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Jack Ma, il fondatore di Alibaba, ci ha costruito un impero: mettere le persone e i piccoli esercenti al centro della (sua) digitalizzazione del commercio. L’Italia, con 22 milioni di persone che non si sono mai connesse alla Rete e solo 3 piccole e medie imprese attive con un sito di e-commerce, è un contesto in cui è altrettanto importante partire dai singoli e dalle realtà di dimensioni contenute per far esplodere l’economia digitale. Motivo, questo, che porta Paypal a punta sulla cosiddetta People Economy, come ci ha raccontato il country manager italiano Angelo Meregalli.

Quali sono le caratteristiche di questa People Economy, un nuovo modello che promette di dare potere alle persone nell’economia?
Tutto nasce da un’intuizione, confermata da una ricerca globale da cui è emerso riguardo all’Italia che tre italiani su cinque ritengono che la comunità trarrebbe significativi benefici se ci fosse maggiore fluidità nella circolazione del denaro, soprattutto per le piccole imprese e i retailer. Risparmiare tempo in code e traffico, dedicare più tempo a se stessi e al relax sono infatti le priorità degli italiani. A questi bisogni PayPal vuole rispondere con i propri servizi di “connected commerce” perché il pagamento interviene in molti aspetti della vita e risponde anch’esso ad una comune visione valoriale di persone che vogliono migliorare la qualità della loro vita facendo acquisti in modo semplice, ovunque nel mondo, in modo sicuro.

Dunque questo significa che un’azienda che si occupa di pagamenti digitali deve mettere al centro le persone?
Si anche. Significa aiutare le persone a liberare e a sfruttare meglio le risorse che hanno a disposizione come il tempo ad esempio. Ma significa anche offrire maggiori possibilità a chi ha deciso di provarci. Pensiamo ai piccoli esercenti che decidono di aprire uno store online. PayPal offre loro la possibilità di fargli accettare in modo semplice e in pochi giorni pagamenti da tutto il mondo a costi fissi praticamente nulli. Questo amplia le loro opportunità di espandere il business su scala globale e non mi sembra poco. People Economy per PayPal è dunque anche rispondere alle esigenze dei più piccoli, di quanti hanno meno risorse ma vogliono farcela. È risolvere i loro problemi in maniera umana e non solo pensando ai profitti. Il 70% del mondo pensa che la tecnologia dovrebbe rendere i pagamenti più semplici, connessi e veloci, con più scelte e opportunità. Che si tratti dell’ansia di attendere che il pagamento vada a buon fine, della scocciatura di dover trovare e portare con sé il denaro contante, del disagio di portarsi in giro il portafoglio, di dubitare dell’affidabilità dei chioschi o di altri freni che si frappongono tra le persone e ciò che più desiderano.

Nel mondo dei pagamenti digitali si parla spesso della volontà di garantire una “human experience”. Ma quanto questo voler avvicinare i confini del mondo online e offline (virtuale e reale) è effettivamente un’esigenza e quanto invece una contraddizione in termini?
In America si dice che le persone pensano al pagamento solo quando questo gli crea un problema. Si utilizza il termine “seamless” per indicare che chi sta pagando deve farlo in modo trasparente e naturale. Senza pensieri. Perché questo avvenga è importante non solo garantire una esperienza utente semplice e immediata ma anche metterci la faccia nel caso in cui dopo il pagamento si verifichino dei problemi. Noi questo lo facciamo da sempre e questo è un ulteriore modo con cui siamo vicini alle persone. Chi acquista online con PayPal e non si vede recapitare la merce sa che può rivolgersi a noi. E siamo noi a farci carico del problema e a risolverlo. È un modo concreto e reale per venire incontro alle esigenze di chi vive e acquista nel mondo virtuale.

Sembra oggi che qualsiasi parola si accosti ad Economy crei una tendenza…Sharing Economy, Solution Economy. È così anche per la People Economy? E nasce anch’essa come ipotesi di modello alternativo in risposta alla crisi?
La People Economy è il modo in cui PayPal definisce la sua convinzione che la vita delle persone possa e debba essere più umana, più connessa e piena di valori. Le persone che creano, condividono e collaborano, e quelle che comprano, vendono e commerciano, vogliono tutte la stessa cosa: più potere decisionale e meno ostacoli. La continua innovazione tecnologica di PayPal, incentrata su processi migliorati, e la missione di dare alle persone il controllo diretto del proprio denaro sono elementi fondamentali della People Economy. Se le chiavi sono le prime nella lista degli oggetti senza i quali le persone non uscirebbero di casa, lo smartphone è altrettanto importante – battendo il denaro e le carte di credito su scala globale. Il mondo è pronto per l’innovazione mobile e ce la chiede. In Cina, il 90% degli intervistati paga dal proprio telefono, seguiti dalla Russia (85%), dal Brasile (quasi 70%) e dalla Turchia (60%). Anche in Cina, nonostante il mobile sia la tendenza dominante, il 35% degli intervistati vorrebbe che i pagamenti attraverso il cellulare fossero più semplici. In Africa i pc non si diffonderanno mai: c’è stato un salto tecnologico. Si è  diffuso il mobile, più semplice e più economico. E le persone lo stanno utilizzando sempre più per pagare e per scambiarsi denaro. Sono le persone a vivere i problemi ma anche ad individuare le soluzioni.

In tema di trasferimento di denaro, si parla tanto di person-to-person. Sembra un’applicazione molto concreta e calzante della People Economy
Senz’altro. Tra l’altro con PayPal il trasferimento denaro p2p è possibile da tempo a costi molto ridotti ed inferiori ai tradizionali sistemi di invio denaro. È più efficiente e veloce poi dei trasferimenti interbancari a livello europeo (sebbene questi abbiano fatto passi in avanti, vedi SEPA). In ogni caso la modalità di scambio denaro p2p si applica a casi d’uso che vanno oltre quelli tradizionali. Divisione dell’affitto, della quota di un regalo tra amici, della paghetta dei genitori ai figli. Ancora una volta sono le persone ad ampliare la richiesta di soluzioni per trovare una rispetta alle esigenze del quotidiano. E chi lavora nel nostro business non può mancare di dare una risposta “smart”. Le faccio due esempi concreti. Con PayPal abbiamo da poco supportato le iniziative di EasyTaxi e di Atm Milano. Nel primo caso abbiamo contribuito alla “uberizzazione” del servizio taxi. Tramite l’app è possibile prenotare uno dei numerosissimi taxi presenti su Milano pagandolo comodamente tramite PayPal. Con la nuova App di Atm Milano invece è possibile acquistare il biglietto del tram tramite il proprio smartphone pagando comodamente sempre tramite PayPal. Per i cittadini questo significa risparmio di tempo ed esperienza di pagamento “senza pensieri”.

C’è un ruolo per le startup nella People Economy? Cosa manca perché si affermi come modello?
La People Economy è un’angolazione dalla quale vedere l’economia e il commercio che mette al centro la persona. Se le startup adotteranno questo approccio, di certo troveranno spazi e opportunità di crescita. È però un a visione che richiede dedizione, consistenza e e investimenti.