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Lo smartphone diventerà (anche) lo strumento primario per i trasferimenti di denaro. Se ne parla da mesi ormai, con le novità dei colossi americani e orientali che catalizzano l’attenzione di tutto  il mondo. Apple con il suo Apple Pay e l’attesa per la mossa di Facebook, che sembra in procinto di farci inviare soldi tramite l’applicazione Messenger. In Italia non solo qualcosa bolle in pentola, ma è già pronta Jiffy l’applicazione di messaggistica attraverso la quale le banche possono consentirci di mandare soldi a un altro numero di telefono come se si trattasse di un semplice sms. Ci siamo fatti raccontare da Marco Polissi, product manager Electronic & Mobile Payments di Sia, come funziona nel dettaglio.

Cos’è Jiffy?
Jiffy è la nuova soluzione ‘person to person (P2P)’ lanciata da Sia – prima in Europa – che consente di inviare e ricevere denaro in tempo reale dallo smartphone ai propri contatti, semplicemente associando l’Iban al numero di telefono. Il servizio, facile e veloce come mandare un messaggio su Whatsapp, è già disponibile per i clienti del gruppo Ubi Banca e a breve verrà adottato anche da altri 9 gruppi bancari. Il funzionamento è semplice: dopo la registrazione attraverso il portale di home banking che permette di collegare il numero di cellulare al conto corrente, è sufficiente scaricare l’app della banca e accedere con le proprie credenziali. A questo punto si seleziona il destinatario dalla rubrica, si inserisce l’importo, un eventuale messaggio di testo e si completa l’operazione di invio. La vera rivoluzione è data dalla immediata disponibilità dei fondi sul conto corrente o sulla carta conto. E se il beneficiario non è ancora registrato a Jiffy è possibile invitarlo.

Dal punto di vista tecnologico cosa c’è dietro un trasferimento di denaro P2P?
Alla base di Jiffy c’è la piattaforma tecnologica di Sia che collega tutte le banche aderenti al servizio. Per ogni transazione p2p Sia provvede innanzitutto a convertire il numero di cellulare nell’Iban associato. Successivamente richiede la verifica dei conti del mittente e del beneficiario presso le rispettive banche in real time e procede con la riserva fondi sul conto del mittente e l’accredito su quello del ricevente. La banca del beneficiario riceve quindi in tempo reale una sorta di anteprima del bonifico che verrà processato secondo le tempistiche previste dagli standard Sepa (Area unica dei pagamenti in euro) e provvede immediatamente a rendere disponibili i fondi sul conto.

Inviare soldi ad un amico tramite lo smartphone è senz’altro una soluzione semplice e veloce. Ma è anche sicura?
Innanzitutto la fase di registrazione al servizio avviene direttamente dal proprio home banking, permettendo così alla banca di certificare che i numeri di telefono e gli Iban presenti sulla directory service di Sia appartengano effettivamente al cliente dell’istituto di credito. Anche l’accesso all’app di Jiffy prevede un meccanismo di sicurezza: si utilizzano infatti le stesse credenziali fornite dalla banca per entrare nel portale di home banking. Ogni banca, inoltre, prevede dei massimali per singola transazione, giornaliero e mensile che, a discrezione del cliente, possono anche essere ridotti.

Con Jiffy si può inviare denaro anche all’estero? 
Certamente. Jiffy è un’applicazione basata su bonifico Sepa ed è aperto, quindi, a tutte le banche operanti nell’Area unica dei pagamenti in euro. Inoltre, il modello sviluppato da Sia consente di separare la componente real time dalla fase di regolamento delle transazioni. In questo modo è possibile implementare Jiffy anche in quei Paesi che utilizzano sistemi di pagamento domestici non standard Sepa.

P2P viene definito come invio di denaro tra privati. In futuro sarà possibile utilizzare un Jiffy per pagare l’idraulico, la baby sitter o un commerciante?
L’obiettivo è proprio questo. Jiffy è nato come trasferimento di fondi tra privati, ma prevede già una versione person to business (p2b) per pagare esercenti, professionisti, artigiani… Un’evoluzione che va incontro alle esigenze degli utenti business che potranno cosi ricevere pagamenti anche in mobilità.

Perché una Banca dovrebbe offrire ai propri clienti un servizio p2p? 
La soluzione p2p arricchisce una gamma di servizi di mobile payment offerta dagli istituti di credito che va dai pagamenti contactless fino a quelli remoti sia in ambito e-commerce sia e-payments. Inoltre, Jiffy può facilitare l’acquisizione di nuova clientela se proposto con una carta conto pre-pagata e attivato con un semplice processo di sottoscrizione da remoto. Senza dimenticare il processo di invitation verso gli utenti non ancora registrati.

L’arena dei pagamenti è sempre più affollata di nuovi attori. In relazione al servizio p2p molti competitor arrivano dal mondo della messaggistica. Snapcash, ad esempio, che ha preceduto di poco LinePay. Da tempo si parla di un approdo anche di Facebook con Whatsapp in questo business. Le soluzioni trasferimento denaro stile Whatsapp delle Banche saranno altrettanto interessanti per gli utenti come quelle delle Web company? Ci sarà spazio per tutti?
Dal nostro punto di vista il servizio p2p potrà diffondersi soltanto raggiungendo la più ampia base di clienti possibile. Jiffy consente alle banche di rafforzare il proprio ruolo centrale nell’ambito dei pagamenti mobile essendo un servizio basato sull’accesso al conto corrente, attualmente precluso agli Ott. Ma per competere con le soluzioni su scala globale offerte dai colossi del mondo Internet è necessario che le banche si orientino su soluzioni interoperabili che facilitano la nascita di ecosistemi non solo nazionali. In quest’ottica Jiffy, che grazie agli accordi già sottoscritti può vantare una quota di mercato di oltre il 60% dei conti correnti italiani, è già proiettato in Europa dove, nell’area Sepa, può essere adottato potenzialmente da oltre 400 milioni di correntisti europei.

Il p2p potrà davvero contribuire alla diffusione dell’utilizzo del denaro elettronico e rappresentare un significativo passo in avanti per i pagamenti digitali a basso costo?
Siamo ottimisti e crediamo che Jiffy, come soluzione di pagamenti in tempo reale, possa davvero dare un’ulteriore spinta alla guerra al contante e favorire al contempo l’affermazione dei cosiddetti ‘low value payments’, soprattutto grazie alla prossima evoluzione verso il P2B. In questo ambito, infatti, dove è ancora prevalente l’utilizzo del contante, consumatori ed esercenti potranno beneficiare dei vantaggi permessi da transazioni semplici e veloci effettuate in mobilità. L’assenza di un circuito di pagamento consente infine di ridurre i costi per le banche e di offrire soluzioni più competitive nei confronti dei commercianti.