Tutte le scuole hanno un cortile. Molte anche un giardino. Secondo il rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi, il 72,7% degli edifici scolastici ha un’area verde. Il problema è come viene utilizzato questo spazio. Cinque comuni del Piemonte, Predosa, Frugarolo, Bosco, Marengo, Sezzadio e Castellazzo si sono alleati per creare orti didattici e percorsi botanici per fare lezioni all’aria aperta. Addio ai posti macchina per i professori e il preside; ai fastidiosi e inutili sassolini: gli alunni di queste scuole trasformeranno giardini e cortili in aule “green” per fare, ai ragazzi, lezioni di biodiversità. Il progetto si chiama “Officine Verdi” ed è stato finanziato attraverso il bando “Lasciamo la scuola accogliente” indetto dal ministero dell’Istruzione con un contributo di 50 mila euro.
I cortili saranno totalmente trasformati: ci saranno aiuole con piante autoctone, piante officinali, essenze locali, piante in grado di attirare insetti e bioindicatori della qualità dell’ambiente. E’ stato progettato un giardino botanico con percorsi verdi che serviranno agli alunni e ai docenti per i laboratori. Obiettivo: insegnare ai bambini fin dalla tenera età a riconoscere la natura, ad individuare le diverse piante, a imparare l’Abc dell’ecologia. A Castellazzo Bormida, poi, sarà allestito un salone con funzioni di laboratorio scientifico con una sala proiezione che sarà usata come luogo d’incontro per manifestazioni e per rispondere alle esigenze scolastiche ed extrascolastiche: uno spazio a disposizione di tutte le associazioni ed enti locali per promuovere iniziative con la scuola.
Una proposta che si inserisce in un percorso di riqualificazione delle strutture scolastiche e che punta a dare un volto diverso anche alle aree degli edifici più vecchi. Una mission che vede in prima linea il ministero ma anche le amministrazioni comunali, gli insegnanti e i ragazzi che diventano protagonisti di questo nuovo modo di fare didattica. Dall’altro canto è da anni che si parla di orti didattici. A metà degli anni Novanta nasce a Berkeley, in California, il primo School Garden di Slow Food, pensato e “coltivato” da Alice Waters, vice-presidente Slow Food Internazionale. In Italia l’Orto in Condotta, progetto di Slow Food Italia, prende avvio nel 2004 divenendo lo strumento principale delle attività di educazione alimentare e ambientale nelle scuole.
Insieme agli studenti, gli insegnanti, i genitori, i nonni e i produttori locali sono gli attori del progetto, costituendo la comunità dell’apprendimento per la trasmissione alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente. L’Orto in Condotta prevede percorsi formativi per gli insegnanti, attività di educazione alimentare e del gusto e di educazione ambientale per gli studenti.