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«Di giorno insegnavo canto, di notte leggevo articoli di tecnologia, scrivevo codici e programmavo. Nel 2012 ho sentito parlare per la prima volta di bitcoin. Mi sono subito appassionata al tema». Oggi Mir Liponi compare tra i 50 influencer verticali sui temi bitcoin a livello internazionale – «Siamo soltanto due donne nel gruppo» – ed è CEO di Satoshi Design, startup attiva nel campo del marketing e della comunicazione, specializzata nel settore blockchain. Giovedì 10 dicembre, dalle ore 17:30, sarà ospite di una nuova puntata di illimitHER che, in occasione del SIOS20, è stata inserita nel programma dei workshop dell’Open Summit di StartupItalia.

Teaser illustrazione

Mir Liponi: «Credo nella multipotenzialità»

Nel racconto dei talenti femminili che hanno partecipato agli eventi illimitHER, il filo rosso che ha accomunato tutti gli interventi è stato quello dell’inclusione e dell’empowerment femminile. «A 19 anni, dopo il liceo, avrei voluto iscrivermi a ingegneria informatica – ci ha raccontato Mir Liponi – ma questa mia aspirazione non veniva sostenuta più di tanto. Da bambina sognavo un futuro da pop star e da hacker, ma alla fine ho preso una strada diversa». Uno degli scopi degli appuntamenti di illimitHER è proprio quello di spingere tutte le giovani a coltivare le proprie passioni e a non fermarsi di fronte alle barriere culturali che, fino ad oggi, hanno sempre associato materie come ingegneria e informatica al mondo maschile. Mir non si è però pentita della laurea in comunicazione. «Credo nella multipotenzialità – ci ha confidato – e alla fine la vita mi ha portato dove volevo».

 

 

Nel suo intervento al SIOS20, la CEO di Satoshi Design parlerà di bitcoin e di blockchain e di quanto quest’ultima tecnologia sulla bocca di tutti – ma ancora in buona parte inesplorata – valga soprattutto come occasione per creare inclusione. «È un’arma formidabile contro le disuguaglianze – ha spiegato Mir Liponi– perché si basa sulla financial inclusion. Mi spiego meglio: nel momento in cui si accede a un sistema di bitcoin si diventa di fatto un nodo. Non importa chi sei, da dove vieni, il tuo genere: sei un nodo senza caratteristiche. Naturalmente l’impiego di tutto questo può essere positivo o negativo. Ma ci sono anche storie straordinarie: come quelle, ad esempio, delle persone in Venezuela che si sono salvate dall’iperinflazione, o quella di un’imprenditrice in Afghanistan che ha pagato gli stipendi alle dipendenti in bitcoin perché non avevano accesso ai conti correnti per colpa dei famigliari maschi».

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Blockchain: che farci?

A pochi giorni dall’appuntamento del 10 dicembre con illimitHER al SIOS20 abbiamo chiesto a Mir Liponi qual è l’aspetto più promettente della blockchain. «È un registro pubblico, distribuito, ridondante e trasparente. Tutti condividono le informazioni di tutti: certo, si tratta di stringhe alfanumeriche, ma c’è una possibilità di trasparenza che non ha eguali. I casi di utilizzo sono limitati, ma ad esempio ci sono enormi potenzialità nella notarizzazione: il sistema dà la certezza che documento esista in una determinata data».