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Twitter conta più di 300 milioni di utenti, è vero. “Sono un quinto di quelli di Facebook”, è il commento di molti. E anche chi scrive non è stato certo tenero con Jack Dorsey. Oggi, però, vogliamo provare a essere un po’ più realisti del re. La domanda delle domande è: perché, anche oggi che il social network dell’uccellino festeggia il suo compleanno numero 10, in rete tutti i titoli sembrano uguali: “Twitter compie 10 anni, ma c’è poco da festeggiare”?

Numeri alla mano hanno pure ragione. La società non fa utili e nel 2015 si è mangiata 52 milioni di fatturato (scendendo da 577 a 525 milioni di dollari). Mentre il titolo in borsa, che nel 2013 era schizzato a 69 dollari, ora oscilla tra i 14 e i 17, con una capitalizzazione complessiva di 11 miliardi di dollari.
E non è stata migliore la seduta di oggi, dove Twitter nel giorno del suo decimo anniversario ha ceduto lo 0,59% a 16,75 dollari, il 27,6% in meno da inizio anno.

E’ anche un po’ colpa nostra

E’ anche vero, però, che i mercati indubbiamente abbiano risentito e continuino a risentire molto di quanto noi diciamo e scriviamo del social network guidato da Jack Dorsey da 4 mesi a questa parte: “Twitter ha qualche problema”, “Twitter rischia di…” “Bye bye Twitter”, “Il crollo di Twitter”, “arriva Murdoch”, eccetera eccetera.

Eppure è ancora lì, l’uccellino blu: eroico come pochi, da fare invidia a un’aquila reale. Ostinato a volare seppur con le ali spezzate, ma con tanti utenti che lo usano nel mondo ogni giorno. Comunicano in situazioni di emergenza, commentano di politica, sport, attualità, si tengono informati.

Buon compleanno, quindi, Twitter. E almeno oggi fatti tu un regalo: fregatene dei numeri. Il tuo valore sono gli utenti, e se riuscirai a non perderci anche quei cattivi di Wall Street, prima o poi, molleranno per sfinimento.

Aldo V. Pecora
@aldopecora