Il presidente di Moneyfarm ci racconta il percorso che ha portato la società a chiudere il round italiano più importante di sempre
Ci sono notizie che fa piacere scrivere soprattutto quando vengono in un periodo di incertezza. Moneyfarm, la startup nata nel 2011 grazie al lavoro di Paolo Galvani e Giovanni Daprà, ha chiuso un round record: 46 milioni di euro di investimento guidato da Allianz Asset Management (lead investor), e sostenuto dal fondo di Venture Capital Endeavor Catalyst e dalla Fondazione di Sardegna. Hanno anche aderito United Ventures e Cabot Square Capital, dando seguito agli investimenti già effettuati in Moneyfarm nei precedenti round, rispettivamente nel 2012 e nel 2015.
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Si tratta di una cifra importante, un record per l’Italia dove non si vedevano investimenti paragonabili a questo da tempo. Un bel segnale che forse indica l’apertura di una via e fa pensare (con un po’ di incauto ottimismo) che il 2018, malgrado la paralisi politica, possa essere l’anno della svolta.
“Orgogliosi di questa opportunità”
“Si tratta del coronamento di un lavoro lungo e intenso – ci racconta Paolo Galvani che raggiungiamo al telefono – ci troviamo davanti a un’opportunità importantissima e ne siamo orgogliosi”. Paolo ricorda quando ha iniziato il percorso 8 anni fa individuando un mercato prima di molti altri e in anticipo anche sui tempi. Oggi Moneyfarm gestisce il patrimonio di oltre 27.000 risparmiatori tra Italia e Regno Unito a un ritmo di crescita che nel 2017 ha visto la base clienti triplicare e le masse gestite crescere del 225%. Scelgono di affidarsi ai servizi di Moneyfarm uomini e donne in una fascia d’età tra i 40 e i 50 anni, persone con già un’esperienza pregressa nel mondo degli investimenti e che cercano un’alternativa più efficiente alla distribuzione tradizionale. Ora ci dobbiamo aspettare molte novità a partire da un’attenzione particolare a un prodotto pensionistico individuale che la società vuole portare anche in Italia.
Come verrà utilizzato l’investimento
Nata nel 2011, oggi la società guidata da Paolo Galvani e Giovanni Daprà può contare in un team di 80 professionisti internazionali dislocati nelle tre sedi di Milano, Cagliari e Londra. Nel 2015 ha chiuso un round da 16 milioni con United Venture e Cabot Square Capital. Nello stesso anno il CEO è stato citato da The Globe and Mail tra i 10 innovatori del mondo della finanza. Poi nel 2016 sono arrivati altri 7 milioni da Allianz Se, entrata nel capitale della società con una quota minoritaria. Seguono altri riconoscimenti e l’acquisizione della piattaforma Ernest. Oggi l’annuncio del nuovo round da record.
“Utilizzeremo questi finanziamenti per investire ulteriormente sul nostro prodotto e aumentare la gamma dei servizi che offriamo ai nostri clienti, a partire da un prodotto pensionistico per il mercato italiano – ci dice Galvani – che dia seguito a quello recentemente lanciato in UK. La nostra ambiazione è fare conoscere i nostri prodotti ai giovami per questo il nostro servizio di consulenza vuole essere sempre accessibile, innovativo e indipendente, al passo con le necessità presenti e future dei risparmiatori”.
In programma anche l’espansione fuori dai confini del Regno Unito e dell’Italia: “Questo finanziamento ci permette di andare su altri mercati europei. Al momento non sappiamo ancora quale sarà il prossimo mercato verso il quale ci rivolgeremo ma sappiamo che la cosulenza che offriamo è richiesta in tutta Europa. Anche la crisi politica che stiamo vivendo dimostra quanto sia importante per il risparmiatore diversificare l’investimento, oggi ancora di più c’è bisogno di investire su prodotti diversi”.
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Il vero competitor è il mercato tradizionale
Moneyfarm ha dimostrato in questi anni che esiste un modo innovativo per offrire servizi di investimento altamente efficienti per i risparmiatori. E’ stata una delle prime società al mondo ad adottare il modello di consulenza ibrido che unisce innovazione tecnologica al lavoro di una squadra di consulenti tradizionali. Secondo Morgan Stanley, il segmento della consulenza finanziaria che opera online (robo advisory) ha raddoppiato i propri asset gestiti a livello globale nel 2017 e potrebbe superare i 2.000 miliardi nel 2020.
Negli Stati Uniti esistono già due unicorni che operano nel settore (Betterment e Wealthfront) mentre in Europa si contano solo due competitor della startup italiana: Nutmeg nel Regno Unito e Scalable Capital in Germania. “Siamo ancora agli inizi e ci troviamo davanti all’opportunità di aprire una nuova strada. Con l’eccezione di poche realtà, io ritengo che il nostro vero competitor sia la mondo tradizionale del risparmi. Il mercato che si sta aprendo è enorme e, grazie a questo nuovo finanziamemento, ci troveremo a lavorare in modo ancora più sinergico con partner molto importanti”.
Che cosa hanno detto Allianz, United Ventures e Endeavor
“Allianz può mettere a disposizione di un nuovo segmento di clientela la sua esperienza nella gestione attiva e le capacità nell’ottimizzazione del rischio combinandoli con l’esperienza di Moneyfarm nel digital wealth management,” ha affermato Thorsten Heymann, Global Head of Strategy di Allianz Global Investors. “L’investimento in Moneyfarm permette ad Allianz di aumentare la sua esposizione a un mercato in rapida crescita come quello delle soluzioni digitali d’investimento.”
Paolo Gesess, partner di United Ventures, ha detto: “Moneyfarm rappresenta appieno le potenzialità di crescita e di impatto positivo che le tecnologie digitali possono avere nei settori tradizionali, come quello del risparmio gestito; Moneyfarm, pioniere del Fintech italiano, il cui successo è fondato sull’offerta di prodotti e servizi efficienti e trasparenti, con questo round punta a consolidare la propria posizione di leader del digital wealth management in Europa. Siamo orgogliosi di continuare a essere parte della storia di crescita di Moneyfarm, insieme a Cabot Square Capital e Allianz Asset Management.”
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“Crediamo fortemente nelle potenzialità di Moneyfarm e nella capacità del team di svolgere un ruolo centrale nella trasformazione digitale della finanza” commenta Raffaele Mauro, Managing Director di Endeavor Italia. “I fondatori Paolo Galvani e Giovanni Daprà, che sono entrati nel network di Endeavor nel 2017, hanno dimostrato di avere le capacità di perseguire un piano di crescita ambizioso e siamo entusiasti di sostenerli in questo percorso.”
“Ragazzi puntate sul team!”
Da ultimo, e alla luce di tutto il percorso fatto, chiediamo a Paolo Galvani di dare un suggerimento a chi si trova oggi nella fase earlystage di una startup: “Se ripenso a quando siamo partiti e a tutta la strada che abbiamo fatto devo ringraziare tutti i partner che hanno creduto in noi – continua Galvani – se dovessi dare un consiglio a una startup che si trova nella fase di avvio le direi di puntare sul team. Costruirsi un gruppo di lavoro solido che abbia una visione, un obiettivo e una mission. Il team è ancora più importante dell’idea stessa. E’ più facile aggiustare un’intuizione partendo da un buon team piuttosto che fare il contrario”.