<div class="at-above-post addthis_tool" data-url="https://smartmoney-admin.startupitalia.eu/donazioni-dispositivi-sanitari-e-servizi-la-risposta-dei-miliardari-tech-allemergenza-coronavirus"></div><p>Non sappiamo che mondo troveremo là fuori quando avremo sconfitto il <strong>Coronavirus</strong>, un’emergenza che ha stravolto gli ultimi cinquanta giorni e ci lascia in un limbo ricco di speranze e timori. L’imprevista onda che continua a mietere vittime in tutto il mondo ha chiamato tutti a dare una mano a chi paga il prezzo più pesante, dai malati a chi combatte in prima linea, fino ai piccoli imprenditori chiamati nelle prossime settimane a riprendere le rispettive attività, nonostante le difficoltà finanziarie. Tra materiale sanitario, denaro e servizi sono state tante le donazioni arrivate da uomini e aziende più facoltose del nostro tempo, inclusi molti nomi noti del comparto hi-tech. Nelle ultime 48 ore ha fatto il giro del mondo l’annuncio di <strong>Jack Dorsey</strong>, che ha creato il fondo Start Small per trasferire poco meno di <a href="https://twitter.com/jack/status/1247616214769086465"><strong>1 miliardo di dollari</strong></a> ricavato dalle azioni di <strong>Square</strong>, l’altra compagnia che dirige il fondatore di <strong>Twitter</strong>. Il 43enne ha dichiarato che la somma equivale a circa il 28% del suo patrimonio netto e che verrà utilizzata per sostenere la sanità e il percorso studentesco di ragazze in difficoltà, ma anche di guardare all’idea di un <em>reddito universale</em>, definita “<em>un progetto che merita di essere sperimentato</em>”.</p>
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<h2><strong>Sostegno alle piccole e medie imprese</strong></h2>
<p><strong>Google</strong> contribuirà alla causa fornendo aiuti per 800 milioni di dollari. Il Ceo <strong>Sundar Pichai</strong> ha spiegato che l’obiettivo è aiutare le comunità partendo dalle piccole e medie imprese, dalle organizzazioni sanitarie e dalle Ong. La cifra sarà distribuita con un fondo di investimento da 200 milioni di dollari dedicato a queste ultime e alle istituzioni finanziarie che favoriranno la ripresa delle PMI nell’accesso al credito, mentre 340 milioni di dollari sotto forma di crediti per Google Ads saranno a disposizione delle stesse piccole imprese con account attivo nell’ultimo anno. A completare il quadro ci sono altri 250 milioni di dollari in crediti pubblicitari per l’Organizzazione Mondiale della Sanità e un centinaio di agenzie governative a livello mondiale, chiamate a sostenere misure preventive alla diffusione del virus.</p>
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<h2><strong>Trovare il vaccino</strong></h2>
<p>In prima linea c’è, come sempre, la <strong>Bill &amp; Melinda Gates Foundation</strong>, tra i primi a muoversi (a inizio febbraio) per offrire sostegno concreto alla Cina, con 10 milioni di dollari divisi tra il paese del dragone e l’<a href="https://www.gatesfoundation.org/Media-Center/Press-Releases/2020/02/Gates-Foundation-Commits-10-Million-to-Support-Global-Response-on-East-Africa-Locust-Invasion">Africa dell&#8217;Est </a>per supportare i soccorritori con gli strumenti adeguati all’impegno in prima linea. Dalla stessa fondazione arriveranno <a href="https://www.gatesfoundation.org/TheOptimist/Articles/coronavirus-mark-suzman-therapeutics">125 milioni di dollari</a> per aiutare sette gruppi di ricerca a sviluppare un vaccino che possa fermare l’ondata di contagi. “<em>Per me e altri ricchi filantropi il progetto potrebbe farci perdere un paio di miliardi di dollari, ma è economicamente vantaggioso perché possiamo guadagnare tempo ed ogni mese conta tantissimo. La perdita sarebbe marginale di fronte ad un&#8217;economia globale che rischia di perdere trilioni di dollari</em>”. Il piano è molto ambizioso e tra i vari finanziatori vede anche <strong>Mark Zuckerberg</strong>, che per ora ha donato <a href="https://www.gatesfoundation.org/Media-Center/Press-Releases/2020/03/COVID-19-Therapeutics-Accelerator-Awards-$20-Million-in-Initial-Grants-to-Fund-Clinical-Trials">25 milioni di dollari</a>. <a href="https://www.facebook.com/sheryl/posts/10163077279845177">Cento milioni</a> sono quelli messi sul piatto da Facebook per 30.000 piccole e medie imprese in più di 30 paesi, con l’aggiunta di una piattaforma che fornirà consigli e corsi di formazione. Restando a Menlo Park, la numero due della società <strong>Sheryl Sandberg</strong> ha creato insieme ad altri miliardari del settore un <a href="https://www.forbesmiddleeast.com/billionaires/world-billionaires/facebooks-sheryl-sandberg-and-fellow-tech-executives-raise-%247-million-covid-19-fund-for-bay-area-food-bank">fondo da 7 milioni di dollari</a> per garantire il sostegno alimentare alla Bay Arena di San Francisco.</p>
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<h2><strong>Sostegno alle Ong e stipendio garantito per i dipendenti</strong></h2>
<p>I 100 milioni di dollari tornano in altre occasioni, perché corrisponde alla cifra girata da <strong>Jeff Bezos</strong> alla no profit <a href="https://www.feedingamerica.org/about-us/press-room/jeff-bezos-support-food-banks"><strong>Feeding America</strong></a> per offrire banchi alimentare in varie città degli Stati Uniti, ma anche a quella donata dalla fondazione dei <strong><a href="https://www.crn.com/news/data-center/michael-dell-s-foundation-donates-100m-to-fight-daunting-coronavirus">coniugi Dell</a> </strong>e al fondo creato da <a href="https://www.sony.net/SonyInfo/News/Press/202004/20-027E/"><strong>Sony</strong></a>. Con i tweet di <strong>Tim Cook</strong>, Apple ha annunciato l’impegno a una significativa donazione alla protezione civile italiana, come <strong><a href="https://thenexttech-admin.startupitalia.eu/77689-20200327-coronavirus-amazon-dona-35-milioni-protezione-civile-no-profit">Amazon</a></strong> che ha donato all’organizzazione di volontari 2,5 milioni di euro e 1 milione alle no profit. Detto che gli annunci proseguono di giorno in giorno, al momento nell’elenco delle donazioni e di chi ha garantito il sostegno ai propri lavoratori figurano molti altri miliardari del ramo tech. Dai 14 milioni di <strong><a href="https://edition.cnn.com/2020/01/29/business/jack-ma-coronavirus-vaccine/index.html">Jack Ma</a></strong>, padre di Alibaba, per trovare il vaccino ai <strong>115 milioni dollari</strong> per i cinesi donati dal gruppo di aziende locali che tra i vari comprende Huawei, Baidu, ByteDance e Didi Chuxing. La fondazione <a href="https://www.bloomberg.org/press/releases/michael-r-bloomberg-accelerates-fight-against-global-coronavirus-pandemic/"><strong>Bloomberg</strong></a>, invece, ha messo insieme <strong>40 milioni di dollari</strong> per frenare la diffusione del virus nei paesi più poveri, mentre in Italia Microsoft ha donato 100.000 euro a Croce Rossa e Fondazione Francesca Rava, con Philips che invece ha fornito sostegno destinando 150.000 euro alle casse di Cesvi e dell’Ospedale di Bergamo. <strong><a href="https://twitter.com/Benioff/status/1239335850619461632?s=20">Marc Bienoff</a></strong>, <strong><a href="https://www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-virgin/virgin-companies-to-invest-250-million-to-save-jobs-after-virus-outbreak-branson-idUSKBN21913G">Richard Branson</a></strong> e <a href="https://popculture.com/streaming/2020/03/21/coronavirus-netflix-100-million-fund-cast-crew/"><strong>Reed Hastings</strong></a>, invece, hanno assicurato che al di là di smart working e mancato lavoro, continueranno a pagare regolarmente i propri dipendenti di, nell’ordine, Salesforce e Time, Virgin (con circa 70.000 dipendenti) e Netflix (con un fondo di 100 milioni di dollari per personale, produzioni e troupe).</p>
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Come hanno risposto i miliardari tech all’emergenza Coronavirus

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Jack Dorsey dona 1 miliardo di euro e parla di reddito universale, Google sostiene le PMI e Jeff Bezos la spesa alimentare, mentre Bill Gates finanzia la ricerca al vaccino anti-Covid-19

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