Uno studio promosso da Enel e Fondazione Symbola, mette in luce le eccellenze italiane dell’economia circolare
Regenesi, azienda leader nella produzione di accessori di moda e di oggetti di design per la casa interamente realizzati con materiali di scarto industriale, è stata selezionata fra le “100 Italian Circular Economy Stories”, le cento realtà italiane protagoniste di un nuovo modello di economia e società, raccolte in uno studio promosso da Enel con Fondazione Symbola. Una mappatura delle eccellenze italiane, siano esse imprese, centri di ricerca o organizzazioni del terzo settore.
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Regenesi, il bello è sostenibile
Regenesi è fra le “100 Italian Circular Economy Stories” nella categoria abbigliamento e accessori assieme a grandi marchi della moda italiana. Un traguardo importante per festeggiare i suoi primi dieci anni di attività, un riconoscimento per essere stata la prima nel settore fashion a credere e puntare tutto sul design sostenibile quando era ancora poco conosciuto e diffuso in Italia. Regenesi, fin dai suoi esordi nel 2008, ha lavorato e investito per creare oggetti e accessori di moda sofisticati, eleganti e dal ciclo di vita più lungo. I materiali impiegati sono frutto delle più avanzate ricerche di rigenerazione degli scarti di produzione per ricavarne nuovi e ancora più belli e dalle texture sempre più raffinate. Ogni singolo progetto di Regenesi è pensato per essere mono-materico, oppure totalmente smontabile per essere nuovamente riciclato. Tutto con conseguente risparmio di energia e una produzione minore di C02.
L’economia circolare rinnova e offre nuova linfa alla green economy e al Made in Italy. Sono nate così linee di prodotto firmate da designer internazionali e basate su un ciclo virtuoso di produzione che fondono bellezza, stile e funzionalità. “Sono felice che Regenesi sia una delle case-history selezionate per il nuovo rapporto Enel e Fondazione Symbola. Ho creduto in tempi ancora poco maturi che il rigenerare i materiali sarebbe diventato un must per il consumatore. Oggi, dopo quasi dieci anni di tenace lavoro, posso affermare che il mercato è pronto a riconoscere e ad accogliere collezioni che, rinascendo da altre storie e impieghi, trasmettono più bellezza e rispetto” racconta Maria Silvia Pazzi, CEO di Regenesi. Con sede a Bologna, Regenesi commercializza i suoi prodotti tramite lo store on-line www.regenesi.com e presso una rete selezionata di negozi nel mondo.
100 Italian Circular Economy Stories
Regenesi non è certo l’unica nota positiva in questo senso. La maggiore efficienza che caratterizza tutte le aziende selezionate si traduce in minori costi produttivi, minore dipendenza dall’estero per le risorse, maggiore competitività e innovazione che intreccia anche le tecnologie dell’industria 4.0. Una serie di imprese, centri di ricerca, enti non profit, che permettono di ricostruire un profilo del Made in Italy fatto di bellezza e qualità ma anche di innovazione e sostenibilità, più allineato agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. Tra i grandi Paesi europei, come certifica Eurostat, l’Italia risulta essere quello con la quota maggiore di materia circolare (materia prima seconda) impiegata dal sistema produttivo: quasi un quinto del totale (18,5%), ben davanti alla Germania (10,7%) unico Paese più forte di noi nella manifattura.
“L’economia circolare permette di creare nuovi modelli di business che integrano innovazione e sostenibilità come scelta strategica di competitività – spiega l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Francesco Starace – Il rapporto dimostra che tra le 100 eccellenze dell’economia circolare in Italia non ci sono solo grandi imprese, ma anche piccole e medie realtà, istituzioni, associazioni, cooperative che hanno avuto la capacità di anticipare i tempi e di adottare pratiche e processi industriali virtuosi, sottolineando la competitività del sistema italiano anche in ambito internazionale e contribuendo alla lotta ai cambiamenti climatici”.
“Le cento eccellenze di questo rapporto – aggiunge il Presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci – descrivono un Paese che, nonostante i tanti problemi e ritardi, ha esperienze avanzate su temi cruciali come la sostenibilità ambientale, la gestione della scarsità delle risorse e il contrasto ai cambiamenti climatici. Il recupero dei materiali ci fa risparmiare energia primaria per oltre 17 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno, ed emissioni per circa 60 mln di tonnellate di CO2. E questo contribuisce a rendere più efficiente e competitiva la nostra economia. Queste cento storie ci raccontano di un’Italia che fa l’Italia e innova senza perdere la propria anima; ci parlano di un modello di economia e società più sostenibile e competitivo, più equo, che potrebbe rappresentare la risposta italiana alle questioni scottanti che il presente e il futuro pongono al Pianeta”.