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Si può monetizzare la nostra popolarità su Facebook? Sì e mediamente vale tra i 5 e i 10 euro. A stabilirlo è Worldz, la startup fondata da Joshua Priore che ha creato un algoritmo in grado di comprendere la popolarità degli utenti di Facebook e attribuire loro un valore economico. Questo valore, che cambia ogni giorno a seconda della qualità dei post condivisi o creati, può essere utilizzato come sconto giornaliero per gli acquisti sugli ecommerce partner di Worldz.

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Worldz ha chiuso pochi giorni fa un round di finanziamento da 150k con Creative Thinking Ventures, fondo di micro venture capital francese specializzato negli investimenti nelle prime fasi della vita di un’azienda. Abbiamo incontrato Joshua Priore, 25enne founder della startup, e Marnix Groet, investor e advisor, per capire come verrà investito il capitale e quali sono i risultati raggiunti fino ad oggi.

Dentro la startup

Joshua, com’è nata l’idea di fare guadagnare gli utenti grazie alla popolarità su Facebook?
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Qualche anno fa frequentavo l’accademia aeronautica e non potevo utilizzare lo smartphone. I miei amici, invece, sembravano come stregati dal telefonino, continuavano a postare su Facebook. Facevano foto e selfie in pizzeria e poi taggavano gli amici insistendo su quanto fosse buona la pizza mangiata. Mi sono detto che se si faceva pubblicità a un locale bisognava ricevere qualcosa in cambio. Da qui ho cominciato a lavorare all’idea alla base di Worldz: ognuno di noi è un influencer nella propria cerchia di amici, e ognuno di noi può sfruttare questa popolarità per ottenere un vantaggio economico».

Joshua Priore, founder e Ceo di Worldz

Joshua Priore, founder e Ceo di Worldz

Quanto è stato difficile mettere in piedi la tua startup?
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Ho iniziato da zero, e ho dovuto scegliere di prendere una strada diversa da quella che avevo pensato di intraprendere qualche anno prima. Ho dovuto crearmi un team e scontrarmi con molte difficoltà ed errori. Il primo a credere nella potenzialità dell’idea è stato Luca Aber, lo convinsi a investire 25k per iniziare a lavorare all’algoritmo. Peccato che oltre la metà di quel capitale lo investii in un’agenzia esterna per creare un’app che purtroppo non soddisfaceva le nostre aspettative. Dopo questo primo fallimento non mi sono arreso ma ho deciso di investire nel team portando all’interno della squadra uno sviluppatore. Per noi è stata la svolta. Oggi, che siamo un team di 10 persone, ho capito una cosa: nessuno può fare tutto da solo. Quello che conta davvero è il lavoro di squadra».

“Non c’è buona idea senza un buon team”

Marnix Groet, come mai ha deciso investire in Worldz?
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Quello che ci ha convinto a chiudere il round da 150K è la solidità del team. Nel mio lavoro è importante avere a che fare con gruppi di lavoro vincenti e ben organizzati. L’idea è importante, certo, ma quando si ha un team ben costruito l’investimento sarà sempre ripagato. L’idea potrebbe anche fallire ma il team sarà in grado di metterne in piedi un’altra e poi un’altra ancora».

Joshua puoi spiegarci perché gli utenti dovrebbero iscriversi a Worldz?
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Sappiamo che mediamente quando si compra qualcosa tramite un ecommerce un quarto degli utenti condividono l’acquisto su Facebook. Con Worldz grazie a questa condivisione puoi ottenere uno sconto sull’articolo. Basta collegarsi all’ecommerce e acquistare il prodotto desiderato. Al momento del pagamento sarà chiesto se si desidera avere uno sconto condividendo il prodotto su Facebook. Sarà l’algoritmo a calcolare quale sconto applicare. Mediamente una cifra tra i 10 e i 5 euro a seconda della qualità della comunicazione che l’utente propone quotidianamente su Facebook. Al momento sono iscritti alla piattaforma 2500 utenti e 10 ecommerce».

I prossimi passi di Worldz

Che cosa farete con i 150 mila euro raccolti?
Vogliamo lavorare sulla crescita b2b e raggiungere più utenti possibile. Consultando il nostro sito è possibile calcolare il valore economico del proprio profilo. Abbiamo notato che se un utente scopre di avere un valore basso è stimolato a migliorare il suo livello di conversazione sul social e a condividere molto di più. Ci proponiamo quindi anche come ponte tra Facebook e mondo degli acquisti ed entrambi possono solo trovare giovamento dal nostro algoritmo.

In che cosa vi distinguete dai competitor?
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A differenza di altre startup che potrebbero sembrare simile alla nostra, noi vogliamo essere molto più verticali su un settore. Questo settore è quello dell’ecommerce. Per questo il nostro obiettivo non è quello di creare una community ma di accelerare il traffico su un ecommerce già avviato e conosciuto».

@anna_gaudenzi