<div class="at-above-post addthis_tool" data-url="https://thefoodmakers-admin.startupitalia.eu/67178-20220625-crisi-del-grano-la-tecnologia-aiuta-i-piccoli-agricoltori-africani"></div><p class="p1">Spinti da crisi vecchie e nuove, i prezzi dei generi alimentari stanno aumentando a un ritmo allarmante, con il rischio che, come accade di solito, a essere colpiti dallo shock siano soprattutto i più poveri. In particolare, l’<strong>emergenza grano</strong> causata dal conflitto tra Russia e Ucraina si sta ripercuotendo pesantemente sull’<strong>Africa</strong>, che importa il 40% del proprio fabbisogno da questi paesi, con picchi del 60% in Ruanda, Tanzania e Senegal e addirittura dell’80% in Egitto. Risultato: secondo il Programma alimentare mondiale (PAM) delle Nazioni Unite, più di 14 milioni di persone nel Corno d’Africa e 40 milioni in Africa Occidentale sono già sull’orlo della fame.</p>
<p class="p1">Il problema è aggravato dalla <strong>mancanza di fertilizzanti</strong>, di cui sempre Russia e Ucraina sono tra i principali esportatori, e dalla carenza di attrezzature e competenze specifiche da parte dei piccoli agricoltori locali, che spesso non riescono a produrre alimenti di qualità, da vendere a un buon prezzo sul mercato. Il loro potere contrattuale è limitato e i pochi guadagni ottenuti vanno spesi per la sopravvivenza.</p>
<h2 class="p1"><b>Tecnologia per produrre di più e meglio</b></h2>
<p class="p1">In questo scenario l’uso delle <strong>nuove tecnologie</strong> potrebbe offrire la soluzione per un’<strong>agricoltura più redditizia e remunerativa</strong>, che possa aiutare l’Africa ad aumentare la propria produzione interna, migliorandone anche il livello qualitativo.</p>
<p class="p1">A questo punta il <strong>progetto <a href="https://aiccra.cgiar.org/" target="_blank" rel="noopener">AICCRA</a></strong> (Accelerating Impacts of CGIAR Climate Research for Africa), finanziato dalla Banca Mondiale, che vuole rendere più accessibili i servizi di informazione sul cambiamento climatico e sull&#8217;agricoltura intelligente, spingendo gli agricoltori ad intraprendere azioni preventive, che supportino le comunità e l’ambiente. <span class="Apple-converted-space"> </span></p>
<h2 class="p1"><b>Sms su eventi climatici e attacchi di parassiti</b></h2>
<p class="p1">Numerose sono anche le startup, le associazioni e le aziende che si muovono nella stessa direzione, fornendo soluzioni differenziate per tipologia di intervento ed impegno economico necessario. Come l’inglese <strong><a href="https://www.climate-edge.com/" target="_blank" rel="noopener">Climate Edge</a></strong>, attiva in Africa Orientale, fresca di un finanziamento da 500.000 dollari da parte di Regenerate Ventures.</p>
<p class="p1">I co-fondatori James Alden e Paul Baranowski hanno notato che nel Regno Unito gli agricoltori si affidano ad agronomi dedicati per le loro aziende agricole, che effettuano visite settimanali per monitorare l’attività e fornire informazioni utili per i processi decisionali. Mentre in Kenya, per esempio, questa possibilità praticamente non esiste. Il <strong>rapporto tra agronomi e agricoltori</strong> è 1:1000, di gran lunga inferiore alla raccomandazione di 1:400 da parte dell’Onu.</p>
<p class="p1">Dato che molti piccoli proprietari terrieri hanno un acceso limitato a Internet, perché gli abbonamenti sono troppo costosi, Climate Edge ha ideato un <strong>servizio di sms e risposte vocali interattive</strong> per fornire informazioni preziose su eventi atmosferici, condizioni del suolo, piani di fertilizzazione su misura, calendari delle colture, focolai di parassiti o variazioni dei prezzi di mercato. Inoltre, la startup fornisce agli istituti finanziari informazioni utili per valutare i profili di rischio degli agricoltori che hanno bisogno di fondi per investire. Finora ha collaborato con oltre 700 organizzazioni della filiera agricola in Kenya e Tanzania, fornendo sostegno a oltre 150.000 agricoltori.</p>
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<h2 class="p1"><b>L’Amazon degli agricoltori africani</b></h2>
<p class="p1">Nell’Africa occidentale, dove si contano decine di milioni di piccole realtà agricole, è invece attiva la startup ghanese <strong><a href="https://farmerline.co/" target="_blank" rel="noopener">Farmerline</a></strong>, che si definisce “l’Amazon degli agricoltori africani”: collabora con aziende agroalimentari ed associazioni agricole per la <strong>fornitura di fertilizzanti e sementi di alta qualità</strong>, ma anche di trattori e mietitrebbie, oltre ad organizzare corsi di <strong>formazione gratuita</strong> sulle pratiche agricole rispettose del clima e garantire il supporto necessario per l’accesso ai mercati internazionali. Come? Combinando strumenti digitali con logistica, agenti sul campo, risorse agricole e partnership strategiche. Ad oggi, attraverso la piattaforma Mergdata, ha digitalizzato oltre un milione di agricoltori in 25 paesi.</p>
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<h2 class="p1"><b>Celle frigorifere a noleggio<span class="Apple-converted-space"> </span></b></h2>
<p class="p1">Ogni anno il 45% della frutta e verdura prodotta nel mondo viene buttato: se nei paesi sviluppati il principale colpevole è lo spreco alimentare da parte del consumatore, nei mercati emergenti ciò è in gran parte dovuto alla mancanza delle infrastrutture necessarie per il trasporto di prodotti freschi. Per ridurre questo problema, che in Kenya arriva al 50%, la startup <a href="https://sokofresh.co.ke/" target="_blank" rel="noopener">SokoFresh</a>, fondata nel 2019 a Nairobi, offre alle aziende agricole un servizio di celle frigorifere mobili, abbinato ad una piattaforma di collegamento al mercato digitale, per favorire l’integrazione dei piccoli e medi agricoltori nella catena del commercio. Il <strong>modello di business &#8220;pay-as-you-store&#8221; </strong>offre ad agricoltori, commercianti ed esportatori l&#8217;opportunità di preservare la qualità dei propri prodotti, aumentando i profitti, ad un costo contenuto.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>
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<h2 class="p1"><b>Droni contro l’eccesso di prodotti agrochimici</b></h2>
<p class="p1"><a href="http://astral-aerial.com/" target="_blank" rel="noopener">AMIntegrated Aerial</a> ha invece progettato FiKapSy (abbreviazione di “Flying Knapsack System”), un accessorio da applicare ai droni per fornire agli agricoltori un&#8217;irrorazione precisa delle colture e raccogliere dati predittivi sulla resa. Una soluzione ideale per migliorare l&#8217;efficienza nell&#8217;<strong>applicazione degli agrofarmaci</strong>, riducendone il costo per l’azienda e diminuendo l’impatto ambientale, ma anche limitando l&#8217;esposizione a queste sostanze da parte dei bambini e delle donne che lavorano nei campi.</p>
<p class="p1"><b><iframe title="YouTube video player" src="https://www.youtube.com/embed/bmwZPHOO6Rs" width="560" height="315" frameborder="0" allowfullscreen="allowfullscreen"></iframe></b></p>
<h2 class="p1"><b>Irrigazione a energia solare</b></h2>
<p class="p1">La kenyota <a href="https://futurepump.com/" target="_blank" rel="noopener"><strong>Futurepump</strong></a> sviluppa tecnologie di irrigazione a energia solare: un’alternativa più economica, pulita e sostenibile rispetto alle costose ed inquinanti pompe che funzionano a benzina o diesel. La soluzione è pensata per i 500 milioni di piccoli agricoltori in tutto il mondo che possiedono una superficie di terra di uno o due acri. Dotati anche di serbatoio d’acqua per la raccolta dell&#8217;acqua piovana, gli <strong>irrigatori</strong> che possono facilmente spostare nella fattoria e la loro manutenzione è facile e intuitiva.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>
<h2 class="p1"><b>Deep learning per curare le piante<span class="Apple-converted-space"> </span></b></h2>
<p class="p1">Oltre alla siccità, anche le malattie delle piante rappresentano una grave minaccia per la sicurezza alimentare, poiché riducono significativamente la resa delle colture e ne compromettono la qualità. Come fare? Se in passato ci si affidava all’esperienza umana, oggi si possono sfruttare alcune innovazioni nel campo dell’apprendimento automatico, come il deep learning e le reti neurali convoluzionali (CNN).</p>
<p class="p1">Ne è un esempio il progetto nato in Botswana, dall’idea di Tumo Kgosiyame e Kesego Mokgosi, fondatori di <a href="https://anton.co.bw/" target="_blank" rel="noopener">Project Anton</a>. Come funziona? Gli agricoltori scattano <strong>un’immagine della malattia della pianta</strong> e la inviano tramite WhatsApp, Facebook Messenger, Twitter o MMS, senza dover scaricare app, in modo da rendere l&#8217;accesso il più agevole possibile. Le reti neurali la analizzano, utilizzando dati provenienti da fonti verificate sulle malattie, e rispondono con il nome della malattia e la raccomandazione di trattamento. <span class="Apple-converted-space"> </span></p>
<h2 class="p6">Assicurazione sull&#8217;indice meteorologico</h2>
<p class="p1">Infine, la startup insurtech keniota<a href="https://www.pula-advisors.com/" target="_blank" rel="noopener"><strong> Pula</strong></a> offre la possibilità di mettere al sicuro dalle calamità naturali il proprio raccolto e la propria azienda in modo veloce e poco costoso, affidandosi alla weather index insurance (assicurazione sull&#8217;indice meteorologico).</p>
<p class="p1">Questa copertura evita la necessità di dover verificare i sinistri, che può essere molto oneroso per gli assicuratori rispetto al basso valore delle colture assicurate: invece di basarsi sulle perdite dichiarate, i pagamenti dell&#8217;assicurazione sull&#8217;indice meteorologico vengono effettuati a tassi predeterminati dopo <strong>eventi oggettivamente verificabili</strong>, come periodi prolungati di scarse precipitazioni.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>
<p class="p1">In questo caso, più che rivolgersi agli agricoltori direttamente, la startup lavora con le banche, che forniscono agli agricoltori prestiti con margini adatti a pagare anche l’assicurazione, e con i governi, che sono interessati a proteggere i loro agricoltori tramite programmi di sovvenzione.<span class="Apple-converted-space"> </span></p>
<p><em>Foto in alto: <a href="http://astral-aerial.com/agriculture/" target="_blank" rel="noopener">Astral Aerial</a></em></p>
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Crisi del grano? Ecco come la tecnologia aiuta i piccoli agricoltori africani

Crisi del grano? Ecco come la tecnologia aiuta i piccoli agricoltori africani

I Paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa, saranno duramente colpiti dal blocco del grano russo. Ecco le tecnologie e le startup nate per aiutare contadini ed agricoltori locali a produrre di più e meglio

I Paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa, saranno duramente colpiti dal blocco del grano russo. Ecco le tecnologie e le startup nate per aiutare contadini ed agricoltori locali a produrre di più e meglio