<div class="at-above-post addthis_tool" data-url="https://cybersecurity-admin.startupitalia.eu/56321-20171229-cybercrime-sicurezza-nazionale-bilancio-alla-camera"></div><p style="text-align: left">E’ un <strong>bilancio positivo ma ancora ricco di sfide</strong> quello relativo agli ultimi cinque anni della Cybersecurity nazionale, tracciato in occasione della giornata promossa da Rosa Villecco Calipari Vicepresidente Commissione permanente Difesa e Componente della Commissione bicamerale Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR), dal titolo “<a href="http://webtv.camera.it/evento/12422">ecosistema cibernetico al servizio della sicurezza nazionale</a>”. Anche la nomina del Professor Roberto Baldoni a vicedirettore del DIS (Dipartimento informazioni e sicurezza) per il<strong> cybercrime</strong>, decisa il 22 dicembre dal Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica conferma la volontà di un cambio di passo atteso, necessario e non più rimandabile.</p>
<p style="text-align: justify"><u><span style="color: #000120;background-color: #bfe6ff"><div class='container container_shortcode' align='center'>
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<h2 style="text-align: justify"><strong>Non fermarsi nelle difficoltà</strong></h2>
<p style="text-align: left"><a href="https://cybersecurity-admin.startupitalia.eu/56220-20171221-roberto-baldoni-cini-sulla-cybersecurity-serve-coodrinamento-organizzazione">Intervistato recentemente</a> sulle iniziative di Cybersecurity di livello nazionale in corso, aveva sottolineato come nonostante le difficoltà non si sarebbe fermato ed avrebbe continuato a perseguire divulgazione, coinvolgimento delle imprese e formazione specialistica per accrescere la<strong> readyness nazionale</strong> e contribuire alla <strong>capacità di competere sul piano internazionale per le imprese del Made in Italy</strong>. Lo stesso professore già <strong>direttore CIS Sapienza Università di Roma e direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity (CINI) </strong>è stato ospite del convegno sull’ecosistema cibernetico, dove non ha mancato di contribuito a delineare le sfide del prossimo futuro insieme ad altri accademici. In particolare Baldoni ha voluto ribadire che le complessità e <strong>i rischi dell’economia digitale, richiedono di cogliere l’opportunità di “fare sistema” </strong>e che <strong>“</strong><a href="https://cybersecurity-admin.startupitalia.eu/56220-20171221-roberto-baldoni-cini-sulla-cybersecurity-serve-coodrinamento-organizzazione">organizzazione e coordinamento</a><strong>”</strong>, unite alla velocità degli interventi devono essere coadiuvati da un processo di revisione e rivalutazione continuo, ciclico, migliorativo e multidimensionale.</p>
<h2 style="text-align: justify"><strong>Altre sfide del prossimo futuro</strong></h2>
<p style="text-align: left">Per il Professor Coljanni dell’Università di Modena e Reggio Emilia, intervenuto alla giornata dedicata all’ecosistema cibernetico per la sicurezza nazionale, un aspetto cruciale da cogliere oggi per fronteggiare il prossimo futuro<strong> è</strong> la <strong>knowledge economy</strong> realizzabile mediante la coniugazione di <strong>complex problem solving, critical thinking e creatività</strong>, elevate a livello statuale mediante <strong>adeguata governance e management</strong>, come competenza trasversale, un uso opportuno e mirato della<strong> Intelligenza Artificiale</strong> e il supporto dalle imprese grandi che possano trainare le piccole. Per il Professor Enrico Prati del CNR, che ha spiegato i principi dei computer quantistici applicati alla AI o alla economia, <strong>le</strong> <strong>potenzialità</strong> dei concetti di <strong>reti quantistiche e crittografia quantistica</strong> possono ripristinare livelli di sicurezza fra ambiti delicati della società: cittadini e banche, banche e Stato, ma è necessario ricordare che come Alan Turing e il suo genio matematico furono i grado di sovvertire le sorti di una guerra, <strong>il futuro nella sicurezza informatica deve continuare ad appartenere come primato all’uomo ed alle scienze fondamentali</strong> (fisica e matematica) e non alla AI.</p>
<p style="text-align: justify"><strong> <div class='container container_shortcode' align='center'>
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<h2 style="text-align: justify"><strong>Risultati raggiunti e difficoltà rimanenti della cyber nazionale</strong></h2>
<p style="text-align: left">Se l’importanza di un confronto valutativo sui temi della cybersecurity è continuamente necessario anche in relazione alla minaccia di sicurezza oggi proveniente da più fronti (terrorismo e criminalità organizzata per citare i maggiori) è anche necessario <strong>unire coralmente tutti gli attori verso il fine strategico della sicurezza nazionale</strong>, a valle di 5 anni di attività su tre legislature (On. Calipari). Nel periodo trascorso è stato <strong>colmato il gap legislativo e giuridico </strong>con<strong> la revisione </strong><a href="https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/wp-content/uploads/2017/05/piano-nazionale-cyber-2017.pdf">del piano nazionale</a> che rappresenta una aggiornata visione strategica ed una roadmap da seguire e mediante il <strong>decreto </strong>Gentiloni per l’importanza che riveste nel riassetto organizzativo e nel miglioramento verso l’integrazione e interazione con altre entità istituzionali, accademiche e del mondo privato.</p>
<p style="text-align: left">È stata inoltre ricordata la <a href="http://www.camera.it/leg17/465?tema=dl_21_2012__la_salvaguardia_degli_assetti_strategici">norma della golden power</a><strong> per la protezione delle infrastrutture di tipo nazionale e strategico</strong> su cui lo Stato deve poter esercitare la sua sovranità. Anche lo <strong>stanziamento delle risorse economiche</strong> che, era chiaro come non fossero sufficienti, <strong>ha </strong>tuttavia <strong>indicato una direzione da prendere.</strong> A fronte delle misure normative, permangono ancora difficoltà in relazione alla frammentazione che impedisce un dialogo efficace, alla <strong>certificazione dei prodotti utilizzabili da entità statuali come servizi</strong> (caso hacking team portato come esempio) e si dovrebbe <strong>svolgere un lavoro più diffuso e pervasivo verso l’opinione pubblica che manca di consapevolezza</strong>. Le aziende si stanno attrezzando. Ma tutti hanno bisogno di essere consapevoli che lo strumento tecnologico è utile sebbene comporti anche dei rischi.</p>
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<h2 style="text-align: justify"><strong>Pilastri nazionali e innovazione della PA</strong></h2>
<p style="text-align: left">Aziende e PA stanno innovando anche se a velocità diverse e dipendentemente dalle risorse ma viene riconosciuta l’importanza di adottare soluzioni di intelligence e si auspica alla realizzazione dei tre pilastri nazionali: <strong>Laboratorio di Ricerca nazionale cyber, Centro di certificazione per analisi e validazione software e Centro nazionale di crittografia</strong>.</p>
<p style="text-align: left">Paolo Ciocca, (Vicedirettore DIS e in corso di nomina come futuro componente della Consob) ha sintetizzato le iniziative passate, fra cui quelle del G7 ed ha indicato le <strong>azioni strategico tattiche per il futuro che guardano al recepimento della direttiva NIS e alla attuazione dei centri nazionali</strong> come momenti ed opportunità cruciali per concretizzare un effettivo salto di qualità.</p>
<p style="text-align: left">La PA evolverà seguendo il nuovo <strong>modello strategico per l’ICT</strong>, in cui la <strong>cybersecurity rappresenta un pilastro trasversale</strong> (A.Samaritani)<strong>.</strong> Gli interventi strutturali previsti sono basati su linee guida condivise, approccio di analisi del rischio, tool-web based, considerazione e valutazione dei servizi essenziali come fossero infrastrutture critiche, riduzione del numero dei data center, adesione al cert-PA e adeguamento delle misure minime. La pacchettizzazione delle soluzioni è orientata ad una migliore divulgazione verso le amministrazioni locali mentre per il futuro si prevede la diffusione del modello organizzativo, la diffusione di strumenti e di cultura informatica anche mediante esercitazioni informatiche e l’inserimento nei capitolati di gara dell’obbligatorietà di adozione di software sicuri come applicazione alla sicurezza by design. Unico quesito apparentemente ancora irrisolto sembra legato alla considerazione dei dati digitali: se rappresentano la base dell’economia va creata la cultura per proteggerli, se invece costituiscono una infrastruttura abilitante allora esiste un problema irrisolto di antitrust.</p>
<p style="text-align: justify"><strong> <div class='container container_shortcode' align='center'>
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<h2 style="text-align: justify"><strong>Questioni da affrontare</strong></h2>
<p style="text-align: justify">L’intervento conclusivo e di bilancio complessivo del Ministro dell’Interno <strong>Marco Minniti</strong>, ha permesso di ripercorrere alcuni dei momenti salienti in tema di sicurezza nazionale ma ha anche tracciato le maggiori questioni ancora da affrontare: la necessità di <strong>uscire dal paradosso di “Achille e la tartaruga” </strong>per la perenne rincorsa al gap tecnologico, la conciliazione fra il principio di libertà, di espressione e di stampa, contrapposto all’esigenza di garanzia della sicurezza. Infatti, la minaccia terroristica che usa l’approccio comunicativo strumentale sul web per il reclutamento, emulazione, istruzione e radicalizzazione rende <strong>necessaria una </strong><strong>un’alleanza con i grandi providers</strong> che gestiscono le piattaforme social. Essenziale anche la collaborazione con l&#8217;accademia e il mondo delle imprese, spesso ancora restie ad ammettere di aver subito attacchi informatici, per <strong>far crescere il “sistema nazionale”</strong> ed il livello di competitività in ambiti internazionali. Infine è necessario ed <strong>essenziale anteporre sempre la decisionalità umana rispetto al controllo dei sistemi di Intelligenza Artificiale</strong> pur riconoscendone le potenzialità ed utilizzandone i benefici.</p>
<div class="at-below-post addthis_tool" data-url="https://cybersecurity-admin.startupitalia.eu/56321-20171229-cybercrime-sicurezza-nazionale-bilancio-alla-camera"></div>

Cybercrime e sicurezza nazionale, il bilancio alla Camera

Cybercrime e sicurezza nazionale, il bilancio alla Camera

“Ecosistema cibernetico al servizio della sicurezza nazionale”. Si è tenuto alla Camera il convegno che traccia un bilancio della situazione attuale e propone le sfide per il prossimo anno

“Ecosistema cibernetico al servizio della sicurezza nazionale”. Si è tenuto alla Camera il convegno che traccia un bilancio della situazione attuale e propone le sfide per il prossimo anno