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L’entrata in vigore della direttiva PSD2 a gennaio 2018 cambierà il mercato dei pagamenti: la vita dei cittadini europei sarà più semplice, con transazioni trasparenti e più sicure, regole comuni, e anche per gli operatori di questo mercato si aprono nuove sfide. La spinta verso il pagamento digitale è sempre più forte: anche per questo i player di questo settore si stanno organizzando, e l’italiana Intergic ha stretto un accordo con la tedesca Heidelpay per portare i suoi servizi in Italia.

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Cos’è Heidelpay

Heidelpay è un’azienda con sede ad Heidelberg (da cui il nome) che ha messo in piedi un comprensivo servizio di Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) regolato dal BaFin (l’ente teutonico che fa riferimento al Ministero Tedesco delle Finanze): in pratica Heidelpay ha realizzato una suite compatibile con oltre 50 piattaforme e-commerce e che comprende oltre 200 diversi metodi di pagamento per semplificare il processo di vendita. Integrato in una infrastruttura esistente, permette di accettare il pagamento in moltissime valute diverse (fino a 120) e da parte di acquirenti che risiedono in più di 150 paesi: è un PSP affermato con già diverse migliaia di clienti, oltre a un transato che ha superato i 3,5 miliardi di euro, e Intergic ha deciso di importare e investire su un prodotto consolidato.

Lato utente si tratta di una semplificazione: al momento di pagare, per un acquisto o per un servizio, potrà scegliere comodamente quale sistema di pagamento utilizzare. Si spazia dalle carte di credito a quelle di debito, al carrier billing (quindi l’addebito in bolletta), dal bonifico (SEPA) ai borsellini virtuali come quelli di PayPal (ma sono contemplati anche servizi come quelli cinesi di Alibaba o russi di Yandex). Anche per il merchant, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di fatto di attivare un plugin per la propria piattaforma e-commerce: una procedura nella migliore delle ipotesi praticamente indolore.

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Lo scenario di mercato

L’introduzione di Heidelpay sul mercato italiano, che è senz’altro solo la prima di analoghe operazioni che si registreranno nei prossimi mesi, va incontro a un’esigenza che si farà pian piano sempre più pressante: quella di disporre di meccanismi di pagamento capaci di superare i vecchi confini nazionali, in un mercato che è già oggi internazionale e si va rapidamente trasformando in un autentico mercato globale. Sono molteplici i settori che gradualmente vedranno l’ingresso di attori provenienti da altre nazioni, e sopratutto i servizi saranno sempre più spesso scelti e acquistati in forma elettronica: perfezionare un contratto, collezionare il pagamento, elaborare rapporti e analisi sulle attività, sono tutti meccanismi ormai indispensabili.

In questo scenario, il ruolo consolidato delle banche come principali veicoli di transazioni finanziare va evolvendosi: il commercio elettronico fino a questo punto si è basato quasi esclusivamente sull’utilizzo di carte di credito, ma anche questa formula sarà messa a dura prova nei prossimi anni. Si sta verificando un naturale processo nel quale soprattutto i merchant, ovvero i venditori, cercano nuovi sistemi di pagamento che riducano le commissioni e dunque aumentino i margini sulla singola transazione.