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Il progetto editoriale interamente social, dedicato alle donne di 18-34 anni, ha visto un aumento di capitale di 10 milioni di dollari e continua ad attirare nuovi fan su Facebook e Instagram
Freeda è sinonimo di libertà (freedom), al femminile (data la “a” finale del nome) e di evoluzione del classico modello editoriale: non è una rivista ma un aggregatore di contenuti pensati e fruibili solo (per ora) su Facebook e Instagram, il cui target sono donne tra i 18 e i 34 anni. Gif, immagini, video e instant articol sono i contenitori di consigli sui “must have” e su come vivere serenamente la propria fisicità, di testimonianze di donne che possono ispirare la generazione dei Millennial ma anche di brand content di aziende il cui target di mercato corrisponde al pubblico di Freeda.
La storia e l’aumento di capitale
È nato nel 2016. L’editor in chief di Freeda è una donna, Daria Bernardoni, con esperienze di content management in Bookrepublic e Microsoft e Yahoo, ma i fondatori sono uomini. Freeda è infatti un marchio di Ag Digital Media srl, una società creata da Gianluigi Casole, dell’investment team di Holding Italiana Quattordicesima (il “tesoretto” di Luigi, Barbara ed Eleonora Berlusconi), e Andrea Scotti Calderini, già responsabile del branded entertainment di Publitalia 80. Ma c’è una componente femminile che ha contribuito alla crescita della società: Ginevra Elkann, sorella di John e Lapo, produttrice cinematografica con la sua Good Films, a fine 2016 ha investito il 7,3% dell’Ag Digital Media con un aumento di capitale.
Freeda, quindi, nasce con le spalle larghe ma era comunque un esperimento, che, ad oggi, è risultato un grande successo: su Facebook ha oltre 1 milione e 300 mila fan, su Instagram più di 600 mila follower. Ogni giorno raggiunge oltre 3 milioni di persone e, in media, sono 24 milioni gli utenti unici mensili che visualizzano i post. Ma il dato più interessante è l’engagement: i contenuti di Freeda hanno generato 7 milioni di like, commenti e share. A due anni dalla nascita, il media brand ha incrementato il suo capitale di 10 milioni di dollari grazie all’investimento di Alven, uno dei più importanti venture capitalist francesi – che, per la prima volta, ha creduto in un progetto italiano -, U-Start e diversi business angel tra cui: Khaled Helioui, angel investor in aziende come Deliveroo and Uber, Stefano Sala, Ceo di Publitalia 80 e board member di Mediaset; Paloma Castro Martinez, partner di DarwinAssociates ed ex direttore dell’area relazioni istituzionali eBay, PayPal, Skype; Henri Moissinac, in passato a capo di Facebook Mobile e attuale responsabile business di Ofo.
Jeremy Uzan, Partner in Alven, ha dichiarato che la scelta di investire in Freeda Media deriva dall’unicità della value proposition e dagli impressionanti risultati raggiunti già dopo un anno di attività.