Al via tra poche ore l’emissione 20 – 24 ottobre 2025 dei Btp Valore che l’esecutivo “stampa” dopo aver incassato dall’agenzia DBRS l’aumento del rating ad A- (low) da BBB (High), proprio mentre S&P peggiorava il proprio giudizio sui nostri cugini francesi ad ‘A+/A-1’ da ‘AA-/A-1+’, con outlook stabile. Ben più di una medaglia da appuntare al petto per il governo dato che la certificazione sui conti in ordine permette di ottenere condizioni maggiormente favorevoli quando si chiedono soldi in prestito. La domanda perciò lato investitori è d’obbligo: i BTP Valore autunnali convengono? Saranno un buon investimento?
Qualche riflessione sul BTP Valore
Iniziamo col ribadire che la presenza del conflitto ucraino alle porte dell’Europa, l’escalation dei Paesi comunitari con Mosca per via delle continue incursioni di velivoli senza pilota russi che ha portato Bruxelles a imprimere l’accelerazione sul cosiddetto “muro anti droni” e il fatto che ci sia Donald Trump alla Casa Bianca sono tutti elementi che concorrono a rendere la situazione più instabile che definita.

Ma se il trend positivo imboccato dall’Italia, accentuato dalle recenti difficoltà economiche francesi (alle prese con un debito pubblico in forte espansione) e tedesche (la locomotiva d’Europa fatica a ripartire) dovesse continuare, è piuttosto scontato dire che queste potrebbero essere le ultime emissioni “golose” di titoli di Stato emessi da via XX Settembre, almeno nel breve termine, con rendimenti magari destinati a scendere già nelle prossime emissioni che potrebbero collocarsi nuovamente tra febbraio e marzo come negli ultimi anni.
Quanto renderanno davvero i BTP Valore del 20 ottobre
Già ora non siamo certo di fronte ai titoli di Stato più appetitosi tra quelli che il MEF ha confezionato ad hoc per i piccoli investitori nell’ultimo periodo. Ma anche se sono ormai lontani i tempi del fratello maggiore BTP Valore 10.10.2028 (tasso pari al 4,10% per i primi 3 anni che saliva al 4,50% nei restanti due, con valore dall’emissione a oggi fisso ben al di sopra di quota 100) anche per questa emissione autunnale la cedola continua a presentare alcuni profili di vantaggio.

Pure il fatto che durino in tutto 7 anni potrebbe non essere necessariamente uno svantaggio, tenendo in filigrana il già ricordato trend positivo della situazione nazionale che potrebbe portare nel mentre all’emissioni di titoli meno redditizi.
Rendimenti dell’emissione del 20 ottobre
Restando ai numeri, si ricorda che questa nuova emissione renderà per i primi tre anni il 2,6%, che salirà al 3,1% nel quarto e nel quinto anno per chiudersi al 4% nell’ultimo biennio. La formula è studiata, come le altre volte, per evitare troppi passaggi di mano tra gli investitori: chi li compra, insomma, lo fa per arrivare al 4 per cento annuo dell’ultimo biennio. Fedeltà che spalancherà le porte a un extra da 0,8% del premio finale.
Se confrontati coi prodotti di uguale longevità, i BTP Valore di nuova emissione restano interessanti dato che il 2,6% attualmente non lo dà nessuno e bisognerebbe accontentarsi di un più modesto 2,16% offerto oggi da Titoli di Stato a scadenza analoga. Per raggiungere il 2,6% in esame bisognerebbe cercare tra i prodotti che durano un lustro, mentre sui sette anni offrono il 2,98%. Facendo la media, chi dovesse acquistare il BTP Valore il 20 ottobre 2025 e tenerli per tutti i sette anni intascherebbe di fatto il 3,15%, che sale al 3,26% con il premio fedeltà.
Con simili percentuali non ci si arricchisce, certo, ma sono più che sufficienti a scudare i capitali investiti dall’inflazione standard al 2 per cento. Inutile dire che fondi e obbligazioni societarie possono offrire guadagni maggiori (e profili di rischio più elevati) ma nel computo bisogna comunque mettere in considerazione un dato certo: i titoli di Stato sono tassati al 12,5 per cento (tutte le percentuali fin qui elencate sono al lordo dell’imposta) contro il 26 per cento chiesti dall’erario sui guadagni derivanti dal mondo obbligazionario privato. Una discrepanza rilevante.

Insomma il BTP Valore in emissione dal 20 ottobre sono un affare? Se si esclude il rischio insolvenza del debitore (insomma, il fallimento dello Stato) le altre incognite al solito riguardano l’inflazione e i tassi: entrambe, se dovessero salire, potrebbero spingere chi li ha acquistati a cercare prodotti più appetibili (magari connessi proprio all’inflazione, come i BTP Italia) col rischio però di non riuscire più a piazzarli a 100 (pari al prezzo d’acquisto) con perdite in conto capitale. Non si tratta di un vero e proprio pericolo dal momento che tale scenario può essere facilmente aggirato portandoli alla scadenza naturale.
Per scongiurare il medesimo rischio, a prescindere da come andranno le cose a livello macroeconomico, chi li acquista dovrebbe avere la certezza di non aver bisogno del capitale investito prima della scadenza: e qui entra in gioco la principale incognita legata al nuovo strumento, ovvero la durata insolitamente lunga per soddisfare realmente la platea del piccolo investitore.
Le famiglie italiane possiedono 37.525 euro di risparmi pro-capite secondo un’elaborazione di Fabi e Withub su dati di Banca d’Italia e Istat per un totale di 1.131 miliardi che giacciono in depositi bancari. Chiaro il disegno del governo di puntare a smuovere la situazione spingendo i connazionali a essere un po’ più coraggiosi nelle scelte afferenti i loro risparmi. Resterà da capire se i rendimenti promessi dai BTP Valore del 20 ottobre 2025 (i definitivi al solito saranno resi noti alla fine del collocamento, alle ore 13 di venerdì 24 ottobre e non potranno essere inferiori a quelli dichiarati dal MEF) saranno idonei a tale scopo.
Quel che è certo è che i medesimi dati dicono pure che gli italiani stanno diventando meno inclini a lasciare i soldi a poltrire sul conto: guardando infatti agli investimenti, l’incremento delle ultime rilevazioni è del 39,8% rispetto al 2022 (dati al 31 dicembre) con un’accelerazione soprattutto al Sud. Insomma, il MEF vuole battere il ferro finché caldo e soprattutto proseguire con la strategia di lasciare in mani italiane il debito pubblico italiano di nuova emissione.

Si ricorda che le comunicazioni ufficiali sulla nuova emissione del BTP Valore, le FAQ, la scheda informativa e la Nota tecnica per gli operatori saranno resi disponibili sul sito del MEF (www.mef.gov.it) e sul sito del Dipartimento del Tesoro alla sezione Debito Pubblico (www.dt.mef.gov.it/it/debito_pubblico).


