricevuta fiscale e lo Stato ne guadagna in trasparenza. I fondatori della startup fin-tech Tickete hanno pensato a qualcosa di simile, con risvolti tecnologici un po’ più spinti. L’omonima applicazione, nata sotto il cappello di Innovaction Lab, invita gli utenti a fotografare e archiviare gli scontrini in cambio di buoni su Amazon, Zalando o iTunes o di monete virtuali da utilizzare per acquistare altri beni o servizi.

“L’idea mi è venuta qualche mese fa”, racconta a SmartMoney Luca Gisi, classe 1985 e un passato nel settore dell’e-commerce, “partecipando a Innovaction Lab (concorso in cui si è piazzato fra i finalisti, qui la nostra intervista ai vincitori, nda) le ho dato forma”. All’avventura hanno partecipato e stanno partecipando anche Vito Pennetta, business analyst; Gabriele Rippa, esperto di comunicazione; e Matteo Marani, Cto, tutti poco meno che trentenni. Gisi ci si dedica a tempo pieno. “Alle aziende offriremo i dati aggregati sui gusti degli utenti, a cui si risale grazie agli scontrini archiviati, per fare pubblicità mirata”, spiega Gisi entrando nel merito del modello di business.

Schermata 2014-07-15 alle 10.27.18Luca Gisi, co-fondatore di Tickete

Lato utente il beneficio è chiaro: faccio lo scatto del mio scontrino per poter accumulare punti, accedere a promozioni e, anche, giocare a una sorta di gratta e vinci formato smartphone. Qui torna il fortunato modello con gli occhi a mandorla, secondo cui l’aspetto ludico può diventare un incentivo per farsi dare la ricevuta. E, nel caso di Tickete, renderla anche ghiotto materiale per gli investitori pubblicitari. Non solo, in futuro l’intenzione è quella di rendere l’app utilizzabile anche per archiviare le garanzie e, grazie la programma di acquisizione dei caratteri in testo, di renderlo uno strumento di finance personalizzato, con l’inserimento dai dati utili per la nota spese, ad esempio. Per ora Gisi e colleghi si stanno attrezzando per uscire dalla fase alpha ed entrare in beta per il prossimo ottobre. “L’obiettivo è di iniziare a fatturare entro sei mesi”, anticipa il co-fondatore. L’applicazione verrà sviluppata in una prima versione compatibile con tutti i dispositivi per poi arrivare negli store Android e iOs. Una volta ottenute le prime risposte dagli utenti comincerà la caccia agli investitori.