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Una tecnologia nata negli anni ‘60, data per dispersa per quasi 40 anni e riapparsa nel garage di 2 giovani makers, diventa all’improvviso una miniera d’oro per il futuro dei pagamenti e dell’eCommerce.

Prima di Internet, acquistare significava incontrare prodotti sugli scaffali, confrontarsi con il primo impatto dei sensi, persino il profumo di un libro poteva fare la differenza. Nel mondo online, tutto questo si è trasformato in una vetrina digitale, colorata, piena di banner, occasioni, icone da cliccare. L’acquisto è diventato sempre più istintivo, rapido, facile. Adesso, nella stanza di cristallo dei pagamenti c’è un elefante chiamato realtà virtuale che promette di guidare i consumatori nuovamente tra oggetti e scaffali, stavolta digitali.

vantiv

L’eCommerce del futuro è immersivo

La maggior parte dei sistemi di pagamento, soprattutto in USA, sfrutta servizi offerti da Vantiv, che annualmente arriva a gestire circa 20 miliardi di transazioni, supportando commercianti, istituzioni governative e banche. Recentemente la stessa ha indetto un hackathon, la Vantiv Challenge, dove ha invitato più di 800 sviluppatori per proporre soluzioni innovative di pagamento che facessero uso della VR come nuovo medium nelle transazioni. Il risultato? A detta di Matt Ozvat, vicepresidente della Developer Integrations di Vantiv, «decisamente soddisfacente».

Questo brainstorming ha portato alla luce realtà come PayVR, una piattaforma che permette di associare ad un mondo VR delle modalità di pagamento rapide, sicure e facili sfruttando le API messe a disposizione da Vantiv. Chi gestisce un eCommerce potrà trasformare il proprio business in un vero “luogo” d’acquisto, dove gli utenti potranno aggirarsi tra prodotti e beni di ogni tipo, manipolarli, conoscerli e infine decidere se acquistarli. Il tutto indossando un casco VR e confermando l’acquisto con un gesto del controller o col movimento della testa.


Stai giocando, no stai comprando

Non si tratta di un’iniziativa isolata, bensì di un trend che sta conquistando a piccoli passi l’industria dei pagamenti. MasterCard, per esempio, durante l’ultimo PGA Tour di golf, ha presentato in collaborazione con Wearality degli occhiali utilizzabili dai visitatori per immergersi nel mondo del golf e acquistare prodotti collegati al torneo usando i tradizionali guanti da golf.

In un mondo sintetico e immersivo, il marketing potrà raggiungere vette fin’ora inesplorate. Psicologicamente parlando, gli utenti durante una sessione VR risultano molto più coinvolti in quello che stanno facendo o vedendo, in un certo senso isolati dal mondo esterno, racchiusi in uno spettacolo costruito ad hoc per conquistare e convincere. E noi consumatori siamo pronti? Siamo abbastanza consapevoli per diventare parte attiva di questo cambiamento, anche quando saremo immersi in realtà sintetiche?

Valentino Megale
@Quantic_Maker