<div class="at-above-post addthis_tool" data-url="https://ischool-admin.startupitalia.eu/61588-20171213-scuola-disabilita-dati-le-risorse-le-testimonianze-punto"></div><p>Riccardo si è diplomato la scorsa estate a Roma. Non ha potuto frequentare la scuola, ma ha potuto seguire le lezioni a casa sua, grazie a un innovativo progetto di istruzione domiciliare dal titolo ‘<strong>A casa come a scuola’</strong>. A fargli lezione a casa per tre ore a settimana sono stati i suoi compagni, in un progetto partito dall’insegnante di Lettere di Ricky e sostenuto dagli altri docenti. Ricky e i suoi compagni sono i protagonisti del <strong>video </strong>pubblicato dal MIUR in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità e che arricchisce la campagna social <strong>#Rispettaledifferenze</strong>. Il tutto nella cornice del Piano nazionale per l’educazione al rispetto lanciato lo scorso 27 ottobre e per il quale sono stati stanziati <strong>8,9 milioni di euro</strong> per progetti e iniziative. Intanto, è stato costituito l’<strong>Osservatorio permanente</strong> per l’inclusione, che si è riunito lo scorso 27 novembre.</p>
<p><iframe title="Giornata internazionale delle persone con disabilità – la storia di Ricky e dei suoi compagni" width="992" height="558" src="https://www.youtube.com/embed/Hm0kxErHCFc?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe></p>
<h2><strong>Un video per accettare le differenze </strong></h2>
<p>Il video fa riflettere – grazie alle parole di Ricky e dei suoi compagni &#8211; su cosa voglia dire accettare le <strong>differenze</strong> in ciascuna persona, senza pregiudizi. “Il rapporto con i miei compagni è stato qualcosa che mi ha arricchito a livello di crescita umana – racconta Ricky nel video &#8211; Ciò che mostravo agli altri era molto banalmente ciò che volevo che vedessero di meno”. E alla domanda su cosa vuol dire rispettare le differenze, la risposta è chiara: “Per rispettarle i punti focali sono tre: <strong>comprenderle, assimilarle e poi riproporle</strong>. Una scuola per tutti, oltre a offrire le stesse possibilità di apprendimento, dovrebbe accogliere tutto quello che gli studenti ma anche gli insegnanti possono dare, ma anche essere istruita nel seguire uno <strong>schema preciso</strong>”. I punti espressi da Ricky mettono in luce fattori importanti, che delineano bene come la scuola per essere davvero inclusiva debba agire seguendo uno schema preciso che necessariamente passa attraverso la<strong> formazione</strong> e il gioco di squadra. Solo così si può imparare ad “andare oltre” – come sottolineano i ragazzi nel video – e fare in modo che ognuno abbia le stesse possibilità”. In questo la scuola ha un ruolo a dir poco fondamentale.</p>
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<h2><strong> Fedeli: “Al centro gli alunni”</strong></h2>
<p>“Ascoltare le testimonianze di Ricky, delle sue amiche e dei suoi amici ci consente di porre ancora una volta l’accento sul tema dell’inclusione scolastica &#8211; sottolinea la Ministra <strong>Valeria Fedeli</strong> &#8211;  L’Italia ha in questo settore una legislazione avanzata che è un fiore all’occhiello. Bisogna fare sempre di più e sempre meglio per rispondere alle esigenze delle ragazze e dei ragazzi con disabilità. Anche per questo abbiamo appena attivato un <strong>Osservatorio</strong> che accompagnerà tutto il percorso di attuazione della legge 107, mettendo al centro l’interesse di alunne e alunni e le loro esigenze, aumentando il protagonismo delle famiglie nei processi di inclusione. Ma non dobbiamo mai dimenticare quanto la scuola italiana ogni giorno si impegni per offrire una risposta a oltre 234.000 studentesse e studenti con disabilità, anche grazie al supporto di più di 138.000 insegnanti di sostegno”.</p>
<h2><strong>Oltre 234.000 gli alunni con disabilità</strong></h2>
<p>Attualmente, secondo i <strong>dati</strong> forniti dal MIUR, gli <strong>alunni con disabilità</strong> nelle scuole statali sono <strong>234.658</strong>, mentre gli <strong>insegnanti di sostegno</strong> quest’anno sono<strong>138.849</strong>. È stato pertanto ridotto il rapporto di 1:2, cioè di un insegnante specializzato per due alunni con disabilità: il rapporto medio è ora pari a 1:1,69. Nell’anno scolastico 2017/2018 il numero di insegnanti di sostegno (deroghe comprese) è aumentato di oltre 14.000 unità, mentre nel 2016/2017 c’era stato un aumento di 7.500 unità. Pertanto, il numero di posti di sostegno garantiti (fra posti di diritto e deroghe), dall’anno 2015/16, è aumentato di 21.849 unità. Per permettere agli alunni con disabilità di avere pari opportunità è necessario un piano coordinato e continuativo. Si dovrà dunque potenziare la prospettiva introdotta dall’ <strong>International Classification of Functioning, Disability and Health</strong>, promossa dall&#8217;Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che vede come fondamentale l’interazione tra fattori ambientali, personali e le condizioni di salute della persona. Quanto più sono ridotte le barriere (architettoniche ma anche culturali, ambientali e sociali) e potenziati i ‘facilitatori’, tanto maggiore sarà l’inclusione scolastica.</p>
<h2><strong>1,4 miliardi dedicati alla formazione</strong></h2>
<p>Il MIUR si sta muovendo in questa direzione. Entro marzo, saranno elaborate le Linee guida sull’ICF a scuola. Famiglie, sanità e scuola dovranno elaborare congiuntamente un ‘<strong>profilo di funzionamento</strong>’ per individuare e azzerare le barriere. Inoltre, deve essere definito con chiarezza il profilo professionale dell’<strong>assistente alla comunicazione e all’autonomia</strong>. La parola chiave è insomma la ‘formazione’ di persone qualificate. La formazione iniziale prevede due anni e mezzo di studio sull’inclusione. Ma grande importanza si sta dando alla <strong>formazione permanente in servizio</strong>, prevista dalla legge 107/2015. Il piano nazionale per la formazione degli insegnanti presentato a ottobre 2016 prevede un investimento di 325 milioni di euro per la formazione in servizio degli insegnanti, obbligatoria.  A queste risorse si aggiungono gli 1,1 miliardi della Carta del docente, per un totale di <strong>1,4 miliardi</strong>, stanziati nel periodo 2016/2019 per l’aggiornamento e lo sviluppo professionale del corpo insegnante. Saranno coinvolti nel Piano di formazione tutti i 750.000 docenti di ruolo e sono previste azioni formative per tutto il personale scolastico. Uno specifico asse è dedicato all’inclusione scolastica. Per il personale della scuola sono stati organizzati diversi corsi di alta formazione. In particolare, sono stati attivati <strong>70 master</strong> sui DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e 40 su diverse tipologie di disabilità, per un totale di 110 master finanziati dal Ministero.</p>
<h2><strong> L’esperienza di una scrittrice</strong></h2>
<p>Accettare le differenze proprie e degli altri, arricchendosi con esse. Questo è il concetto che deve essere alla base della crescita personale e sociale. A pensarla così è anche <strong>Giovanna Ceriotti</strong>, scrittrice. Giovanna ha dato vita alla trilogia di Sugar Coniglio, il coniglietto azzurro simbolo dell’integrazione e dell’accettazione delle differenze, oltre che ai romanzi per ragazzi ‘Estate sull&#8217;isola a farfalla’ e ‘Tutto per un comodino’. Recentemente ha pubblicato il suo primo romanzo di narrativa per adulti ‘Con occhi pieni d&#8217;infanzia’. Giovanna incontra da anni i ragazzi delle scuole per parlare di integrazione e rispetto delle differenze.</p>
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<p>“La mia è solo l&#8217;esperienza fatta sul campo come scrittrice che molte volte ha varcato la soglia delle aule di scuola primaria e secondaria per incontrare i bambini. Le situazioni più coinvolgenti non sono quelle con i bambini perfetti e ordinati ma quelle in cui è tangibile la diversità. Sarà banale, ma diversità è per definizione arricchimento. E se ad arricchire sono i bambini di cultura diversa (in una classe mi sono incantata ad ascoltare un bambino del Burkina Faso che spiegava durante l&#8217;ora di geografia ai compagni il Trentino!), a maggior ragione lo sono i piccoli con disabilità. Le stesse insegnanti mi hanno testimoniato la coesione tra i bambini creata dalla presenza di un compagno con difficoltà motorie o autistico. Aiutare un compagno li rende più maturi, più consapevoli della vita. Mi è capitato di pranzare con i bambini in mensa e mi sono commossa per una ragazzina già matura che sapeva come abbracciare il suo compagno autistico per tranquillizzarlo. E lo faceva con naturalezza. Ho toccato con mano il superamento delle diversità, l&#8217;altruismo spontaneo. Poche parole, ma gesti che parlano da soli”.</p>
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Scuola e disabilità: i dati, le risorse, le testimonianze. Il punto

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Secondo i dati del MIUR sono oltre 234.000 gli alunni con disabilità. Per far fronte alle loro esigenze sono in campo 1,4 miliardi per la formazione dei docenti. Un video per sensibilizzare

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