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«È in corso un adattamento tecnologico: sempre più persone cambiano abitudini nei pagamenti utilizzando carte al posto del contante. Se pensiamo soltanto a cinque anni fa, il contactless veniva visto come un’innovazione futuristica, mentre oggi sono gli stessi commercianti e negozianti a richiederlo». Carlo Panella, Head of Direct Banking di illimity, ha fatto questa premessa per commentare con StartupItalia i dati della survey condotta nelle scorse settimane su un campione non rappresentativo, a cui hanno risposto oltre 600 persone tra i 18 e i 65 anni. Tra i trend emersi da questa indagine – che spaziava su vari aspetti della vita quotidiana, dallo smart working alla sostenibilità– c’è quello sulla tecnologia, sempre più centrale.

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La ricerca è stata promossa da illimity attraverso la community “Vai oltre la forma”, i canali social e lo studio dei comportamenti di consumo osservati grazie al servizio di aggregazione dei conti, con l’obiettivo di indagare l’evoluzione dei cambiamenti nelle abitudini lavorative, finanziarie e di vita dopo oltre un anno di pandemia. Otto persone su dieci hanno dichiarato di aver cambiato i propri comportamenti d’acquisto: tra gli effetti di tutto questo troviamo l’aumento degli acquisti online. Per più di un italiano su quattro, stando alla survey di illimity, rete internet, abbonamenti tv ed elettronica sono state le categorie merceologiche su cui si è speso di più. «Ma c’è anche lo shopping nell’ambito fashion – ha aggiunto Panella – stiamo osservando un aumento del transato nell’abbigliamento ed è un dato interessante perché registrato prima dell’avvio dei saldi».

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Restando sempre sul tema tecnologia, questa è stata decisiva per i pagamenti (82%) e la ricerca di informazioni (72%) in un momento così complesso. Tra chi ha risposto alla survey di illimity, uno su due ha iniziato a usare di più la carta di credito nei negozi al posto del contante. Non soltanto perché così si riducono i contatti fisici (32%), ma anche per una questione di comodità e praticità (30%). In prospettiva uno su cinque pensa che utilizzerà sempre meno il contante a favore dei pagamenti digitali nei punti vendita.

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In attesa di capire come sarà il ritorno a settembre e quale sarà la situazione pandemica nazionale e non solo, è intanto possibile inquadrare anche l’evoluzione dello smart working. «Se nella prima fase della pandemia era una pratica obbligatoria e svolta principalmente da casa – ha concluso Carlo Panella – assisteremo sempre di più a uno smart working organizzato e flessibile».

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