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La blockchain è come quell’amico di cui hai stima perché riesce bene in tutte le cose in cui si impegna. Sulla duttilità della tecnologia abbiamo scritto tanto su SmartMoney negli ultimi anni.

Anche se gli ambiti di applicazione della blockchain sono svariati hanno tutti dei punti in comune: 1) un mercato con dei numeri strepitosi, 2) l’incapacità degli operatori di portare innovazione, 3) rischi per gli utenti, 4) una scarsa accessibilità.

betting

Il mondo delle scommesse online, è sicuramente uno di questi. Il mercato del “betting” ha un valore di 80 miliardi, con 80 milioni di giocatori in Europa e 110 milioni in Usa.

Per capire come la blockchain può invadere questo settore e rivoluzionarlo, abbiamo raggiunto Alessandro Salvati, CEO di una startup che opera nel gaming, Nextwin (qui raccontiamo la storia della startup e cosa fa).

Insieme ai cofounder, Enrico Giancaterina e Luca Sicari, il founder è a lavoro su Alea, una blockchain applicata al betting che vedrà la luce nel 2019.

Cos’è Alea

«Nel mondo del betting non ci sono state grosse evoluzioni tecnologiche. Oggi come ieri a farla da padroni sono alcuni player che sfruttano la loro posizione dominante a scapito degli utenti finali. I quali spesso sostengono dei costi superiori ai servizi che vengono loro offerti», esordisce Alessandro.

Anche per cambiare questo stato di cose che sta progettando la blockchain, Alea:

«La blockchain elimina un anello della catena e consente a chiunque di potersi trasformare in “banco” ed effettuare scommesse con altre persone senza alcun intermediario».

Nell’idea di Alessandro e del team, su Alea girerà una criptomoneta l’Alea Coin, che permetterà agli utenti di divertirsi a fare scommesse, per poi convertire le vincite sulle piattaforme di exchange.

Una naturale evoluzione per la startup che anche oggi offre un coin, il Nextcoin, che gli utenti usano sulla piattaforma per fare pronostici, imparare a giocare, senza dover spendere alcun euro. Un modo per legare il business a una componente sociale: “Giochi, senza dilapidare il tuo patrimonio”:

I vantaggi della blockchain nel gaming

Alessandro ci aiuta a comprendere quali potrebbero essere i vantaggi della blockchain nel gaming, sia per gli utenti che per gli operatori. Li riassumiamo in punti:

 

  • La scomparsa dell’intermediario rende le puntate più veloci, riducendo il rischio frodi
  • L’aggiunta di nuove giocate può avvenire senza passare per un’authority:

 

«Oggi le giocate che puoi effettuare sono quelle autorizzate (come l’under-over, 1×2 ecc.). Se tu volessi, per esempio, fare un pronostico sul numero di tifosi presenti allo stadio, un dato ricavabile semplicemente, non potresti farlo senza un’autorizzazione. Con la blockchain gli utenti possono scegliere su cosa scommettere in totale autonomia, personalizzando al massimo le giocate».

 

  • L’eliminazione delle registrazioni aumenta il numero di giocatori:

 

«L’utente che oggi vuole giocare deve registrarsi allo Snai di turno, inviare la carta d’identità e le sue credenziali, tutte attività che avvengono ancora manualmente. Una burocrazia che allontana molti che, dopo un primo impulso ad effettuare la giocata, rinunciano per la complessità della procedura. Mentre chi decide di proseguire deve attendere almeno tre giorni per effettuare una giocata. Questi tempi vanno a impattare pesantemente sui ricavi degli operatori. Con la blockchain, al contrario, sarà sufficiente aprire un wallet per essere identificati e giocare da subito».

 

  • Il superamento dei vincoli territoriali

 

«Oggi stiamo assistendo all’accorpamento degli operatori a causa di una marginalità bassa causata dai limiti del settore. I player che vogliono operare in altri mercati hanno bisogno di prendere una licenza. La blockchain supera questi limiti consentendo a utenti da tutto il mondo di giocare, sfruttando la globalità del mercato».

 

La rivoluzione del modello di business

Eppure la novità di maggiore rilievo che la blockchain può apportare nel settore del betting è la rivoluzione stessa dei modelli di business. La conseguenza di questo cambio di paradigma è quella di portare maggiore trasparenza ed etica nel business:

«Con la blockchain i guadagni nascono dalle fee sulle transazioni. Questo cambia il modello di business. Gli operatori non avranno più interesse a rendere le giocate sfavorevoli per i giocatori, come fanno oggi per guadagnare. Così offriranno un servizio simile a quello di una compagnia telefonica, mettendo a disposizione l’infrastruttura per le giocate».

 

L’ICO: obiettivo 10 milioni di dollari

Al termine dell’intervista, Alessandro indica quali sono i tempi per lanciare sul mercato Alea. Per raccogliere i finanziamenti giusti (10 milioni), partirà l’ICO dal luglio fino all’ottobre di quest’anno:

«L’idea è di rilasciare la prima versione beta del prodotto per gennaio 2019», conclude Alessandro.