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Anche Samsung  è finalmente pronta a giocare la partita della biometria. È di circa una settimana fa l’annuncio della casa coreana di aver ottenuto la certificazione Fido per la sua soluzione e di essere pronta all’ingresso nel mercato. Quella coreana è la seconda azienda del mondo ad essere riconosciuta con lo standard internazionale, che ha da poco costituito anche un’associazione (Fido Alliance) cui hanno aderito 190 membri tra cui colossi come Google, PayPal, Microsoft e Visa.

Pagamenti con polpastrello, voce e iride

L’autorizzazione tramite impronta digitale è stata subito messa al servizio di un sistema di pagamento grazie alla partnership con KG Mobilians e KG Inicis, rispettivamente leader nel settore della transazioni mobile per micropagamenti e del processing della carte di credito. Così per autorizzare pagamenti con gli smartphone Samsung non saranno più necessarie noiose password da ricordare, ma basterà un click con il proprio polpastrello. Un sistema che aumenta anche la sicurezza dei pagamenti mobili, prevenendo le frodi, oltre che l’esperienza utente. E in tal senso la soluzione Samsung va oltre consentendo all’utente di scegliere il metodo di autorizzazione preferito, spazio dunque anche a riconoscimento vocale o dell’iride.

C’è di più perché questi sistemi possono essere usati  in maniera complementare o unica a seconda dell’attività da compiere: per sbloccare il telefono ad esempio potrà bastare il dito, per fare un bonifico potrebbero essere necessari in sequenza impronta, iride e voce.  A testimonianza del fatto che del riconoscimento biometrico è una tendenza destinata a semplificare la nostra vita trovando nel quotidiano moltissime applicazioni.

Far partire l’auto con l’impronta del fondoschiena

Oltre all’autorizzazione dei pagamenti, si potranno aprire le auto (in questo campo c’è chi ha studiato persino lo sblocco attraverso il riconoscimento della forma del fondoschiena), le case o qualsiasi altro dispositivo in ambito IoT e si potranno autorizzare persino operazioni finanziarie. È un’industria miliardaria. Nel 2020, stima uno studio, il mercato della biometrica a livello mondiale varrà 33 miliardi di dollari.

I dubbi sulla sicurezza

Tra gli esperti di sicurezza non tutti sono entusiasti e ottimisti. David Emm ad esempio, principal security researcher di Kaspersky, ha evidenziato come se una password viene compromessa, questa può essere facilmente cambiata. Questa possibilità è esclusa nel caso dei dati biometrici. Se questi dati non sono conservati in maniera sicura, e la sicurezza al 100% non esiste, i rischi sono maggiori di quelli del furto di una password. Anche James Lyne, global head of security research di Sophos, ha dimostrato di poter far breccia nello scanner di impronte del nuovo iPhone con un robot appositamente progettato. Ci vorrà del tempo e molta strada deve ancora esser fatta per rendere totalmente sicure le soluzioni ma su un punto sono tutti d’accordo: le password presto saranno solo un lontano ricordo.