<div class="at-above-post addthis_tool" data-url="https://ischool-admin.startupitalia.eu/62237-20180308-bullismo-violenze-stereotipi-ragazza-cinque-praticato-sexting"></div><p>Sei ragazze adolescenti su dieci ammettono di <strong>trascorrere la maggior parte del propri tempo libero online e sui social network</strong>. Il 60% si sente tuttavia <strong>vulnerabile</strong> in quel contesto virtuale. A torto o a ragione, più che in luoghi di aggregazione reali come palestre e campi sportivi (15,4%) o scuole (10,5%). Ma l’insicurezza raggiunge ovviamente anche altri contesti: il 35,4% delle ragazze ha per esempio affermato di non sentirsi sicure per strada, nelle stazioni o in altri luoghi in cui sono esposte in prima persona.</p>
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<h2>I dati dell&#8217;Osservatorio sulla violenza e gli stereotipi di genere</h2>
<p>Sono alcuni dei dati dell’Osservatorio sulla violenza e gli stereotipi di genere di <a href="https://terredeshommes.it/"><strong><em>Terre des Hommes</em></strong></a> realizzato in collaborazione con la <strong>Community <a href="http://www.scuolazoo.com/">ScuolaZoo</a></strong>, avviato quattro anni fa, per la <strong>Campagna Indifesa</strong>. Quest’anno ha raccolto nei primi due mesi del 2018 le opinioni di oltre 1.250 ragazze su argomenti di grandissima attualità come sexting, sicurezza online, bullismo e cyberbullismo, molestie e violenze, discriminazioni e stereotipi di genere.</p>
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<h2>Sexting: lo pratica una su cinque</h2>
<p><strong>Una ragazza su cinque</strong>, il 19%, ammette di aver praticato <a href="https://ischool-admin.startupitalia.eu/sicurezza/40498-20160209-sexting-super-errori">sexting</a>, cioè di aver spedito e ricevuto immagini intime. <strong>Quattro su dieci</strong> dicono invece di aver visto circolare foto o video intimi o a sfondo sessuale loro o di amici sui social network, online o sui servizi di messaggistica. Un meccanismo che spesso può finire fuori controllo e al quale il 37,4% aggancia uno stigma pesantissimo, dicendosi d’accordo sul fatto che “<em>se una ragazza ha fatto un video o una foto hot è una “ragazza facile</em>” se non lo fa col proprio ragazzo (in quel caso si scende intorno al 19%), come recitava una delle domande.</p>
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<p><em>“I dati dell’Indagine che abbiamo realizzato con ScuolaZoo lasciano intuire quanto <strong>il fenomeno del sexting sia più diffuso di quanto si possa immaginare</strong>. Ci troviamo sempre più spesso di fronte ad esempi e modelli che spingono le ragazze giovanissime ad atteggiamenti disinvolti, spesso sottostimando gli effetti reali delle condotte online </em>– spiega <strong>Paolo Ferrara</strong>, Responsabile comunicazione e raccolta fondi Terre des Hommes Italia –<em> da questa indagine emerge con chiarezza il bisogno delle nuove generazioni di sentirsi sempre connessi. Ma sapere tutto di tutti, vedere e commentare le azioni altrui praticamente in tempo reale non aiuta a sentirsi meno soli, anzi. Il paradosso sta proprio nel fatto che <strong>più tempo si passa sui social network e più aumenta la sensazione di essere isolati dagli altri, vulnerabili ed esposti a pericoli</strong> che il più delle volte sfuggono dal loro controllo”</em></p>
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<h2>Cresce, anche se poco, la consapevolezza</h2>
<p>Eppure, spiegano i dati dell’osservatorio, <strong>un po’ di consapevolezza sta crescendo</strong>. Specialmente sul <strong><em>grooming</em></strong>, cioè l’adescamento online da parte degli adulti, o sul <strong><em>revenge porn</em></strong>, vale a dire la pubblicazione di foto e video intimi dell’ex partner con scopo vendicativo o di diffamazione. Vedere le proprie foto intime circolare online o su cellulari altrui senza il proprio consenso viene considerato <strong>altrettanto grave e doloroso quanto subire una violenza fisica dal 94,3% delle ragazze</strong>. Ed è grazie a questo appiglio alla realtà che alla domanda se “<em>ciò che succede su internet è reale e non virtuale</em>”, ben il 71% delle ragazze risponde di essere d’accordo.<strong> Solo gli adulti continuano a tracciare una distinzione che per generazioni intere è ormai saltata.</strong></p>
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<h2>Una su tre ha subito bullismo e cyberbullismo</h2>
<p>Venendo ai dati su <a href="https://ischool-admin.startupitalia.eu/education/62147-20180226-arriva-olly-la-app-anti-bullismo-si-scrivono-solo-commenti-positivi">bullismo</a> e <a href="https://ischool-admin.startupitalia.eu/lifestyle/62218-20180306-si-chiama-zanshin-tech-la-arte-marziale-digitale-cyberbullismo">cyberbullismo</a>, <strong>una ragazza su tre</strong> delle intervistate denuncia di aver subito atti di bullismo sulla propria pelle e <strong>quasi due su tre</strong> (58,1%) affermano di aver assistito ad atti di bullismo/cyberbullismo. Testimoniando, anche in questo caso, come le dimensioni siano ormai compenetrate. Peccato ci sia un difetto di responsabilità: <strong>solo il 6,2% ammette di averli compiuti su propri coetanei.<em> </em></strong></p>
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<h2>Cosa sono le molestie</h2>
<p>I <strong>commenti volgari</strong> sul proprio corpo e pubblicati online sono fonte di estremo fastidio per <strong>otto ragazze su dieci</strong>. Per ill 69% delle ragazze la molestia sessuale consiste in qualsiasi contatto fisico “invadente” e indesiderato mentre il 66,5% le identifica come qualsiasi comportamento inappropriato a sfondo sessuale. Quasi una ragazza su due ritiene inoltre che sia un contatto fisico indesiderato ma solo in zone intime mentre <strong>per il 40,1% possono essere molestie anche i commenti e le insinuazioni sessiste e/o a sfondo sessuale</strong>. Il 39,2% ha indicato la molestia come un comportamento persecutorio (stalking).</p>
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<h2>Discriminazioni: molestie e trattamenti economici</h2>
<p><strong>Qual è invece, secondo le adolescenti italiane, la forma di discriminazione peggiore che subiscono le donne?</strong> La stragrande maggioranza (85,4%) indica le <strong>molestie sessuali o la violenza.</strong> La seconda voce citata, seppur molto distante in termini numerici, è la <strong>discriminazione economica</strong> (8%). Alla domanda diretta se abbiano mai subito molestie o violenze, <strong>quasi il 12% delle ragazze ha risposto di sì</strong>, mentre la percentuale scende al 4,36% quando si chiede se la violenza sia stata perpetrata dal proprio ragazzo. <strong>Non bastasse, il 5,5% ha detto di considerare il sesso un’imposizione mentre per il 20,5% è una funzione biologica. Anche se, a onor del vero, al 57,7% non interessa se non c’è amore alla base.</strong></p>
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<h2>Uomo a lavoro, donna-mamma: gli stereotipi duri a morire</h2>
<p>In questo scenario di forti contraddizioni, <strong>gli stereotipi sono ancora presenti per una quota piuttosto preoccupante delle intervistate</strong>. Secondo il 15%, infatti, una ragazza che veste in modo provocante la violenza “se la va a cercare”. <strong>Il 17,5% ritiene invece che debba essere l’uomo a dirigere e a mantenere la famiglia</strong> e il 23,2% crede che il ruolo principale della donna debba essere quello di madre. Infine il 20,3% pensa che una mamma lavoratrice non possa dedicarsi ai figli come dovrebbe. Ben il 30,1% delle giovanissime intervistate da ScuolaZoo, infatti, ritiene che quello che succede all’interno di una coppia sia un <strong>fatto privato</strong> e nessuno ha il diritto di intromettersi.</p>
<h2>La campagna di Terre des Hommes</h2>
<p><strong>Fino a stasera </strong>si può donare con sms o chiamata al numero solidale <strong>45549</strong> per la realizzazione di <strong>interventi di prevenzione della violenza, discriminazioni e stereotipi di genere nelle scuole superiori italiane.</strong></p>
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Bullismo, violenze e stereotipi: se una ragazza su cinque ha praticato sexting

Bullismo, violenze e stereotipi: se una ragazza su cinque ha praticato sexting

Un’indagine di ScuolaZoo con Terre des Hommes svela che una su cinque ammette di aver praticato il sexting, il 12% di aver subito violenze e una su tre di aver subito atti di bullismo o cyberbullismo.

Un’indagine di ScuolaZoo con Terre des Hommes svela che una su cinque ammette di aver praticato il sexting, il 12% di aver subito violenze e una su tre di aver subito atti di bullismo o cyberbullismo.