Atterrato prima su PC, il titolo polacco è un survival horror spettrale
Se avete visto l’ultimo E3 sarete stati sicuramente colpiti dallo show di Xbox e Bethesda. Tra la pioggia di titoli e annunci per la next gen e il Game Pass un videogioco in particolare aveva colpito la nostra attenzione. STALKER 2, esclusiva Microsoft, è in arrivo nella primavera del 2022 e promette un viaggio spaventoso nel cuore di Chernobyl. Ma non è mica detto che non si possa già fare una capatina dalle parti di Pripyat, il cratere del disastro nucleare avvenuto il 26 aprile del 1986. Di recente abbiamo recensito una fiction horror come S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored per Nintendo Switch. Oggi torniamo per raccontarvi le nostre impressioni su Chernobylite, arrivato pochi mesi fa su PC e finalmente disponibile anche per PlayStation 4. Scoprite di più nella nostra recensione.
Chernobylite, la recensione
Sviluppato dalla software house indie polacca The Farm 51, attiva dalle parti di Cracovia, Chernobylite è un survival horror dalla spiccata anima ruolistica. Decenni dopo l’incidente al reattore 4, Igor, fisico di mestiere, torna nel cratere per ritrovare la propria fidanzata. Di lei non ha più saputo nulla dopo la tragedia: sarà ancora viva? La spinta dell’amore e troppe domande su una inquietante pagina della storia lo spingono a tornare là dove tutto ha avuto inizio. Non siamo in una romanzo rosa: a Pripyat non ci sono soltanto le radiazioni a uccidere. Stalker, guardie, soldati e inquietanti creature sono pronti a darci il benvenuto.
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Quello che convince di più di Chernobylite è senz’altro l’atmosfera e l’ambientazione ricreata dagli sviluppatori. Gli spazi, bui e angusti, sono esattamente quello che ci aspetteremmo di trovare in un incubo a sfondo radioattivo. La vita e i sentimenti hanno abbandonato questi luoghi. Il videogioco è un FPS nel quale abbiamo la possibilità di uccidere scontrandoci faccia a faccia coi nemici, optando per la modalità furtiva, oppure scegliendo l’astuzia grazie alle trappole. Non siamo in un open world, ma in un titolo comunque vasto abbastanza per offrire missioni principali e secondarie.
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Disponibile con sottotitoli italiano (tenete il doppiaggio originale in russo, consiglio spassionato), Chernobylite ci obbliga a calarci nei panni di una squadra che deve sopravvivere. Non siamo soli, fortunatamente. Igor deve mettere in piedi un team di cinque membri, ciascuno con le proprie abilità e barra della salute da tenere d’occhio. In avvio di gioco gli sviluppatori ci chiedono non soltanto la difficoltà del titolo in generale, ma anche che tipo di trattamento desideriamo ricevere – più o meno punitivo – quando si parla di gestione della sopravvivenza e dei combattimenti.
Una volta concluso il rapido tutorial, che ci mette subito un’arma in mano per fare pratica con mostri e creature non proprio umane, il videogioco prende una struttura ben definita. Trattandosi di un survival horror in cui non occorre compiere grandi viaggi, bensì solo toccate e fughe (a gambe levate), bisogna non soltanto pensare alla sopravvivenza, ma anche a un piccolo covo in cui riprendere fiato e potenziarsi. Questo luogo è uno degli aspetti più curiosi e divertenti di Chernobylite: possiamo arredarlo con oggetti e risorse raccolti nelle uscite; e creare armi più letali o fare qualche manutenzione alle bocche di fuoco già in arsenale.
Per quanto riguarda il combattimento l’AI dei nemici non è eccelsa e, a meno che non vogliate una gestione difficile o folle della partita, è probabile che possiate gestire il tutto con sufficiente tranquillità. Come già accennato, ci ha convinto davvero la cura grafico del prodotto, così come quella adoperata per il sonoro, dai dialoghi alla musica: il russo è una lingua affascinante e, in un horror, in grado di scuoterci non poco. Se disponete di cuffie gaming adeguate non ci resta che consigliarvi una cosa: indossatele, spegnete le luci, attivate il gioco e preparatevi all’inferno radioattivo.