La startup di Malmö (Danimarca) Sharkmob AB ha scatenato a Praga una feroce battaglia tra vampiri. La versione gotica di Fortnite e Apex Legends?
Abbiamo dovuto attendere qualche giorno in più del previsto per proporvi la recensione di Vampire The Masquerade Bloodhunt, la versione battle royal del titolo di White Wolf e questo perché, nonostante sia free-to-play, per diversi giorni dopo il debutto su PC e PlayStation 5 i server non hanno ospitato il quantitativo di giocatori necessari a divertirsi davvero.
Vampire The Masquerade Bloodhunt, riuscirete a restare… morti?
Il concept alla base di Vampire The Masquerade Bloodhunt è tanto affascinante quanto semplice: fazioni di vampiri si daranno battaglia in una Praga ben ricostruita e che pare lo sfondo naturale per questo genere di combattimenti gotici ed esoterici.
Il divertimento viene declinato in più modalità di gioco: Caccia di Sangue, la Battle Royale da affrontare in coppia o in trio e Ascesa, che prevede di mettere punti in saccoccia utili a scalare la classifica che si ottengono eliminando. Naturalmente, il pezzo forte di Vampire The Masquerade Bloodhunt è rappresentato, senza troppa fantasia, proprio dal fatto che si impersonano esseri sovrannaturali, i cui poteri potranno essere ulteriormente potenziati cibandosi degli ignari civili che sopravvivono in una Praga sprofondata nel terrore.
Nella sua semplicità e immediatezza, il titolo sviluppato da Sharkmob AB propone un interessante modo di rilascio di bonus e malus, che variano a seconda dello stato d’animo che hanno i mortali negli istanti prima che diventino il nostro spuntino, il che costringe il giocatore a investire qualche minuto per appostarsi affinché la sua preda non sia spaventata e muoia in modo del tutto inconsapevole. Bisognerà però prestare attenzione alle truppe dell’esercito, che ancora tentano un’ultima, strenue, resistenza a questa ondata di famelici non-morti e possono rappresentare qualche insidia, essendo armati fino ai denti.
Fondamentale sarà aver scelto l’archetipo di vampiro che presenta statistiche e abilità più affini al proprio stile di gioco: si va dal Sabotatore, che è l’Assassin’s Creed dei non morti e preferisce agire nell’ombra, al Bruto, che invece attacca a testa bassa, passando per il Vagabondo, che può richiamare stormi di pipistrelli perché scovino i nemici imboscati, alla Musa, capace di curare gli alleati. Ciascuno dispone di tre slot per due bocche da fuoco e uno strumento melee. Praga ospita fino a 45 giocatori e diverrà via via sempre più piccola, dato che più si gioca e più si alza una pericolosa nebbia rossa, letale per i vampiri.
Insomma, gli ingredienti per fare di questo Vampire The Masquerade Bloodhunt la versione gotica di Fortnite e Apex Legends ci sono tutti. Purtroppo ci sono anche parecchi glitch e difetti grafici, come compenetrazioni del tutto errate che spesso rendono impossibile cibarsi dei civili perché sprofondano nell’asfalto o si incastrano in particolari dello scenario. Nulla, comunque, che non possa essere risolto con qualche patch piuttosto corposa. Restiamo fiduciosi, perché ora che i server si sono finalmente popolati di vampiri, Bloodhunt si è rivelato per quello che è: un battle royale divertente e ben congegnato.