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La quarta giornata del FinTechStage Festival fa tappa a Torino per un’intensa kermesse di panel e interventi ospitati in due diverse location.

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Appuntamento al mattino nell’elegante grattacielo di Intesa Sanpaolo che con Neva Finvest, la partecipata dedicata agli investimenti nel settore delle financial technologies, è tra i main sponsor dell’evento. Pausa pranzo a seguire e poi via nuovamente, questa volta nell’innovativo spazio TAG Fondazione Agnelli, dietro la stazione di Porta Nuova. Protagonista della giornata, ovviamente, il FinTech, esplorato e discusso nei suoi aspetti più attuali e interessanti: trend del mercato, equity crowdfunding e nuove frontiere del funding.

Un mondo in movimento

“Quali sono gli ultimi trend del FinTech?”, questa la domanda che si pone e pone alla platea Pascal Bouvier, il FinTech Venture Capital Investor cui è spettata la keynote d’apertura.

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Difficile dare una risposta, anche se i dati a nostra disposizione ci permettono di fare alcune previsioni:

  • Nei prossimi 15 anni l’Industria 4.0 porterà 14 trilioni di dollari all’economia mondiale nei prossimi 15 anni.
  • Nel 2022 il mercato della Cyber Insurance arriverà a valere 14 miliardi, mentre quello delle interfacce virtuali arriverà a toccare i 20 miliardi.
  • AI, robotica e nanorobotica avranno un impatto sulla nostra società mai visto prima.

“Stiamo entrando in una nuova era”, ha spiegato Pascal Bouvier, “dove ci sarà meno globalizzazione, ma più movimento di idee, di uomini e anche di capitali”.

 

Un passepartout chiamato crowdfunding

La chiave per il futuro potrebbe essere il crowdfunding. Un pensiero molto discusso, soprattutto nel panel “The Crowdfunding World” con gli interventi, tra gli altri, di Alberto Bassi, CEO BacktoWork24, e Giacomo Bertoldi, CEO Walliance.

 

Già, perché il crowdfunding in generale ha cambiato la concezione di investimento. “L’equity crowdfunding, in particolare, viene percepito non come un investimento a scadenza prevista, ma come una partecipazione diretta alla società e al suo progetto”, racconta Bertoldi.