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È uno dei grattacapi dell’e-commerce: scegli, paghi, acquisti e ti scervelli per incrociare i tuoi orari con quelli del corriere. Se va tutto bene l’agognato pacco arriva nei tempi e nei modi previsti, se qualcosa si inceppa nel meccanismo ti tocca inseguirlo fra call center e depositi. E se non sei mai a casa e non hai un ufficio o un recapito alternativo sicuro a disposizione puoi arrivare a decidere di ripiegare sul caro e vecchio acquisto tradizionale. Quello nel negozio fisico, per capirci. Amazon ne è consapevole e sta lanciando in queste ore in Italia la possibilità di ricevere i pacchi presso 10mila uffici postali dislocati lungo tutta la Penisola.

Chi acquista potrà quindi selezionare direttamente il luogo preferito, Pick-up Point è il termine utilizzato, e con gli orari più aderenti alle sue esigenze. La ricerca si può effettuare per codice postale o per punto di interesse. So che ho una riunione vicino al tal posto alla tal ora e pianifico il ritiro. Per prendere il pacco, come accade per tutte le altre operazioni analoghe in Posta, devo sfoderare il documento di identità o fare una delega a un’altra persona. Amazon, da parte sua, mi avvisa nel momento in cui è arrivato a destinazione e anche del ritiro definitivo. L’opzione è inclusa nel 2,80 euro della spedizione standard. Nessun costo aggiuntivo, quindi.

La mossa era nell’aria e si inserisce nella lista di quelle che aiutano a catturare un numero sempre crescente di persone: il commercio elettronico coinvolge 17 milioni di italiani. Semplificare le operazioni con interventi di questo tipo o con modalità di pagamento che vadano incontro a tutti, compresi gli amanti del contante (Amazon ci ha pensato così), aiuta ad ampliare il bacino d’utenza. L’unica perplessità sulla novità introdotto dal colosso di Jeff Bezos è legata alla scelta degli uffici postali. Nel Regno Unito ha sfruttato gli armadietti della metropolitana, mentre nei nostri confini si è affidato a luogo non particolarmente amato e in cui il rischio di rimanere bloccati in coda è alto.

Lo sottolinea anche Giovanni Riviera, co-fondatore della startup fintech italiana Indabox che offre un servizio sostanzialmente analogo puntando però su bar, tabaccherie ed edicole e sui punti vendita Carreofour. “Abbiamo raggiunto quota mille punti di ritiro distribuiti in tutte le regioni del Paese. Entro fine giungo 2015 vogliamo arrivare a 2mila”, spiega. L’accordo con Carrefour, attivo per ora a Milano e Roma, coinvolgerà anche a Napoli. “Bisogna anche tenere conto del fatto che la metà degli uffici postali è aperto solo al mattino, nei bar ci si può recare invece fino a tarda sera”, aggiunge Riviera. Per ora, insomma, Amazon non fa poi così paura.