firma email wapp 3

La storia recente dell’equity crowfunding all’italiana conta pochi successi, ma buoni. Dal giugno del 2013 (quando la Consob ha approvato il regolamento per investire con questo strumento in una startup innovativa, testo poi da poco revisionato) ad oggi, l’osservatorio sul crowdfunding  del Politecnico di Milano ha contato infatti nove campagne concluse positivamente su 28, poco meno di una su tre (bisogna però considerare che cinque sono ancora in fase di raccolta e che una di queste ha già superato la soglia minima). In questo periodo, il capitale totale di rischio raccolto dalle piattaforme italiane (qui un’infografica che le mostra tutte) ha superato i due milioni e 450 mila euro, con un target medio di 355.929 euro a campagna di successo.

equity crowdfunding

1. Diaman Tech

Tutto è iniziato con i 157.780 euro raccolti in tre mesi da Diaman Tech, la prima startup italiana  lanciarsi in una campagna di equity crowdfunding e ad ottenere in questo  modo più del doppio di quanto aveva richiesto.

La startup, spin-off del gruppo Diaman Holding attivo nello sviluppo di software per l’analisi finanziaria, è guidata da Daniele Bernardi che proprio a Smartmoney nell’aprile del 2014 definì l’equity crowdfunding «un’operazione di finanza buona» in cui però tenne a sottolineare si tratti anche di un «lavoro faticoso. I giovani che vogliono sfruttare questo strumento devono capire che i soldi non arrivano gratis, ma bisogna conquistarseli lavorando sodo giorno per giorno per convincere gli investitori».

2. Cantiere Savona

Sempre nell’estate del 2014, a chiudere positivamente le loro campagne sono state altre due startup: Cantiere Savona e Paulownia. La prima è riuscita a raccogliere in 170 giorni, senza problemi,  i 380 mila euro richiesti grazie all’aiuto fondamentale della «provenienza geografica degli investitori, ampiezza della loro fascia d’età e diversi importi investiti», diceva il fondatore della piattaforma Startups Matteo Piras. A entrare nel 20% della società a disposizione in quel caso furono 44 soci, 39 persone fisiche e 2 aziende. Andrea Columbu Savona, fondatore del Cantiere, riconobbe  di aver goduto di una visibilità grazie alla campagna «in quasi cento Paesi al mondo. Oltre 10mila utenti hanno visitato la nostra proposta imprenditoriale». Creata nel 2010 da un gruppo di giovani sardi, con esperienze diverse in ambito nautico ai massimi livelli, accomunati dalla passione per il mare, la navigazione e la Green Economy, Cantiere Savona aveva l’obiettivo strategico è ideare, progettare, produrre e diffondere un concetto innovativo di yacht, combinando tradizione e tecnologia.

3. Paulownia

La seconda invece ha preso quasi il doppio dei soldi in meno della metà del tempo. Paulownia – col progetto di sviluppare piantagioni di alberi a rapido accrescimento con tecniche innovative per creare legno pregiato – ha infatti impiegato solo 56 giorni per rastrellare 520mila euro. Gli investitori sono 12, 9 persone fisiche e 3 società. «Credo sia importante sottolineare la significativa presenza di investimenti provenienti dal centro sud. Palermo, Napoli e Roma coprono quasi il 30% del target», disse nel giugno del 2014 il Ceo di Assiteca Tommaso D’Onofrio.

4. Nova Somor

Poi c’è stata, sempre su Starsup, l’esperienza di Nova Somor Srl che ha raccolto 250 mila euro con sole tre adesioni, si è trattato di investitori professionali quindi e non di piccoli risparmiatori (ancora troppo poco avvezzi a questo tipo di investimento). Il progetto puntava a eliminare gli sprechi energetici utilizzando strumenti e tecniche innovative per riportare a galla una tradizione di oltre 100 anni di invenzioni nella termodinamica a bassa temperatura e più di 5000 anni di tradizione nell’utilizzo della luce e del calore solare in architettura.

5. Bioerg

Su Nestequity, invece è riuscita a portare a termine la propria raccolta fondi la startup biotecnologica Bioerg, con un progetto di produzione low cost del destrano (un polimero di sintesi naturale – ottenuto per via fermentativa – molto versatile e attualmente impiegato solo nell’industria farmaceutica dato l’elevato prezzo di vendita che oscilla dai 300 ai 3000 €/kg in base alla purezza del prodotto). Anche in questo caso i 452 mila euro richiesti e ottenuti sono stati raccolti grazie all’intervento di investitori professionali.

6. Shin Software

Ha raccolto 408 mila euro, di cui questa volta solo 40 mila da investitori professionali, Shin Software la startup che ha presentato il suo progetto su Assiteca Corwd.  Un’iniziativa che nasce dall’idea di portare la potenza espressiva, comunicativa ed emozionale della grafica 3D interattiva di ultima generazione, tipica del mondo dei videogames, nel mondo del business. La società ha realizzato una piattaforma informatica, SHOWin3D, che consente di convertire i file CAD in rendering 3D interattivi, «visualizzabili da chiunque in modo assolutamente intuitivo e senza alcuna conoscenza o capacità informatica, tramite i principali browser su computer, tablet o smartphone», si legge sulla presentazione che spiega inoltre che si tratta «di un vero e proprio nuovo media che può essere sfruttato per molteplici finalità come ad esempio: creazione di cataloghi digitali interamente 3D, formazione professionale specialistica e supporto al customer service».

7. Wayonara

C’è poi il progetto di “travel social commerce” Wayonara che ha raccolto su TipVentures 135 mila euro per finanziare un modo nuovo di condividere le proprie esperienze di viaggio, trovare ispirazione, pianificare e prenotare con qualsiasi mezzo di trasporto, vivere e fare rivivere la stessa esperienza ad altri: luoghi, ristoranti, hotel, attrazioni, articoli da viaggio, trasporti, consigli, mappe, informazioni e commenti. L’idea parte da Carlo Oppo, Ceo e fondatore della startup, che dopo aver studiato economia, comunicazione e giornalismo ed aver lavorato come direttore marketing in startup e compagnie internazionali del calibro di Vodafone, Yahoo!, Expedia e Gruppo Espresso ha deciso di tuffarsi in questa impresa.

8. TocTocBox

Su Crowdfundme è invece attualmente in “overfunding” (superati di 16 mila euro gli 80 mila richiesti ) il progetto TocTocBox che favorisce il contatto tra chi vuole spedire qualsiasi bene e chi vuole ridurre le spese di viaggio con un servizio che vuole rendere più facili e veloci le spedizioni.