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Uber è sicuramente uno dei fenomeni più discussi e di successo degli ultimi anni. Forse pochi sanno, però, che la stessa Uber trova anche l’auto e i soldi a suoi aspiranti futuri autisti. Il motivo è davvero semplice: la startup ha scalato e continua a scalare molto velocemente, l’utenza cresce, e cresce anche il numero di prenotazioni, quindi la startup di ride sharing ha necessità di allargare la propria flotta se non vuole perdere fette di mercato enormi.

uber-finanziamenti

Già nel 2013 dutante la fase di lancio globale Uber aveva aperto una call destinata a «100 mila futuri imprenditori», con la quale si proponeva di aiutare i nuovi aspiranti autisti ad acquistare un’auto nuova e unirsi alla flotta Uber. E’ stato un successo, perché in un sol colpo Uber non solo è riuscita ad allargare la propria offerta, ma ha iniziato a collegare driver e aspiranti driver a rivenditori e società di leasing e noleggio. Ha costruito un suo ecosistema.

Dal noleggio, all’assicurazione. Così Uber si è fatta ecosistema

Non solo, oggi Uber ha un sito dedicato esclusivamente ai finanziamenti e negli Usa e in Regno Unito Uber ha già i suoi Marketplace ufficiali. Chi accede al Marketplace trova subito la mission dello spin-off: «Sappiamo quanto può essere difficile per i conducenti – scrive Uber – trovare un veicolo a noleggio o decidere di acquistare una nuova vettura». L’intera filiera (poco nota) della startup più odiata dai tassisti è racchiusa in 3 righe. Uber Marketplace è un portale «per i conducenti-partner, per ottenere tutto ciò di cui hanno bisogno per arrivare con la propria auto su strada accedendo a sconti speciali da società di noleggio, concessionarie e partner assicurativi.

Adesso anche i prestiti per comprare l’auto nuova

E se non hai i soldi per acquistare una nuova auto? Anche a questo ci pensa Uber. Arriva proprio in queste ore dall’Australia una notizia molto interessante perché per la prima volta vede protagonista non una grande holding bancaria ma una piccola startup fintech. Si tratta di SocietyOne, startup leader nel settore dei prestiti peer to peer, con la quale Uber ha siglato una partnership strategica: vecchi e nuovi autisti Uber potranno acquistare autovetture con un costo compreso tra 5 mila e 35 mila dollari, e pagare la nuova auto con prestiti p2p a tassi di interesse di vantaggio (dal 6,45%). Secondo i dati forniti dalla stessa Uber, il 10-15% delle nuove richieste di prestito provengono da persone che o non hanno una macchina o la cui auto è più vecchia di 9 anni.

Scenari

Un altro tassello, quello dei prestiti peer to peer, che apre la strada a scenari molto interessanti sul mercato della mobilità, soprattutto per quelle persone (giovani in testa) verso le quali le maglie dell’accesso al credito tradizionali sono sempre più strette. Se negli ultimi tempi, anche in Italia, tra crisi economica e disoccupazione da un lato e crescita della sharing economy dall’altro si è registrato un boom del car sharing, non è da escludersi che in molti potrebbero essere attratti da joint come quella Uber-prestiti p2p, qualora queste dovessero essere scalate anche in Europa.

Aldo V. Pecora
@aldopecora