Torna alla home
Torna alla home
.....
Open menu
Home
 
Search
 
MY
Articoli Salvati
 
Life
Smart Money
The Food Makers
Valore Responsabile
 
That's Round
Cover Story
 
Economy
Education
Impact
Lifestyle
Startup
Tech
 
Agenda
Bandi
Live TV
 
Unstoppable Women
Bandi Istruzioni per l'uso
Imprenditori Sostenibili
Investimenti Digitali E Cripto
 
SIOS
Shopping
 
STARTUPITALIA
Advisory Board
Area Investor
Lavora con noi
Chi siamo
I nostri autori
desc
EDUCATION

Per spiegare ai ragazzi il viaggio dei migranti una onlus ha portato un gommone in classe

 ⏱ Leggi in 2 min
  ⏱2 min read
EDUCATION
Share article
Set prefered

Per spiegare ai ragazzi il viaggio dei migranti una onlus ha portato un gommone in classe

Share article
Set prefered

Non solo: oltre al gommone, il progetto “Pianeta Migranti” ha portato in aula anche la riproduzione di un ufficio di accoglienza ed attori che interpretavano scafisti e sfruttatori

Non solo: oltre al gommone, il progetto “Pianeta Migranti” ha portato in aula anche la riproduzione di un ufficio di accoglienza ed attori che interpretavano scafisti e sfruttatori

Scuola
author avatar
Alex Corlazzoli
20 mag 2016

Un conto è vedere le immagini alla TV di chi ogni giorno arriva sulle nostre coste attraversando il mar Mediterraneo, rischiando la vita, cercando la speranza per fuggire una tragedia. Un altro è provare sulla propria pelle quello che vivono le persone che partono dalla Siria, dall’Africa o da altri Paesi sconosciuti ai nostri ragazzi. Mettersi nei panni dei profughi, dei migranti, anche solo per qualche ora non è un gioco da ragazzi ma un’esperienza che l’onlus “Cies” (Centro informazione ed educazione allo sviluppo) propone alle scuole medie con il progetto “Pianeta migranti”. Non c’è molto spazio per la finzione in questo esperimento. Gli educatori dell’associazione fanno sul serio.

Leggi anche: Un sito interattivo aiuta i prof a spiegare il dramma dei migranti

migranti

“Voi venite dal Niger e da questo punto vi imbarcherete per l’Italia”. Da quel momento inizia il “gioco”. Serrande abbassate, silenzio. Quelle voci “amiche” improvvisamente assumono un tono burbero. I bambini vengono bendati al buio, consegnati nelle mani degli scafisti e fatti salire su un vero gommone portato in classe. Non ci stanno tutti ma sono costretti a stringersi e a non fiatare. Improvvisamente nessuno più ride. Anzi quando il frastuono delle onde del mare, trasmesse dalle onde di uno stereo, si fa più forte e le voci degli scafisti ancora più severe, qualcuno non capisce più qual è il limite tra la finzione e la realtà. Nulla è lasciato al caso in questo terribile esperimento che serve a far comprendere a questi adolescenti cosa possa provare un loro coetaneo che si ritrova su uno di quei barconi.

Quando le onde si placano e il gommone arriva nell’immaginario porto, vengono condotti in questura: un ufficio ricostruito in un’altra aula dove qualcuno prende le loro impronte digitali. Nessuno ha voglia di parlare con loro. Per qualche minuto quei ragazzi sono solo dei migranti e come nella realtà qualcuno viene “accolto” come rifugiato, altri vengono respinti, considerati clandestini. E’ in quel momento che ci si domanda: e ora? Prima ero persona e ora sono costretto a scappare ancora, a nascondermi? Ad andare in “aiuto” dei ragazzi è ancora una volta un animatore del “Cies” che si immedesima nella parte del “cattivo”, dell’aguzzino. In una nuova classe propone loro di andare a vendere rose, borse, accendini. E’ l’unica via d’uscita per vivere. La “rappresentazione” non risparmia alle ragazzine nemmeno la più crudele delle sorti: la via della prostituzione. L’aguzzino spiega loro come funziona: si lavora dalle dieci di sera all’alba e i soldi vanno la maggior parte a chi fornisce quel marciapiede.

migr

Quando la simulazione è terminata più nessuno dei ragazzi riesce a pensare a quelle immagini viste in televisione con la leggerezza di prima. E’ come se quei volti ora gli appartenessero, gli fossero famigliari. Una lezione di vita che, per ora, è approdata in dieci scuole romane ma presto coinvolgerà altri istituti del Paese che hanno già chiesto alla onlus di intervenire per incontrare i ragazzi, per spazzar via ogni pregiudizio nei confronti dei migranti che si incontrano ogni giorno per strada.

Tags: #CIES #GOMMONE #MIGRANTI #SCUOLA
Iscriviti alla newsletter di SI

Info, networking, best practice sull'innovazione digitale in Italia.

Home
Il magazine dell'innovazione e delle startup italiane
facebook
twitter
instagram
linkedin

 

LifeValore ResponsabileSmart MoneyThe food makers

 

TechEconomyEducationLifestyleStartupImpact

StartupItalia

Advisory BoardArea InvestorSIOSShoppingAgendaBandiLavora con noi
loading autori
StartupItalia! è una testata registrata presso il tribunale di Roma n. 167/2012
StartupItalia! SRL, Cagliari, Via Sassari 3, 09123, PIVA 13733231008, REA - CA - 352408, Capitale Sociale: € 28.924,60, PEC startupitalia (at) legalmail.it
Privacy 
|
 Cookie 
|
 Change privacy settings
Torna alla home
Life
Smart Money
The food makers
Valore Responsabile
That's Round
Cover Story
Economy
Education
Impact
Lifestyle
Startup
Tech
Agenda
Bandi
LIVE TV
SIOS
Shopping
RUBRICHE
Unstoppable Women
Bandi Istruzioni per l'uso
Imprenditori Sostenibili
Investimenti Digitali E Cripto
MY
Articoli Salvati
STARTUPITALIA
Advisory Board
Area Investor
Lavora con noi
Chi siamo