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Hannah, 15 anni, ha creato un’elica low-cost che genera energia dall’oceano per i paesi poveri

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Hannah, 15 anni, ha creato un’elica low-cost che genera energia dall’oceano per i paesi poveri

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Hannah Herbst ha vinto la Discovery Education 3M Young Scientist Challenge ed è diventata la “migliore giovane scienziata d’America”. Ha creato BEACON, dispositivo che genera energia dagli oceani. Con l’obiettivo di donare acqua pulita ai paesi in via di sviluppo

Hannah Herbst ha vinto la Discovery Education 3M Young Scientist Challenge ed è diventata la “migliore giovane scienziata d’America”. Ha creato BEACON, dispositivo che genera energia dagli oceani. Con l’obiettivo di donare acqua pulita ai paesi in via di sviluppo

Scuola
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10 nov 2015

Un dispositivo che produce energia utilizzando le correnti degli oceani. Innovativo nella sua semplicità, vuole raggiungere un nobile obiettivo: donare acqua pulita ai paesi in via di sviluppo. È la “migliore giovane scienziata d’America” dopo aver vinto la Discovery Education 3M Young Scientist Challenge. Hannah Herbst ha appena quindici anni ma le idee molto chiare: vuole aiutare chi ne ha più bisogno e ha sempre desiderato essere una “maker”. Per questo ha inventato un dispositivo in grado di generare energia sfruttando la potenza degli oceani, grazie a un progetto che chiama BEACON, ossia “Bringing Electricity Access to Countries Through Ocean Energy Collection”. Nel video di presentazione è la stessa Hannah a spiegarne il funzionamento, dopo averlo testato nelle acque della Boca Raton Intracoastal Waterway, in Florida, dove sono presenti correnti provenienti dall’Oceano Atlantico.

Da un prototipo low cost una speranza per i paesi poveri

Costato appena 12 dollari e realizzato in materiale riciclato, il dispositivo è formato da un’elica – creata con una stampante 3D – collegata a un generatore idroelettrico mediante un sistema di corde, inserito all’interno del tubo in PVC: il movimento meccanico delle correnti si trasforma così in energia utilizzabile per diversi scopi. L’Ocean Energy Probe per ora è un prototipo in piccola scala: se venisse riprodotto in grande scala, potrebbe essere utilizzato per la desalinizzazione dell’acqua di mare, in modo da ottenere acqua dolce. Ma non solo: l’elettricità così generata potrebbe alimentare kit medici di emergenza oppure segnalatori marini. Secondo i dati dell’International Energy Agency, circa 1,3 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all’energia elettrica: il 97% vive nell’Africa sub-Sahariana e in Asia. «Mi sono sentita in dovere di fare qualcosa quando ho ricevuto una lettera in cui mi venivano descritte le condizioni di vita in Etiopia dalla mia amica di penna di nove anni» racconta Hannah «Lei vive in povertà energetica e non ha accesso all’elettricità che potrebbe anche servire per i dispositivi salvavita».

Un progetto che il suo mentore, Jeffrey Hemslander, scienziato della multinazionale 3M, che l’ha seguita in tutto il suo percorso, ha subito capito avrebbe avuto una chance. «Penso che in quanto scienziati bisogna essere ottimisti. Se credi che qualcosa non funzionerà, probabilmente hai ragione. Quando ho visto l’idea di Hannah per la prima volta, l’ho immaginata in funzione: per me ha senso capire come raccogliere l’energia che l’acqua è in grado di produrre. So che c’è energia negli oceani e nei fiumi, abbiamo grandi stazioni idroelettriche nel mondo: ciò che Hannah ha fatto è stato identificare la necessità di averne a disposizione piccole quantità e produrla per tutti coloro che vivono in povertà energetica. L’energia è lì, la sfida era inventare qualcosa che potesse accumularla e Hannah ha fatto un ottimo lavoro».

Hannah Herbst

Il progetto: testare il dispositivo in Africa 

Hannah Herbst, in quanto prima classificata tra dieci partecipanti al contest, ha vinto un assegno di 25 mila dollari: una parte di questa somma verrà donata alla sua scuola, la Florida Atlantic University High School «per poter dare ad altri ragazzi le stesse opportunità di entrare nel mondo dell’ingegneria che ho avuto io» spiega. Un’altra parte invece andrà a Ruth, l’amica di penna etiope, in modo che possa avere un’istruzione e quindi un futuro migliore. Quello che rimane sarà utilizzato come fondo per il college. I progetti di Hannah però non si fermano qui: «Vorrei lavorare a nuove idee e creare nuove progetti per aiutare tante persone» racconta. «Sento che se posso condividere BEACON con la mia comunità, il mio stato, il mio paese, perfino con il mondo, stiamo facendo dei passi avanti per ridurre la povertà energetica e rendere la terra più vivibile per tutti. Per il futuro della mia ricerca, sto pianificando di lavorare con il Team di 3M in Africa, sotto la guida del mio mentore Jeffrey Hemslander, per testare il mio dispositivo e cercare nuove funzionalità e impieghi, in modo da diventare più “user friendly” e produrre sempre più energia».

 

Idee, entusiasmo e responsabilità sociale: la ricetta della “Top Young Scientist” d’America per il dispositivo che vuole migliorare il mondo.

di Mariangela Celiberti

@MariCeliberti

Tags: #3M #BEACON #DISCOVERY-EDUCATION-3M-YOUNG-SCIENTIST-CHALLENGE #HANNAH-HERBST #JEFFREY-HEMSLANDER #OCEANI #RICICLO
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