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Continuano i guai in Borsa per Twitter. Il titolo crolla sempre di più, e ora ci si mettono di mezzo anche gli analisti. Business Insider ha svelato una nota di Brian Nowak, direttore esecutivo di Morgan Stanley (la banca d’affari di New York), il quale scrive agli investitori di aver abbassato le aspettative sulla crescita della compagnia. E anche i recenti accordi che dovrebbero risollevare le sorti del gruppo, come quello che permetterà a Twitter di trasmettere in diretta le partite della NFL, la lega professionistica di football americano, sembrano non convincere più.

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Twitter e la Borsa un rapporto mai decollato

Da quando nel 2013 il social ha debuttato sul palcoscenico del New York Stock Exchange, il titolo ha subito più di un crollo, scendendo dai 26 dollari per azione fino a 16,85 dollari. Nel 2014, l’agenzia di rating Standard&Poor’s ha assegnato al titolo un BB- che è junk (spazzatura) se paragonato alla valutazione BBB-, ben tre gradini sopra con cui ha iniziato.

Nel 2015 il titolo è crollato del 25%

Poco è servito il rientro del figliol prodigo, Jack Dorsey, almeno finora. Il suo rientro aveva sollevato un po’ il morale dei dipendenti e investitori, ma i numeri parlano più di mille promesse. L’azienda ha chiuso il quarto trimestre con perdite di 90,2 milioni di dollari. C’è speranza di un futuro migliore? No, secondo Nowak che fa una previsione nera sulla crescita del social da qui al 2017: «Abbiamo tutte le ragione di credere – scrive Nowak – Twitter che l’engagement degli utenti di Twitter sia in declino» e suffraga questa sua tesi da ricerche che mostrano come la percentuale di tempo che gli utenti americani trascorrono sul social network via mobile sia in calo di 10 punti in percentuale l’anno.

Ultimo della classe

I dati in possesso di Morgan Stanley (fonte comScore) mostrano che gli utenti americani spendono meno di 2,7 minuti su Twitter via mobile. Che di fatto rendono il social dei cinguettii il fanalino di coda superato anche da Pinterest.

Nel grafico si calcola la percentuale di tempo, in minuti al giorno, che gli utenti americani trascorrono su Twitter e sui maggiori social via mobile.

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Ma il problema è che non cresce

Che non sarebbe neanche vero in assoluto. Insomma, al social si sono aggiunti 320 milioni di utenti negli ultimi tre mesi del 2015. Ma per Morgan Stanley non sono sufficienti perché non mostrano nessun incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche nei primi tre mesi del 2016, che rappresentano tendenzialmente un buon periodo per un social, non c’è stata alcuna evoluzione, in confronto allo stesso lasso di tempo del 2015.

E nello sport rischia di aver bruciato 4 milioni

Neanche il recente accordo con NFL,la maggiore lega professionistica di football americano nel Nord America per la trasmissione in streaming gratuito delle partite del giovedì (10 partite in tutto), una mossa per catturare nuovi utenti, e soprattutto per vendere pubblicità, aiuterà Twitter a far cassa. Secondo Nowak la vendita della pubblicità genererà 6 milioni di dollari di fatturato, mentre Dorsey ne ha spesi poco meno di 10 per l’affare. Il problema qui è che i diritti sulla vendita di spot a livello nazionali appartengono a due grosse emittenti CBS e NBC con Twitter che dovrà “accontentarsi” dell’advertising su scala locale.

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