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Il Fintech è stato fin dai suoi esordi descritto come un game-changer. Sarà in grado di rivoluzionare anche il mondo in cui i servizi finanziari vengono fruiti dall’universo femminile? La domanda è sorta tra gli esperti del settore dopo una ricerca della società di consulenza BCG che ha evidenziato come, su 12.000 donne di 12 diversi Paesi, molte non ritengano che gli attuali prodotti e servizi finanziari soddisfino i loro bisogni. La maggioranza delle intervistate ha dichiarato di essere disposta a cambiare il proprio attuale istituto finanziario in favore di un player con un’offerta più innovativa e personalizzata in base alle specifiche esigenze.

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Le banche, secondo la ricerca, stanno in qualche modo perdendo terreno nei confronti delle “empowered women”, sempre più attive nel management di un business che spesso incrocia vita professionale e familiare. Un costo opportunità non da poco se si considera che il target in questione rappresenta più del 50% della popolazione globale! Secondo un report di Goldman Sachs, ad esempio, le donne proprietarie di uno small business rappresentavano già nel 2014 un segmento di mercato in grado di generare per le banche un giro di business addizionale di 235 miliardi di dollari.

Il segmento è dunque profittevole, il modo di tornare a farlo essere “financially engaged” è un po’ meno scontato ed è in questo senso che il fintech può rappresentare una via. Ad esempio perseguendo un approccio bottom-up con cui le startup fintech (o gli istituti finanziari con un’alta propensione all’innovazione digitale) possano implementare una serie di servizi in grado di aiutare le donne ad avviare uno small business. Le azioni necessarie sono tra le priorità anche delle organizzazioni mondiali. La Women’s World Banking, una ong no profit basata a New York è stata recentemente incaricata da parte della European Bank for Reconstruction and Development di individuare e diffondere una serie di linee guida e best practice che le banche possano seguire per adeguare la loro offerta e sviluppare una value proposition specifica per il target rosa.

Di seguito elencate le sei indicazioni prioritarie:

  1.  Disaggregazione dei dati e conseguente analisi, con un’attenzione particolare al genere e adattamento e customizzazione dell’offerta in base agli insight ottenuti. Un adattamento che non deve limitarsi a pitturare di rosa l’Internet Banking ma investire in market research per indagare ad esempio quali sono, se presenti, le barriere economiche all’avvio di un business da parte di una donna in un dato mercato e provare a fornire un supporto specifico con un prodotto fintech innovativo.
  2.  Offerta di un consistente (e il più possibile onnicomprensivo) mix di prodotti e servizi finanziari e di monetica: le istituzioni finanziarie in grado di rispondere in modo più immediato e semplice alle esigenze delle donne, saranno anche quelle che avranno più successo nelle azioni di cross-selling a patto di aver messo sul campo il giusto mix di servizi legati al pagamento (Digital & Mobile Payment), risparmio, gestione del patrimonio e investimenti. Se il tutto viene erogato da un unico marchio dietro un prodotto riconoscibile e semplice da usare come una app, le possibilità di conquistare e fidelizzare le clienti aumentano.
  3.  Considerazione delle donne imprenditrici come un target a sé stante con bisogni specifici da indirizzare.
  4.  Considerazione anche delle donne (e le mamme) “imprenditrici familiari” come un target a sé stante. Molte di loro pur avendo un lavoro dipendente gestiscono di fatto il business familiare: dalle spese quotidiane a alle scelte di risparmio e/o investimento. Alcuni tool semplici da usare e visualizzare in App, potrebbero aiutarle nel financial management della vita di tutti i giorni e accompagnandole al raggiungimento di vere e proprie family milestone.
  5.  Costruire una struttura interna di brand ambassador! Avere le donne a bordo dell’azienda (e nel board) può essere chiave, sia per prendere decisioni in linea con i bisogni del target di riferimento sia per fare in modo che esse stesse siano all’esterno ambasciatrici di un brand fintech che parla alle donne.