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Due startup trovano soluzioni per togliere la maschera agli utilizzatori di bitcoin, riducendo l’anonimato. Il motivo? Combattere pedopornografia e frodi e, più in generale, ripulire la criptomoneta da ogni genere di attività criminale.

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James e la sua battaglia contro i pedofili online

James Smith è il Ceo di Elliptic, una startup londinese che si è specializzata nella creazione di sistemi che individuano le attività illecite sulla blockchain, la rete peer-to-peer che consente gli scambi in bitcoin. Recentemente, Smith ha stretto una partnership con Internet Watch Foundation, organizzazione impegnata contro gli abusi sessuali di minori che avvengono in Rete: «Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento delle attività via bitcoin per l’acquisto di materiale pedopornografico» spiega a Reuters Susie Hargreaves, di IWF che ha consegnato alla startup tutta una serie di profili sospetti. Il team che monitora le transazioni su alcuni delle più importanti piattaforme di scambio in Usa ed Europa, si occuperà di controllare le attività dei “sospetti” e denunciare eventuali illegalità agli organi competenti e alla stessa IWF: «È un passo importante per eliminare ogni sorta di attività illecita dai bitcoin» spiega Smith.

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James Smith

Oden, il guardiano della blockchain

La startup americana di Peter J. Vessenes, Coinlab, ha sviluppato un tipo di software, chiamato Oden, che promette di monitorare le attività di una persona sulla blockchain. Vessenes ha dichiarato che la maggior parte delle transazioni con la cripto moneta riguardano le scommesse o il mercato illegale di quella che viene definita darknet usata anche per compiere crimini informatici e vendere prodotti illegali. Oden dovrebbe funzionare all’incirca in questo modo: il software cerca indirizzi che si ripetono, che a lungo andare potrebbero creare uno schema e condurre all’identità della persona. L’idea alla base è sfruttare la pigrizia degli utenti che tendono a usare gli stessi indirizzi per fare attività illegali, studiarne il comportamento e poi smascherarli.  La startup spera così di tracciare cattivi movimenti di soldi e di individuare, prima che sia troppo tardi, anche le truffe di cui gli utenti potrebbero essere vittima.

Peter J. Vessenes

Peter J. Vessenes

Cosa cambia se i bitcoin perdono l’anonimato

Le due startup non hanno ancora uno storico e oggi non sappiamo quale potrebbe essere l’efficacia delle loro soluzioni. Ciò premesso, i bitcoin sono spesso al centro di polemiche, e di recente alcuni furti hanno minato anche all’inviolabilità della criptovaluta. Quando all’anonimato, per il sito Engadget togliere l’anonimato a bitcoin, uno dei motivi maggiori per cui è preferita ai circuiti tradizionali, potrebbero essere il colpo di grazia in una fase delicata.