L’integrazione tra smartphone, social network e intelligenza artificiale (AI) sta ridefinendo il marketing digitale, ma solo guardando i numeri ne comprendiamo pienamente l’impatto: circa la metà della popolazione mondiale utilizza lo smartphone per navigare online e 3 miliardi di persone fruiscono dei social media attraverso mobile. Su smartphone e tablet si concentra la navigazione online e la fruizione di social media di oltre 1,23 miliardi di utenti ogni giorno. Secondo una ricerca Deloitte i possessori di smartphone controllano in media i loro dispositivi 47 volte al giorno, e i consumatori più giovani (da 18 a 24 anni) fino a 86 volte al giorno. Questa iperconnessione implica la fruizione giornaliera di un’enormità di contenuti ed è un’opportunità da non lasciarsi scappare se si pensa che possono essere migliorati per meglio venire incontro alle preferenze degli utenti. Per questo diventa fondamentale lo studio dinamico dei dati e la loro corretta interpretazione.
Se ci sono contenuti distribuiti su piattaforme diverse ed è sempre più difficile utilizzarli interamente, o parzialmente, in modo appropriato, se volete consentirne l’accesso controllato a seconda delle competenze e ruoli aziendali, se dedicate troppo tempo ad aggiornarli e finite per non sapere quale sia l’ultima versione, e soprattutto non sapete esattamente se i contenuti faticosamente prodotti valgono l’investimento fatto, la Content Intelligence, l’Intelligenza Artificiale applicata ai contenuti, può fornirvi delle risposte certe: essa, infatti, garantisce una segmentazione basata sugli interessi degli utenti e può dirvi quali proposte producono effettivamente i risultati migliori.
Grazie alle tecnologie machine learning è già possibile analizzare le preferenze di clienti e prospect come, ad esempio, scoprire la gestione del tempo online, quali prodotti vengono scelti, come sono utilizzati i social media e di conseguenza suggerire i messaggi da condividere. È possibile setacciare e classificare i contenuti più apprezzati, e anticipare le reazioni del pubblico per aiutare i content editor a produrre gli argomenti potenzialmente virali. Ma non solo: i dati interpretati dall’intelligenza artificiale a loro volta possono essere sfruttati per creare nuovi contenuti quali in webinar, tutorial, whitepaper, webinar, eBook, ecc…
Contenti pertinenti, apprezzati, di valore per incentivarne la lettura e condivisione. Questa è la sfida odierna dei content editor. Soprattutto per argomenti specifici, tecnici, verticali, non generici. Servono dati e analisi, possibilmente sintetizzati in report chiari. Per questo l’intelligenza artificiale diventa uno strumento imprescindibile per supportare l’ideazione e realizzazione di contenuti rilevanti, in target e quindi fruibili con curiosità. Quell’interesse che progressivamente farà percepire il brand spontaneamente come una risorsa utile da consultare, anche grazie alla personalizzazione sempre più avanzata: creare contenuti specifici per ogni cluster individuato, e magari anche per ogni singola persona.
Tutto ciò lo puoi già fare con una piattaforma come THRON.