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Dal 31 marzo 2015 è esteso a tutte le Pubbliche Amministrazioni l’obbligo di emettere, trasmettere, gestire e conservare le fatture esclusivamente in formato elettronico. Da gennaio 2017 la fatturazione elettronica dai estenderà ai privati. È bene chiarire che non si tratta in questo caso di un obbligo, il regime digitale per il mondo b2b sarà opzionale (anche in base al divieto comunitario di obbligare i privati al suo utilizzo), con qualche vantaggio chi sceglierà la via paperless.

euro rimborsi

Cosa ha deciso il Governo

Il Governo ha studiato una doppia dose di incentivi: la prima è rappresentata da un pacchetto di semplificazioni per chi sceglie di abbandonare la carta, con aiuti aggiuntivi ad hoc per le imprese più piccole, e la seconda passa da una corsia preferenziale per i rimborsi Iva, che sarebbero garantiti entro tre mesi dalla dichiarazione annuale.

Software e conservazione delle fatture gratis

Sul primo versante si prevede la messa a disposizione gratuita per le categorie di soggetti passivi IVA di un servizio gratuito di generazione, trasmissione e conservazione delle fatture elettroniche. Poi la semplificazione dei processi grazie a modalità nuove e semplificate per i controlli fiscali che potranno essere effettuati, anche “da remoto”, riducendo così gli adempimenti dei contribuenti. Il maggiore vantaggio fiscale per il contribuente sarà la possibilità di evitare lo spesometro che da quest’anno deve essere obbligatoriamente inviato per tutte le operazioni attive e passive effettuate. Inoltre per i contribuenti vi sarà la possibilità di evitare di comunicare all’Agenzia delle Entrate le cessioni di beni e servizi effettuate nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi black list.

Rimborsi Iva entro 3 mesi

Anche se sarà il secondo filone, almeno così promette il Governo, a fare la differenza. I rimborsi Iva rappresentano l’altro capitolo di incentivi in corso di preparazione per chi sceglierà la fattura elettronica. L’idea è di offrire una garanzia generalizzata di arrivo del rimborso entro 3 mesi dalla dichiarazione annuale; in questo modo si affronterebbe uno dei problemi strutturali per la liquidità delle imprese (l’anno scorso i rimborsi sono diminuiti di 2,5 miliardi rispetto al 2013, dati Osservatorio Sole24Ore), reso ancor più grave dall’ultima manovra con l’avvio dello split payment e l’estensione del reverse charge che secondo una stima della stessa Cna costano alle imprese circa 2 miliardi di mancati incassi Iva al mese.

Conviene allo Stato gestire le fatture?

C’è ancora però chi resta scettico sull’efficacia complessiva di queste misure. Il rischio è di prevedere comunque uno spreco di risorse pubbliche per avviare un complesso sistema gestionale “di Stato” poco utilizzato. Proprio al fine di massimizzarne l’efficacia si auspice che le misure vengano accompagnate da campagne di comunicazione utili a diffondere una maggiore conoscenza e consapevolezza dello strumento e della sua semplicità di utilizzo tra privati.

Emanuela Perinetti
@manuperinetti